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domenica 10 giugno 2012

Lettera a Joe Biden di Luigi Crocco ed il dipinto di Arcadio di Franco Farina

Unisco qui due messaggi fantastici, ma verosimili, uno inviato da Luigi Crocco, poeta veronese, e l'altro da Franco Farina, pittore bergamasco. Leggeteli con parsimonia, centellinandoli per comprenderne meglio il significato (P.D'A.):





Ecco un racconto fiabesco “Il dipinto di Arcadio”. Non è troppo lungo, giusto un occhiata di qualche minuto in un altro universo. Una boccata d’aria fresca.


“Il dipinto di Arcadio”

Arcadio era molto contento del dipinto fatto sulla parete. L’affresco rappresentava un bosco primaverile, ed era così bello che sembrava vero.

Per terra le foglie del vecchio autunno e i germogli verdi appena spuntati, e sui rami c’erano le foglie nuove, di un verde lucente.

Mentre riponeva pennelli colori e tavolozze, Arcadio guardava soddisfatto il suo affresco: la luce della fine del giorno lo illuminava, penetrando dalle finestre opposte della stanza.

Nella casa del Granduca si stava organizzando per la cena e l’ indomani l’opera finita sarebbe stata presentata al Granduca in persona.

Arcadio pensava, e pensando al Granduca gli venne in mente anche la figlia del Granduca, Melissa, e ciò in effetti era il pensiero che lo assillava; più volte aveva fatto gli occhi dolci a Melissa senza ottenere risposta.

Quando lui lavorava all’affresco, lei, di sovente veniva, accompagnata da ancelle, e stava lì ad osservarlo lavorare, ma mai gli aveva rivolto parola, nonostante le occhiate di Arcadio fossero eloquenti.

Melissa aveva un volto molto dolce, due occhi brillanti di luce e lineamenti aggraziati.

La campana della cena suonava, richiamando le persone al pasto serale.

Assorto in questi pensieri, Arcadio non stava più riordinando, ma il suo sguardo era incantato e perso nel vuoto.
Non aveva fame e voleva trovare un modo per portare Melissa con sé, prima di lasciare i poderi del Granduca, altrimenti, di lì a poco, sarebbe andata sposa ad un principe di un podere vicino.

Pensava e ripensava e fu preso da un strano sonno, da un torpore . . .
Si distese ed ebbe uno strano sogno: si alzava ed andava a conoscere nei sotterranei un “Essere delle mura”.

Quest’ Essere non aveva corpo ma poteva essere sentito e udito. Sognò che discuteva con l’Essere la soluzione per stare insieme a Melissa: c’era una soluzione, e la soluzione era. . .

L’Essere delle mura era anche un buon burlone. Arcadio si svegliò di soprassalto, come se avesse avuto un “Idea geniale”. Raccolse tutti i pennelli, e colori e riordinò. Felice ed allegro aspettò l’ indomani.

Il mattino seguente ebbe luogo l’apertura della sala del convitto per la presentazione del nuovo affresco, ed il Granduca, la Duchessa e Melissa accoglievano gli ospiti, tra i quali c’era il principe “Ergot”, a cui era stata promessa Melissa.

Quando tutti gli ospiti furono arrivati, prima del banchetto, il Granduca e la Duchessa presentarono l’affresco ed il pittore Arcadio, autore di quella meraviglia primaverile.

D’un tratto fu come del vento prendesse a spirare dall’affresco; il vento usciva dalla parete e le foglie stormivano.

Nel vedere ciò, stupita Melissa si avvicinò ed entrò nel bosco dipinto, dove già Arcadio l’aspettava.

I presenti sbalorditi non ebbero parole nel vedere tal cosa.
Il principe Ergot si buttò verso il bosco affrescato per impedire che Melissa seguisse il pittore, ma prese solo una grossa capocciata contro il muro.

Il Granduca, a tastoni, cercava di entrare; ma nessuno aveva capito che quello era il mondo evocato da Arcadio e Melissa, che era il loro Universo e un nuovo mondo si era creato.

Arcadio prese Melissa per mano e l’accompagnò in una radura vicino. Era un nuovo giorno per loro: finalmente si trovavano nel loro mondo. Si sedettero nella radura ed iniziarono a parlare e a scambiarsi dei baci.

Ad un tratto intorno a loro sentirono echeggiare uno strano vento caldo, era l’Essere delle mura che li salutava.

Arcadio lo ringraziò e in mano si ritrovò un pezzo di corteccia portato dal vento ove era scritto:
”I tuoi desideri possono diventare realtà”.

Arcadio e Melissa sorrisero.

Franco Farina
www.francofarina.it

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Lettera aperta, a chi di dovere...

Gentilissimo VICE Presidente d'America Joe Biden,

un candidato un certo Raul, no ricordo bene , sulla terribile crisi sollecita il popolo di America alla sovranità monetaria a riprendere il dollaro d'oro e d'argento.E L'idea non mi sembra da scartare se si vuole dare un peso alla moneta soprattutto in Italia

MA, credo che Lei e il Presidente sulla autorevolezza di tutori legale di tutti gli americani in difficoltà possiate anticiparlo nel promuovere la miglior soluzione a perfezionarlo come dal mio progetto che ,da semplice cittadino italiano sembra essere stato sotterato per l'esame alla commissione europea

Dove la SOLUZIONE TECNICA per l' Euro d'oro È SEMPLICISSIMA e il problema NON sono neppure le 1000 lire raddoppiate nel 2001 per 1 euro sui prezzi al consumo per la politica sociale e dei redditi di competenza esclusiva a ciascun governo degli stati membri che deve rispondere al proprio elettorato vale dire anche a Uno solo di NOI che denuncia di essere stato offeso e pretenda, con la sua petizione personale nella forma e il contenuto che interessa alla comunità di aver risposta in Europa art 227. E meglio dico che , sul nostro euro in crisi manca tutto pure l'utilizzo delle riserve aure a stampar biglietti nuovi con il numero di serie collegato al numero di matricola sul peso del lingotto d'oro sino al ultimo salario.

