lunedì 17 settembre 2012

Avanzare in economia non significa retrocedere in diritti civili




La scelta finora fatta dagli Italiani è quella di non essere; non volere, non saper.... divenire un Paese avanzato.



Il sistema Italia negli ultimi lustri si è lasciato cadere, ruzzolare, sbandare, deragliare, deviare, affondare........ verso il sottosviluppo mentale . Senza una vera nazione (la realtà è fatta di clans, non di una società nazionale), senza ambizione, senza volontà di ....... imparare gli strumenti necessari a gestire un Paese avanzato. Senza idee di risanamento, di progresso, senza strategie per il futuro, ma con la rassegnazione balcanica di sempre: di fallire, di lasciare padrini e capi-clan, scassare, mangiare, sopraffare...! Rassegnazione per la testa confusa, che non sa, non vuol sapere come si gestiscono, si progettano le strutture sociali in un Paese che voglia occupazione, progresso, ricchezza, occasioni favorevoli di competizione nel Villaggio Globale.



Gli Italiani, negli ultimi decenni, non hanno voluto né capire, né sapere, né imparare :



- che un’economia, nel Mercato Globale, può progredire solo se la società, ben oliata e funzionante, lo permette;

- che un Paese non potrà mai avere una fiorente economia, uno sviluppo economico, se ha adottato una mentalità da sottosviluppo;

- che una mentalità sviluppata rifiuta il comparaggio, la cooptazione, la lottizzazione, la Commedia dell’Arte Politica; e preferisce la professionalità e l’impegno serio, ......i valori che danno risultati;

- che un popolo abituato a fingere la realtà, cambiare le carte, adottare maschere nuove e cangianti ad ogni giro di vento, è un popolo che va al suicidio; che manca gli obiettivi, che ignora le opportunità, la sicurezza, la democrazia, ma in compenso ....... accetta la povertà e l’incertezza del diritto!

- che ogni società che sostituisce il culto dell’eccellenza, la selezione, la professionalità, col comparaggio, colla cooptazione, coll’inghippo segreto; coll’imbroglio frequente, col fallimento facile..... è una società suicida.

- che una società nazionale, che non è mai nata come Patto Sociale, ambizione di progresso, chiarezza dei doveri e dei diritti (sia dei cittadini che dello Stato).... è una “non società”, un coacervo di clans che contribuiscono a fallire gli obbiettivi sociali (quelli di una nazione che non c’è), che accetta il fallimento e la povertà come routine inevitabile, visti gli sprechi giganti di risorse !



Gli sprechi sono divenuti, nel primo decennio del XXI secolo, la regola, l’inevitabile........., il maggior prodotto del sistema Italia. Perché non abbiamo ......voluto imparare a lavorare con efficienza, con metodo, con serietà !



Questo il presente. E il futuro ? Futuro, per l’economia italiana non sembra essercene. Salvo piccole e grandi nicchie fortunate. Nicchie ove il basso livello degli stipendi compenserà in parte gli sprechi diffusi, in una società che non ha:



- teste per pensare (ma unghie per arraffare);

- organizzazione, per applicare tutte le energie nella stessa direzione;

- strategie per il futuro del Paese;

- strumenti efficaci per la gestione corretta.



Col nuovo modello del sistema Italia :



- chi ha contribuito alle evoluzioni, e ne è colpevole ? tantissimi Italiani, la grossa maggioranza;

- chi subirà delusioni e sopraffazioni ? potenzialmente ogni cittadino;

- chi ne approfitterà ? molti, troppi padrini, che nella confusione solita ne trarranno qualche vantaggio;

- chi perderà opportunità ? potenzialmente ogni cittadino (specie i giovani) potrà perdere opportunità.



Di questa grossa evoluzione negativa, i politici talora sostengono che la colpa è...... del mercato globale.

Più svegli, i cittadini dicono che la colpa è dei politici.



E se la colpa fosse di ambedue (politici colla bacchetta di maestri; e cittadini colla rassegnazione di sempre) ?



Quanto tempo ancora resta per scendere dal treno Europa, e raggiungere le carovane del Magreb ?



Ulrich Realist

ulrich33@orange.fr - (disponibile per presentare le cause del degrado)

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