E l'emissione obbligazionaria speciale Mes (con regole penali) sostenere i redditi da lavoro nel finaziare i salari + piccole e medie aziende + studenti ed altro anche per pagare il Debito Pubblico in media 30.000 euro a testa con soli 3 milioni dimostratisi con poche tasse , ma con l'euro diventati più ricchi milionari e plurimilionari = 90 miliardi al anno per la rata del debito (art 48 della Costituzione col decreto del Presidente della Repubblica sul emmergenza Nazionale , sulla sovranità dello stato) per acquisire maggiori privilegi e detrazioni fiscali e onoranza di cittadinanza sè e famiglia a cards per crociere spettacoli in prima fila ecc per non aver mai più crisi con la finanza speculativa dal 2001 in Italia , per l'europa e il mondo

E un'altra noztizia è pervenuta dove sembra che , il Prof Gulati e i suoi scolari abbia avuto dal Europa l'incarico di trovare soluzione sui milardi e milardi di obbligazioni nel Eurozona , salvare quelle Greche “decadenziadole” ossia come la stanza di compesazione alla Banca d'italia : Quelle che si possono pagare si pagono subito e le altre a scadeza Es: si possono sostenere 21 milioni con 36 miiardi in 10 anni scadenza 3 anni da ripetere ogni anno con 8 emissioni sul rinnovo annuale del saldo a zero dei Bond sul taglio minimo 1200 euro o USD a 12 .000.000 di medi/alti salari e stpendi e 2400 euro o USD a 6.000.000 di piccole e medie aziende per sostenere con l'interesse prestabilito semplice sul rinnovo annuale scadenza a 3.anni il denaro raccolto dalla Banca d'Italia o dalla bancaa centrale d'America per destinare 4500 o dollari a testa o 12.50 euro o dollari al giorno (4500 : 365 g) diminuire la quota 49.6% degli oneri assicurativi a 8.000.000 di bassi salari da 500. a 900 euro o dolari al mese come imposto dal Europa al Italia di trovare 47 miliardi

Distinti saluti poetalc: luigi.crocco@mail.com, unico autore ed editore


per i seguenti vantaggi ai 21 milioni minimo di cittadini italiani o americani iteressati dalla crisi sui salari

1) diminuire il lavoro nero , aumntare automnamente i salari alle aziende , controllare il tasso e le emissioni ogni anno anche con regole penali essedndo destinate direttamente al lavoro

omissis

e con altri 42 miliardi ( 6 mild x7 anni) a 3.000.000 di studenti 14.000 euro o dollari (2000 x 7 anni) che restituiranno a piccole rate al interesse semplice 1% o 2% per 5 o 10 anni, trovato il lavoro , anche al estero sui 7000 milirdi investiti nel eurozona che non si sa a chi vanno e a cosa servano se non confrontarle con quelle tedesche sullo Sread negativo .

N:B da correggere , perfezionare e migliorare in Italia: Avendo Il Prof Monti Presidente del consiglio facoltà di non cosultare il parlamento

PS Sul energia globale a risparmio propongo di riprendere la ricerca sullo stronzio del Premio Nobel per la fisica Rubbia 1984 , che non produce scorie, si trova in abbondanza in natura pure in Sardegna e non ha la rezione della bomba H

venerdì 25 maggio 2012

Considerazioni di un giovane sulla condizione vitale e considerazioni di Franco Farina sul momento presente

Scia d'amore e di pace


Caro Paolo D'Arpini, ho pensato subito a te leggendo lo scritto inviatomi oggi da un mio ex alunno.... Te lo invio, sicura che ne apprezzeri sensibilmente i "contenuti" sottilmente espressi e "non"! Un caro abbraccio
Antonella Pedicelli


Cara professoressa,

Ancora una volta mi ha aperto la mente con queste poche parole, io ho sempre detto che se ci fosse un pulsante per spegnere i pensieri, per trasformarsi, io lo
schiaccerei subito. Il fatto è che mi sono sorpreso quando ho capito che questa
frase ha anche altri significati, come ad esempio: sono disposto a fare di tutto
per cambiare, tranne che cambiare! oppure vorrei che qualcuno o qualcosa produc
a il cambiamento in me! certo che volendo una cosa del genere non si arriva lont
ano, eppure io ero convinto che quello che volevo di più era illuminarmi. Eviden
temente, non è così, se non sono disposto a cambiare di una virgola per farlo. T
utti vorrebbero spingere dei pulsanti e vedere i propri desideri avverarsi uno p
er uno, ma non è possibile. Ho vissuto la vita in una totale mancanza di libertà
, sotto l'autorità di tutto e di tutti, e la mia volontà spariva lentamente, mi
sentivo vittima di tutto e di tutti.

Adesso almeno una cosa è cambiata, non sono più vittima di nulla e di nessuno. e
ssere vittima è un inferno di tormenti di rabbia di schifo.

Per me, ammettere di essere la vittima più schifosa di questo pianeta mi ha camb
iato la vita. Mi ha reso più responsabile. E mi ha dato più voglia di viere.

Convivo adesso con le mie giganti fobie, ma qualcosa è cambiato, ho capito che s
ono mie e solo mie nessuno le determina, convivo con loro più serenamente. Ho im
parato ad accettare di essere schiavo di me stesso,perchè non sono mai stato sch
iavo di qualcosa che non sia io, e dunque non sono vittima. e quando sarò pronto
mi libererò anche di queste paure e di queste convinzioni che mi rendono una pe
rsona di poco valore. è facile e consolante essere vittima quando hai tutti i ra
pporti che vanno a rotoli, quando le case bruciano, quando la vita è piena di fa
llimenti, ma il dato di fatto è che sono io che desidero questo, e quando riusci
rò a desiderare qualcosa di diverso allora la mia vita cambierà totalmente. Per
il momento accetto e sono felice di quello che ho, di quello che sono, perchè bi
asimarmi non serve che a peggiorare la situazione, a perseverare in essa. Sono c
ontento della consapevolezza che ho adesso, ancora poca ma c'è, e ci sono sempre
meno motivi per arrabbiarsi, non sono più vittima di nulla e di nessuno, per quale motivo arrabbiarsi? Per quale motivo esssere tristi?

In ogni caso sono molto più sereno. Quando mi perdo nelle paure, nelle incertezz
e, nell'angoscia, nella rabbia, mi ricordo di questo, e mi passa. Mi rendo conto
che fino a che continuerò a mentirmi ci sarà da soffrire, e tutto passa. E mi ricordo di quel detto secondo cui raccogli quello che hai seminato, mi metto l'anima in pace rendendomi conto che lo schifo che raccolgo l'ho seminato io. E non
è roba da poco, perchè non sono più vittima, e non mi arrabbio per quello che raccolgo. La prossima volta cercherò di seminare qualcosa di migliore. Nessun altro semina nel mio giardino, è inutile che me la prendo con altri.

A presto proff


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Considerazioni. Visto il momento.

Certe volte nella vita non tutte le pagine che scriviamo son belle.
Ci svegliamo volendo fare un capolavoro e creando qualcosa di molto bello.
E poi ci accorgiamo che quello che stiamo creando prende una piega indesiderata.
Un po’ come il dipinto che ce lo immaginavamo così bello e poi non esce come vogliamo.
Quindi cosa facciamo?
Strappiamo questo libro?
Distruggiamo la tela su cui dipingiamo?
Diamo un saluto a quella pagina o a quella tela mal riuscita senza troppo rancore e giriamo pagina.
Una nuova pagina bianca o una nuova candida tela.
Riprendiamo a scrivere e dipingere la prossima puntata di questa storia.
Una storia che viviamo insieme.
Non importa se siamo ai capi opposti del pianeta ma è una storia che viviamo insieme perché siamo tutti in questo eterno momento che è il presente. In una certa forma siamo tutti in comunicazione ed entrambi contribuiamo a creare questo presente.
Desiderato voluto o rifiutato ma in qualche modo contribuiamo a creare questo momento presente. Non siamo una nullità persa nell’infinito ma siamo gli attori che recitano su questo palcoscenico.
Ciò che pensi ha valore, ciò che decidi oggi contribuisce a creare il tuo domani, e ciò che fai crea sempre un effetto, bello o brutto che sia.
Non sottovalutarti mai.
Franco Farina

martedì 1 maggio 2012

Dialogo tra Joe Fallisi, Maurizio Barozzi, Paolo D'Arpini, Giorgio Vitali e Giuseppe Turrisi, in un giorno di festa, il 1° maggio 2012

Permettetemi di dire la mia... all'interno ed anche fuori dell'ideologia....

Dialogo tra Joe Fallisi, Maurizio Barozzi, Paolo D'Arpini, Giorgio Vitali e Giuseppe Turrisi, in un giorno di festa, il 1° maggio 2012

Ante scriptun augurale

Buon inizio di Maggio.
Il nome del mese deriva dalla Dea romana Maia.
Maia è la dea della Fecondità e del risveglio della natura.
Originariamente era la dea dei campi.
Una particolarità?
Che il primo di Maggio era il giorno a lei dedicato era la sua festa.
Nella mitologia si narra che il Dio Vulcano offriva in sacrificio il primo Maggio una scrofa gravida affinche la terra anche lei fosse gravida di frutti.
E anche il nome Maiale pare che risalga alla dea Maia.
Le parole e le festività hanno una storia antica.
Almeno così sappiamo meglio la storia della festività ed il significato di alcune parole che usiamo giornalmente.
Un cordiale saluto.
Franco Farina

Fate, sirena e folletto di Franco Farina


Maurizio Barozzi

Joe Fallisi è un uomo libero e non è facilmente etichettabile, non a caso la sua cultura è di stampo anarchico e libertario. Non possiamo giudicarlo con i nostri occhi da “fascisti”. La sua visione della vita e del mondo parte da una premessa precisa: essere contro - sempre e comunque - dove si manifesta la sopraffazione, il genocidio, lo sfruttamento e l’uso di mezzi criminali. Vuoi contro l’uomo, a prescindere dalla razza, vuoi contro la natura e gli animali.
Quindi egli, allo stesso tempo, condannerà senza mezzi termini e con parole forti, come è nel suo costume, qualsiasi strage fatta dai bolscevichi, dai titini e le foibe, o gli orridi massacri perpetrati dagli ebrei, dagli americani e quant’altro, ma allo stesso tempo condannerà la mano pesante dei tedeschi, di Graziani in Libia o quelli degli italiani alle terre di confine adriatico. Senza dimenticare i crimini obbrobriosi commessi nel tempo dai pii cristiani con i loro roghi e le loro torture accompagnate da ipocrite litanie.
Egli non sta a considerare se tali massacri erano motivati, erano una giusta ritorsione o altro, li condanna e basta. E bisogna riconoscere che il suo non è il “pietismo” di certe sinistre, che come ben sappiamo, erano capaci spudoratamente di piangere i loro morti e ignorare quelli degli altri.
Ma oltretutto la sua weltashaung non è materialista, ma è profondamente spirituale e si riconosce in una visione cosmica per la quale esistono le differenze spirituali e di razza. E’ ovvio che per lui, queste differenze non devono però arrivare a generare la sopraffazione.
Detto questo bisogna aggiungere che Fallisi è anche estremamente obiettivo, e riconosce ed apprezza, ad esempio, l’opera del nazionalsocialismo e di Hitler, in particolare nei confronti del popolo tedesco e l’aggressione che ha subito dai “padroni del mondo”. Parlando con lui non parli con il solito antifascista, perché Fallisi comprende e apprezza anche tutta la legislazione sociale del fascismo e le grandi opere che vennero fatte in favore del popolo italiano. Non è poco, come è dimostrato dalle accuse e dalle invettive che riceve da anarchici e ambienti di sinistra.
Questo è quello che posso dire io su Fallisi, che oltretutto personalmente non conosco, ed ovviamente nel mio ritratto potrei aver commesso qualche errore o aver omesso qualcosa di importante. Ma non credo di sbagliarmi.
E ovvio che, personalmente, da fascista io abbia una concezione della vita e del mondo alquanto diversa, per la quale non credo alla distinzione tra “buoni” e “cattivi” e il mio faro di orientamento, nelle divisioni che il mondo continuamente propone, è quello della “Civiltà”, degli interessi geopolitici della mia terra e del mio popolo e là dove sento  e constato che quei valori sono da sostenere.
Le esternazioni “umane” di Fallisi gli fanno onore, ma la storia, purtroppo, non si può ridurre a “buoni” e “cattivi”, perché la natura umana non conosce queste distinzioni: cambiate le condizioni i “buoni” di oggi, gli “aggrediti di oggi, diventano i “cattivi” e gli aggressori di domani.
Oggi a 62 anni dalla fine della guerra io pensavo che si potessero superare certi steccati e ragionare con persone che non siano preda di odio viscerale, antifascista o anticomunista che sia, trovando punti di incontro, fermi restano che ci saranno sempre punti di divisione, sopratutto ideologica.
Non mi sembra che far questo sia da “fascisti di cartapesta”, perché allora dovrei andare anche a vedere certi pedegree e se trovo militanze, pluriennali, dico pluriennali, nel peggior partito antifascista italiano ovvero il MSI, allora quel “fascista di cartapesta” andrebbe quanto meno ribaltato.
Certo non pretendo che questa “duttilità” possa per forza esserci in chi, oggi alquanto anziano, ha combattuto sotto certe insegne e ha sofferto quello che ha sofferto.
Io sono della generazione successiva (1947) e mi onoro di aver militato nella FNCRSI, vera formazione testimonianza storica e umana del fascismo, sia pure non come ex combattente, e forse posso permettermi qualche spregiudicatezza in più.
Anche perché, diciamolo chiaramente, nel mio percorso umano e politico, quelli che ho conosciuto e che avrebbero dovuto essere i “fascisti”, anzi i neofascisti, in massima parte posso definirli dei perfetti antifascisti, a prescindere dal loro passato. E il mio giudizio è tanto più drastico e repellente, sia sotto il profilo politico (accozzaglia di conservatori e reazionari), etico (truppe camellate al servizio degli atlantici), e morale (ben pochi sono quelli con non sono stati collosi con i Servizi o non siano stati spie dei carabinieri o della polizia, ovvero di questo stato democratico e antifascista! e ancor meno sono quelli che non hanno fatto mercimonio di simboli ed idee per racimolare un lurido posto al Parlamento o in qualche Consiglio comunale, se non in qualche miserabile circoscrizione).
Maurizio Barozzi

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Paolo D'Arpini

Caro Maurizio, non so se questa tua risposta-precisazione sia indirizzata a me, a Joe.. od a chiunque altro ci legge. Forse è indirizzata a te stesso. Forse ti serve per esprimere il tuo pensiero e dire che ti riconosci nel fascismo. Vedi, caro Maurizio, se noi potessimo con estrema freddezza e con equanimità vedere il processo con il quale ci accreditiamo un pensiero, sulla base di come noi lo abbiamo condiviso, non nell'esperienza diretta, ma nel credere e nel giudicare quel che in noi ha evocato... Ognuno di noi potrebbe dire, di volta in volta, di essere fascista, comunista, anarchico, atlantista, sionista o quel che capita..  sulla base di ciò che abbiamo condiviso e compreso.
Allora, una volta che si riconosca la propria matrice nell'umano, nella coscienza umana, è normale che una piccola o grande parte di noi sia in accordo con questo o quel pensiero, con questa o quella specifica azione compiuta da chi ci ha preceduto o con noi cammina. La nostra tendenza socializzante ed il desiderio di poterci riconoscere in un "fold" è alla base del nostro sentire di animali sociali qual siamo. Così sorge la necessità di voler condividere qualcosa con gli altri e  possiamo farlo esclusivamente attraverso quel che i nostri occhi accettano, attraverso quel che i nostri occhi  comprendono. La cultura della quale siamo stati imbevuti, direi a nostra insaputa e contro il nostro volere, è una sorta di "filtro" per mezzo del quale siamo in grado di accettare o rigettare questo o quel pensiero.. Perciò nascono le simpatie e le antipatie.
Il tentativo di togliersi il paraocchi, da parte di Joe, è sicuramente un primo passo verso la libertà dal "conosciuto".. Forse, qui vorrei aggiungere,  tale passo va accompagnato da una "compassione" ed empatia verso tutti gli esseri umani.. indistintamente prede dei meccanismi dell'ignoranza, autoindotta e perpetuata, che impedisce di scorgere l'unità dietro le molteplici apparenze delle diverse posizioni e  vari "credo"... (siano  essi politici, filosofici, religiosi o di altro genere)... Ecco, questo volevo dire a te, a Joe agli altri che ci leggono ed a me stesso stesso.
Paolo D'Arpini


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Giuseppe Turrisi

Condivido le riflessioni di Paolo ma sopratutto voglio sottolineare di non continuare a voler vedere il mondo con etichette personalmente pur avendo una storia umana, spirituale e politica alle spalle oggi non accetto più essere classificato secondo etichette che ci fanno forse sentire protetti ma di fatto reiterano un modello  di archetipi che ci limitano nella visione della grandezza della natura umana.
Le visoni romantiche per quanto autentiche storicamente sono sempre soggette a particolarismi che ci sottraggono alla visione olistica della natura e ci allontanano dalla intelligenza collettiva che non si raggiungerà mai con la dialettica delle parti ma solo con la partecipazione delle parti.. perché ancora ci costringiamo a vedere il mondo solo con gli occhiali di un mono colore quando abbiamo la possibilità di vederlo nello spettro generale?
Giuseppe Turrisi


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Giorgio Vitali con Bonaventura

PUR CONCORDANDO CON L'AMIC....ISSIMO PAOLO, DEVO AGGIUNGERE QUALCOSA. VERO è CHE IL PROBLEMA è LA CONOSCENZA DI SE STESSI, MA è ANCHE VERO CHE, PROPRIO PER QUESTA RAGIONE, NOI STESSI CI CONOSCIAMO IN UN CONTESTO (comunità, paese, città, nazione, mondo, universo e... quant'altro). QUESTO PROCESSO DI INDIVIDUAZIONE NON PUò
PRESCINDERE DALL'ASPETTO morale. eCCO IL PUNTO IN CUI NASCE L'UOMO. OCCORRE AVERE IL CORAGGIO DI AUTODETERMINARSI tanto culturalmente quanto storicamente. Cè una battura di Henry Youngman che sprime chiaramente certi concetti. “ LO SQUALO MI HA RICORDATO MIA MOGLIE. UNA VOLTA INFATTI è RIUSCITA A NON FARSI MORDERE DA UNO SQUALO. HA APERTO LA BOCCA PER PRIMA!” IN SOSTANZA, CHI SI TIRA FUORI è, appunto, uno che si tira fuori.
MA SENTIAMO COSA DICE SOCRATE (APOLOGIA DI SOCRATE, il saggio la cui figura fu presa ad esempio dai costruttori della figura di Cristo): “ Ora mi si potrebbe dire: ma una volta via di qui, Socrate, non potresti startene zitto e quieto? Ecco precisamente il punto su cui è più difficile persuadere alcuni di voi... perchè se affermo che ciò significherebbe disubbidire al dio, per cui di stare quieto non mi
riuscirebbe, non mi crederete e penserete che sto scherzando. Ancor meno mi crederete se dico che il più grande bene dato all'uomo è proprio questa possibilità di ragionare quotidianamente sulla virtù e sui vari temi su cui mi avete sentito discutere o esaminare me stesso e altri, e che una vita senza ricerca non vale la pena di essere vissuta dall'uomo. MA LE COSE STANNO COSì, O CONCITTADINI, E VE LO
RIPETO ANCHE SE NON è FACILE PERSUADERVENE.
Giorgio Vitali

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Socrate

Sì, questa è la conferma della saggezza umana, la visione di Socrate descritta da fratello Giorgio.
Il filosofo greco -persino in punto di morte- non rinunciò alla curiosità per la conoscenza... Non solo analizzando passo passo il processo di avvelenamento e descrivendolo pacatamente.. ma anche -mentre i suoi discepoli lo invitavano alla fuga- quando disse "Perché fuggire? La morte è per tutti inevitabile ed ora questa è una buona occasione, in accordo anche con il mio pensiero democratico, sono stato condannato  dalla maggioranza dei miei concittadini e lo accetto" - E continuò - Inoltre perché preoccuparsi della morte o di quel che seguirà? Se non c'è nulla potrò finalmente godermi un meritato riposo... e se ci fosse un altro mondo magari troverò persone sensibili e sagge con le quali  continuare a  perseguire la conoscenza"...
Di uomini così ce n'è pochi!  Forse il nostro massimo poeta lo eguaglia: "...fatti non foste per viver come bruti ma per seguire virtute e conoscenza!" E pure il Vate ci andò vicino quando disse: "Ama il tuo sogno se pur ti tormenta!"
Paolo D'Arpini

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Joe Fallisi

Finale che torna all'inizio - Ti ringrazio, caro amico Maurizio. Non ci siamo (ancora) conosciuti - succederà senz'altro -, ma tu hai capito perfettamente chi sono. Correggerei solo una cosa: non distinguo in modo semplicistico gli uomini in "buoni" e cattivi", sia perché so che in ognuno di noi albergano qualità opposte e quel che si può vedere all'opera è sempre una mescolanza dinamica di male e di bene, sia perché è il primo il più delle volte a prevalere essendo l'uomo l'unico essere dotato di coscienza infelice, che falsifica la realtà. Anche perciò sono contrarissimo alle necroreligioni del "Libro". Esse presuppongono l'animale umano come unico rappresentante e testimone di "Dio", quando invece forse si tratta solo di un errore di percorso dell'evoluzione, di un sinistro virus anti-cosmico comparso su Madre Terra per stuprarla e distruggerla. Io ti rispetto, così come rispetto e ammiro tutti coloro che rifiutano l'omologazione, che non si vendono e, insieme, mantengono la mente aperta. Un saluto da Damasco, insanguinata dai burkamostri del Kali Yuga, gli orridi trogloditi "islamici" al soldo della CIA, di Soros, del Mossad, dei pedomonarchi, dei dönmeh all'uncino criminale.
Joe Fallisi

sabato 31 marzo 2012

Stati mentali alterati e depressione? Basta un sorriso per tirarsi su e scacciare la crisi!

Guardarsi e sorridersi


Nonostante la crisi, svegliarsi con il sorriso, succede a circa il 35% degli italiani. Secondo una recente indagine condotta dalla Doxa, molti si definiscono ancora felici. Una percentuale inferiore a quella mondiale rapportata al 53%, e nello stesso tempo da circa il 10% che si definisce infelice, rispetto alla media mondiale del 13%.

Malgrado tutto, c’è un netto raggio di luce ottimistico. Secondo il sondaggio, condotto alla fine del 2011, la poca fiducia riposta dai cittadini sulla situazione economica del 2012, non riesce ad abbattere un senso di felicità che si manifesta, nonostante la crisi guardando al nuovo anno appena iniziato. Si stima che in Italia rispetto al 2010 gli ottimisti sono aumentati circa del 5%. Ma chi sono gli esseri umani che vedono tutto con il colore rosa?

Per primo troviamo i giovani che di certo non devono assolutamente perdere la speranza nella riuscita di un futuro migliore dell’attuale. Infatti sino a 30 anni la felicità raggiunge circa il 44%, seguono a ruota gli over 65 con la percentuale in salita ben al 43%. Secondo alcuni studi bastano di fatto alcuni secondi per cambiare in meglio una qualsiasi giornata altrui. Un esempio? State su un mezzo pubblico, provate ad effettuare il gioco del telefono senza fili, sussurrando ad una persona che vi sta accanto “buona giornata” quando state per uscire, sperando che la stessa persona ripeta la stesso gesto con chi gli sta accanto. Sembra che la cosa funzioni e dia una stimolo positivo a tutte le persone che ricevono tale saluto.

Altro esempio positivo liberarsi di tutti gli impegni per un giorno e convincete qualcuno che non vedete molto spesso a fare lo stesso. Dedicandogli una giornata di attenzioni, per esempio una passeggiata, un cinema, una pizza od una cena in un locale che piace ad entrambi. Di sicuro vi rilasserà e vi renderà felici. Per rendere felice qualcuno, bastano anche pochi gesti, anche i più banali, alcuni sono ovvi. Altri un po’di meno, basta metterli in pratica. Di sicuro ne abbiamo tutti bisogno.

Per citarne alcuni. Sorridere sembra ovvio ma mette di buon umore. Aiutare qualcuno a portare qualcosa. Ci rende utili e felici. Mandare un email di ringraziamento ci fa sentire bene. Chiamare qualcuno telefonicamente anche solo per informarsi e sentire come sta, ci rende utili. Raccogliere o regalare fiori. Un gesto galante. Preparare un buon pranzo magari per chi ne ha necessità ed rendersi utile senza darlo ad intendere. Scrivere una lettera d’amore o regalare un buon libro è un pensiero gentile e di compagnia che aiuta la mente e la cultura. Preparare un pacco dono da dare in beneficenza.

Ci farà sentire sicuramente migliori sapendo di aver aiutato qualcuno in difficoltà. Piccoli gesti ed attenzioni che rendono positiva la vita e trasformano una giornata in positivo. Ma i sentimenti positivi o negativi che siano, dobbiamo imparare in qualche modo anche a gestirli. In che modo? C’è lo spiega Chip Conley, speaker motivatore ed ideatore di Amazon, con una sorta si equazioni delle emozioni. Prima equazione.

Ansia =incertezza x sensazione di impotenza. In pratica è facile. Basta sentirsi meno incerti e meno impotenti nei confronti della attuale realtà. Cosa dobbiamo fare? Prendere un foglio e scrivere per ogni sensazione di stress. Cosa so. Cosa no so. Cosa posso fare e cosa non posso fare. Scrivere qualcosa per ogni colonna. Tutto questo ci aiuta ad essere meno ansiosi rendendosene conto. Spesso la situazione nello scritto ci appare meno grave di come pensiamo. Altro esempio ed equazione. Felicità = volere ciò che si ha o avere ciò che si vuole. Questo tipo di equazione sembra quasi una relazione di amore-odio. Tutto dipende dalla definizione dei due termini.

Infatti, volere ciò che si ha sta a significare riconoscenza nei confronti della realtà. Mentre avere ciò che si vuole, per la maggior parte degli uomini, sta a significare una continua ricerca di autorealizzazione. Ma questo può essere anche controproducente. Accanendosi ad inseguire obiettivi. Spesso si perde di vista la realtà, cosa abbiamo già. Ognuno di noi nel suo piccolo deve sforzarsi di mettere in pratica dei piccoli trucchi giornalieri per essere felici, quindi un semplice gesto quotidiano come un sorriso, che non costa nulla, rende la vita migliore a che lo riceve e noi che lo doniamo con amore, provare per credere.

Rita De Angelis


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“L’incantesimo della Vita”


Questo è il paese incantato.

Benvenuto.

In un incantesimo sei caduto bevendo l’acqua dell’incoscienza

Dimentico di chi sei veramente, sei nato qui sulla Terra.

Caduto in questo oscuro incantesimo

Dimentico del tempo passato.

Un incantesimo bellissimo meraviglioso ed affascinante di questo universo

Ammagliato dalle sue stelle e dalle sue nebulose

Viaggiando per spazzi infiniti

Hai viaggiato varcando le soglie del tempo e dello spazio

Sei giunto fin qui sulla Terra

Forse da un altro regno od universo?

Forse non ricordi ma la nebbia della tua mente si può diradare

E i vapori dell’incoscienza vanificare

E di nuovo potresti conoscere

In che incantesimo Ti sei messo… che Tu chiami vita.

Così bella così emozionante così piena di sensazioni e anche di dolore…

Ma tanto bella da morirne pur di viverla.


Franco Farina

sabato 10 marzo 2012

Psicologia analitica - Per risolvere un problema bisogna comprenderlo...

"E divento luce.." - Dipinto di Franco Farina


Mi permetto di mandare qualche suggerimento riguardo i problemi.

Se uno ha un problema e non riesce a risolverlo cosa deve fare?

Deve imparare ad osservare e capire dove c’è una bugia o mistero o mancanza di dati o quali dati sono stati alterati nel contesto del problema.
C’è qualcosa che non quadra, o qualcuno ci sta dicendo cose scorrette. Si deve guardare.

Ottenendo comprensione il problema svanisce perchè a quel punto vede cosa può fare e quindi non è più bloccato e il problema tende a svanire.

Può essere necessario che uno tolga l’attenzione infilata dentro questa cosa chiamata problema e può fare una passeggiata guardarsi in giro, e non dentro la sua testa ma estrovertirsi fare una bella passeggiata all’aperto, e in questo modo avendo più spazio può allora osservare meglio e prendere la cosa un po’ più a cuor leggero e quindi vedere possibili soluzioni.

C’è anche chi si tiene stretto il suo problema perché se lo risolvesse il gioco è finito. Non ha sufficienti problemi. Quindi per risolverlo dovrebbe prendere ulteriori problemi. Sembra strano ma succede e quindi prendendo ulteriori problemi amplia il suo spazio ed è più propenso a fare e ad affrontare.
Fondamentalmente un problema è un gioco.

Quando uno si annoia e non ha nulla da fare magari esce con gli amici si mette in piedi una partita di calcio e si ha il problema di sconfiggere la squadra opposta giusto?

Oppure va a cercarsi qualche problema.

Andate in un Bar dove c’è un sacco di gente e dite che avete un problema che non riuscite a trovare una strada o altro e un sacco di gente si daranno da fare per aiutarvi.

Alla gente piace affrontare problemi ed averne, fin quando non diventano troppo sopraffacenti.

Ma si può sempre fare qualcosa a riguardo vedendo di quale parte di quel problema ci si pptrebbe prendere responsabilità, cosa possiamo fare a riguardo, e pur piccola che sia si faccia quell’azione in modo da fare qualcosa a riguardo. Di sicuro ci si sente meglio che stare a non fare nulla.


Un cordiale saluto.

Franco Farina
Www.francofarina.it

venerdì 20 gennaio 2012

Rieducarsi alla bellezza.. per salire in alto col pensiero

La bellezza in attesa di salire o di scendere? - Dipinto di Franco Farina: "Sulle ali della fantasia"


Caro Paolo D'Arpini,

la storia di Franco Farina (http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2012/01/due-storie-per-riflettere-joshua-bell.html),
come tutte quelle che ho il privilegio di leggere sul tuo Giornaletto di Saul, mi fa pensare ancora con più forza che ciò di cui tutta l'Umanità ha bisogno è rieducarsi alla bellezza! L'attenzione di tutti è concentrata soprattutto su chi decide cosa, e la lotta tra popoli nasce proprio da questo... se il denaro è il mezzo per comprare il diritto di decidere, la lotta tra uomini non cesserà mai....

Perchè invece non concentriamo l'attenzione sulla bellezza del mondo!!!!

Di recente mi è capitato di vedere in televisione un film che mi ha dato il senso della bellezza, raccontava la vita del pinguino imperatore che vive nei ghiacci più freddi del mondo.

Il film narrava in maniera veramente magistrale la storia di una coppia di pinguini imperatori all'interno di una colonia molto vasta di questa specie. La loro relazione amorosa molto romantica, l'uovo nato dal loro amore che la madre, dopo averlo partorito ha dovuto immediatamente passare al suo compagno per potersi recare in una zona lontana dell'oceano sotto uno strato massiccio di ghiaccio, a rifornirsi di nutrimento in modo da poter tornare e sfamare il piccolo.

L'uovo,era stato spinto tra le zampe del suo compagno in una specie di sacca interna e molto calda, dove ci resterà fino alla sua schiusa. La madre, insieme a tutte le altre madri, inizia quindi un viaggio molto lungo, che durerà qualche settimana, alla ricerca di cibo di cui si dovrà nutrire e che poi rigurgiterà nel becco del suo piccolo.

Il compagno, dovrà utilizzare tutte le sue risorse alimentari accumulate, fino a quando non tornerà la madre per dargli il cambio. Quando finalmente l'uovo si schiude, al padre sono rimaste pochissime risorse alimentari per nutrirlo, quindi se la madre non arriva in tempo egli dovrà abbandonare il piccolo per recarsi a sua volta alla ricerva di nutrimento o sarà morto! Ma la natura ha pensato a tutto e i tempi sono perfettamente rispettati. Proprio quando il padre rigurgita l'ultimo frammento di cibo nella bocca per piccolino, ecco che si vede il branco delle madri che tornano per dare il cambio ai padri.

Questo scambio del piccolo, dalla sacca del padre a quella della madre è veramente commuovente, perchè il padre prima di andare via, nutre il piccolo con un ultimo rigurgito di cibo, poi gli fa sentire il suo verso per poter fornire un elemento di riconoscimento quando tornerà dal suo viaggio. E' come un saluto che gli da' chiedendogli di non dimenticarsi di lui. La madre quindi lo prende tra le sue zampe nella sacca e comincia a nutrirlo.

Quando tornerà il padre il piccolo lo riconoscerà, proprio come madre nantura ha previsto! .... non è una storia fantastica? ... non è forse questa la bellezza?... In natura è veramente tutto perfetto!.... mi ha commosso!

Un abbraccio Lidia

mercoledì 10 agosto 2011

Opere di Franco Farina in mostra al castello di Malpaga di Cavernago (Bergamo)




Nell'immagine un'opera recente del pittore Franco Farina dal titolo "Fatina Pensierosa"

Ho il piacere di invitarvi alla mia Mostra Personale al Castello di Malpaga.
Frazione Malpaga comune di Cavernago Prov. Di Bergamo

La mostra è dal 12 Agosto al 21 Agosto 2011
Apertura Venerdì 12 Agosto 2011 alle ore 19.00

Orari:
Giorni feriali dalle 19.00 alle 23.00
Sabato dalle 15.00 alle 23.00
Domeniche e il ferragosto 10.00 -12.30 e 14.00-23.00

Per informazioni e appuntamenti tel. 339 5093579.

Sarò presente in mostra e mi farebbe piacere vedervi, fare due chiacchiere con voi e mostrarvi dal vivo varie mie opere recenti.

La mostra è situata internamente al Castello di Malpaga ( www.castellomalpaga.it ) antico Castello della bassa Bergamasca edificato nella forma attuale dal Condottiero Bartolomeo Colleoni nel periodo del 1.400. In questo Castello vi sono molti affreschi del pittore Romanino e pittori Borgognesi. Quindi è un luogo caratteristico e importante dal punto di vista artistico da visitare. Ci sono visite guidate con cicerone che spiega e mostra le varie sale del Castello.

Inoltre in questo periodo intorno a ferragosto quindi dal 10 al 21 Agosto c’è la sagra dei due Castelli in festa. Quindi vi sono varie manifestazioni folcloristiche in particolare i 15 Agosto vi saranno rievocazioni cortei e sbandieratori e cavalieri e palio tutto in veste del periodo 1400.
Inoltre, e cosa particolare c’è un ottima cucina bergamasca con piatti tipici bergamaschi, ben organizzata in modo da dare servizio veloce e di qualità ad un gran numero di persone. In effetti questa festa attira persone da varie parti d’italia ed in gran quantità.

Quindi c’è da vedere belle cose, sentire belle cose perché ci sono anche musicisti che suonano alla sera, e c’è anche buona cucina per il palato.

Il 21 Agosto fuochi d’artificio!!!

Quindi mi faccia sapere se riescie a venire a questa Mostra in questo contesto unico e raro.

Un caro saluto.

Franco Farina

Www.francofarina.it
Www.francofarina.net

giovedì 21 luglio 2011

Come foglie nel vento... con fantasia...



Buongiorno!

Qualche considerazione che può venir utile:

“A volte ci sentiamo soli così come se ci fosse un vuoto che deve essere riempito,
ma c’è una cosa si può fare, possiamo riempire quel vuoto con i nostri sogni e le creazioni che ne scaturiscono e creare tanti amici intorno che condividono quel sogno od obbiettivo e lavorare insieme. Condividendo insieme questo sogno non saremo più soli.

A volte incontriamo barriere che ci fanno sentire un po’ come foglie portate in giro dal vento ma riprendendo e dando forza ai nostri sogni il vento si placa e ritorna la calma e serenità e impeto nel portare avanti i nostri obiettivi.
Passo per passo li possiamo raggiungere.

Si potrebbe dire che non c’è nulla di impossibile.
La cosa diventa impossibile nel momento in cui si considera impossibile.
Si potrebbe dire che l’ “impossibile” inizia al di là del punto che consideriamo “possibile”.
Ed anche quello è un punto che è diverso per ciascuno di noi.
E’ giusto un concetto che possiamo cambiare.

Ci meritiamo tante belle cose.
Prendiamo la vita come un gioco e giochiamo, e godiamocela.”

Cosa ne dici?

A presto.
Franco Farina



Immagine soprastante di un mio dipinto acrilico ed olio su tela dal titolo “… e divento luce… e volo”; dimensioni cm 80x100

lunedì 11 luglio 2011

Nettunalia, 22 luglio 2011 - Entra in scena il Leone (Scimmia in Cina) - I Ching mensile: Esagramma 33 Tun – (dal 22 luglio al 21 agosto)


"Acqua e fuoco" - Due Mondi di Franco Farina

Riferisce Plinio che in concomitanza con l'entrata del Leone, attorno al 22 luglio, l'antico calendario romano segnava l'inizio dei Nettunalia, i giochi dedicati al Dio Nettuno, il Dio delle acque dolci e salate, festa quanto mai necessaria, visto il periodo dell'anno in cui veniva celebrata, che a volte si protraeva per l'intero periodo leonino. In Cina questa è la stagione della Scimmia, la controparte cinese del Leone, la quale afferma: "..Io sono la maga dell'impossibile. Il mio cuore è colmo di potenti magie..". Ed in armonia con queste forze solari, bisognose di frescura, andiamo alla ricerca di acqua corrente e viva. Ci recheremo perciò la sera del 22 luglio al fiume Panaro, a bagnarci le membra accaldate, compiedo così l'abluzione rituale cara a Nettuno.

L'esagramma dell'I Ching, significativo della psicologia del momento presente, è Tun (La Ritirata) dal 22 luglio al 21 agosto.

Sotto vi è il Trigramma Ken e sopra il Trigramma Kien

Tun significa La Ritirata. Questa ritirata non è dovuta ad arbitrio umano, bensì alle leggi degli accadimenti naturali. Perciò in questo caso la ritirata è il giusto modo di agire, è quello che non consuma le forze. (Matteo: “Ma io vi dico di non opporvi al malvagio… 5, 39).

La sentenza:

La Ritirata. Riuscita.

Nel piccolo è propizia perseveranza.

Commento alla decisione. Questo significa che la riuscita sta nella ritirata. Il successo sta proprio nel ritirarsi per tempo e nel giusto modo. Questo successo è possibile perché il ritirarsi non è la fuga obbligata di un debole, bensì il cedere volontario di un forte. Il senso del tempo della ritirata è grande, vale a dire che è
d’importanza essenziale afferrare il momento giusto, quando la ritirata è nell’ordine delle cose.

L’immagine:

Sotto il Cielo vi è il Monte: l’immagine della Ritirata.

Così il nobile tiene lontano l’ignobile, non irato ma pacato.

Spiegazione. Di fronte all’avanzata dell’ignobile il nobile si ritira in se stesso. Egli non odia l’ignobile, poiché l’odio è una forma di partecipazione interiore al male. Il nobile mostra la sua forza portando l’ignobile ad arrestarsi, per mezzo del suo riserbo.

Commento alla quinta linea.

E’ compito del nobile riconoscere per tempo il momento di ritirarsi. Questo può compiersi in forma amichevole senza che si rendano necessarie incresciose discussioni. Ma pur osservando le forme esteriori è necessario mantenersi assolutamente fermi nella decisione presa, in modo da non lasciarsi fuorviare da considerazioni inopportune.

Paolo D'Arpini

...............

Programma della serata del 22 luglio 2011:

h. 19.00 - Rendez Vous all'ingresso del sentiero natura, in Via Gibellini, Spilamberto. Portare con sè cibarie vegetariane per il picnic serale.

h. 19.30 - Lavacro al fiume Panaro e successiva accensione dell'ara, dedicata a Nettuno.

h. 20.30 - Condivisione di cibi e bevande da ognuno portate e canto di inni attorno al fuoco.

Per informazioni e conferma della propria presenza: 333.6023090 -
circolo.vegetariano@libero.it

lunedì 20 giugno 2011

"Il Dio soldo" di Franco Farina




Buongiorno! Uno scritto un po’ divertente su un soggetto a volte serio: I soldi

Titolo: “Il Dio soldo”

“Oserei dire che ci sono tanti dei.

Il rito del Dio Soldo è praticato in vari stati occidentali ma anche in vari stati africani ed orientali.

Questi riti vengono praticati giornalmente all’apertura delle “chiese” anche chiamate Banche.

Per entrare devi schiacciare un bottone, e solo se sei puro puoi entrare, basta che hai parte del dio soldo depositato nei loro tabernacoli.

C’è anche il rito praticato internamente a questi “Templi”. E’ il rito di apri il tabernacolo, preleva, richiudi il tabernacolo; poi distribuisci un po’ di particole di questo dio, e poi richiudi il rimanente nel tabernacolo.

E’ un rito praticato dai sacerdoti del tempio incaricati di questo Dio.
Solo acuni eletti comprendono da dove viene il Dio soldo.
I poveri cittadini non lo sanno e per questo sono poveri ed hanno difficoltà nell’ottenere le particole.

La segretezza della sua provenienza fa sì di creare un alone di mistero intorno a questo Dio e quindi di posizionarlo sempre più in alto nei valori della borsa.
Anche qui come in ogni regno celeste ci sono vari Dei che gareggiano perché in effetti il Dio soldo è uno e trino o anche quatrino.

C’è il Dollaro, c’è l’Euro poi la Sterlina i Franchi lo Yen e via via altri Dei minori che in base alla borsa ed altre vicissitudini che solo Dio sa; prendono vari posti e valori in borsa.

Quindi in questo regno solo chi è più forte resiste e sta nelle prime posizioni.
Voi non ci credete che esiste il Dio soldo vero?
Non credete che neppure nell’antica Roma esistesse il Dio soldo vero?

Sembra un tempo passato dove regnava l’ignoranza solo perché non esistevano i computer ma probabilmente non è così.

Devo dirti che il Dio soldo esisteva fin dai tempi dei Romani.
In effetti la parola “Moneta” è un altro nome della dea Giunone, faccio notare che Giunone dà nome al mese di Giugno, non a caso è il mese del Grano.
Ad ogni modo fatto stà che la zecca dell’antica Roma dove era situata?
Nel tempio di Giunone anche chiamata “Moneta”.

Quindi il termine “Moneta” fu dato anche a ciò che usciva dal tempio cioè la “moneta” sonante d’oro e d’argento.

Quindi il Dio soldo ha una lunga storia…”

Franco Farina
www.francofarina.it

sabato 4 giugno 2011

Noemi Longo, il Taoismo economico e l'estetica del denaro... (alleggerito di una $.....) - Commento saggio al signoraggio con banconota poetica....


Nell'immagine: "Due universi" del pittore Franco Farina

"Economia ed estetica si toccano?" (Saul Arpino)

Quotazione:

“Detto ciò, è bene ricordare che ciò che passa il CONVENTO, in termini di notizie da elargire all'inclita, è quanto mai inzeppato in una melassa edulcorante dai connotati un po’ strani. Insomma: una scialappa. Nel senso che non è facile appurare la verità, a meno che qualcuno non usi il cervello per fare deduzioni appropriate. Ma anche questo cervello da una parte deve essere esercitato al libero esercizio della deduzione, dall’altra deve sapere e poter ATTINGERE A NOTIZIE IDONEE...”

(Testo ripreso da: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/06/03/giulio-tremonti-signoraggio-bancario-perdita-della-sovranita-debiti-imposti-aspen-goldman-sachs-silvio-berlusconi-ed-il-circolo-vegetariano-vv-tt/)


Commento:

...senza la pretesa di voler rappresentare quel qualcuno in grado di usare il cervello, senza la preoccupazione di dovermi riconoscere in quel cervello esercitato all'esercizio della deduzione, mi esprimo scrivendo e dopo aver letto e attinto alle vostre notizie, vi restituisco un piccolo scritto.....
Certamente meno rigido in termini di burocrazia e legge, non proprio un pensiero poetico.... ma spero possa tornare utile!

L'estetica del denaro
brancola tra spese
entrate, uscite e passaggi di emergenza.
Se si preferisce si passa per l'entrata ma non è detto
che si possa attraversare la risalita delle burocrazie interne
al circolo cartaceo delle filigrane indorate.
In genere si entra dalla finestra, molto più spesso non è permesso entrare
ma soltanto concesso vivere nell'esistenza surreale
di un meccanismo che fluisce e non si sfoglia
che si spoglia e non muta, si denuda e si ricrea
si rigenera e si mantiene uguale.
Chi fu l'artista che inventò la banconota?
Certamente fu istituita come un pegno,
il promemoria di un atto d'avvenire, la garanzia di un dovere ancora inadenpiuto.
...A che serve il denaro e come interagisce con la parola
ora che tutto è apprezzato o scontato per buone possibilità d'acquisto?
La parola si posa e sorvola, origina e si chiarifica assaporandola, non si delimita
non è cosa da apprezzare ma solo ed esclusivamente da comprendere
e la sola possibilità è nell'immergersi e tamponarsi un poco una volta benedetti.
La parola è acqua, si misura ma non si contiene
se ne valuta e percepisce il livello approssimativo ma non arriva mai all'apparizione
....Solo l'estetica come esperienza giunge a godere di tanta vuota eternità piena di sentimenti risentiti.


Testo sottinteso:
Ciao Paolo, come stai?
Un grande saluto, vi seguo più o meno sempre e vi penso altrettanto.

Noemi Longo

lunedì 14 marzo 2011

Treia, 10 aprile 2011: 9° incontro sull'I Ching e zodiaco cinese - Esagramma Ta Chuang, mese del Drago (Ariete)



Treia, 10 aprile 2011:  9° incontro  sull'I Ching e zodiaco cinese - Esagramma Ta Chuang, mese del Drago (Ariete) 

E' giunta la primavera. Il sole attraversa l’equatore ed i giorni e le notti sono di eguale lunghezza. Sintonizziamo i nostri ritmi con quelli di madre Terra e padre Sole, il periodo è quello dell’Ariete oppure del Drago.

“Tre cose sono necessarie per vincere un avversario:
rallegrarsi quando ha ragione,
intristirsi quando ha torto,
non comportarsi stoltamente nei suoi confronti”
(detto indiano)

Nell'I Ching  viene indicato per questa stagione (21 marzo/ 19 aprile) l'esagramma Ta Chuang. Sotto vi è il Trigramma Chien (il Cielo) che ascende e sopra il trigramma Chen (Il Tuono).

La Sentenza: La Potenza del Grande. Propizia è perseveranza.
Significato. Il segno indica un momento in cui il valore interiore emerge con impeto e giunge al dominio. La forza ha già superato il punto mediano incombe perciò il pericolo che ci si fidi troppo della propria potenza senza chiedersi volta per volta dove sia il giusto, ovvero che si ricerchi il movimento senza curarsi del tempo opportuno. Per questo si consiglia perseveranza poiché vera potenza non degenera in violenza ma resta connessa con i principi del diritto e della giustizia.

L’Immagine: Il Tuono sta in alto nel cielo:
l’immagine della Potenza del Grande. Così il nobile non percorre sentieri Che non corrispondano all’ordine.

Significato. Il tuono, la forza elettrica, in primavera sale verso l’alto. Questo movimento è conforme al moto del cielo, è dunque in armonia col cielo e produce grande potenza. Ma vera grandezza si basa però con la concordanza con ciò che è retto. “Grande e retto così si possono osservare le relazioni del cielo e della terra”.

Questo vale anche per la lotta contro le imperfezioni della propria natura, anche qui non bisogna stancarsi, nonostante le possibili ricadute, ma continuare finché si giunge al successo.

Ed ora qualche parola sull'archetipo dell'Ariete (o Drago)
I nati dell’Ariete (o del Drago) non si negano se devono aiutare una persona cara in momenti di difficoltà o di particolare bisogno, anche perché hanno piacere nell’essere considerati indispensabili ed unici. Non ascoltano né apprezzano i consigli altrui e amano fare di testa loro e le decisioni più importanti le prendono sotto l’onda dell’emozione. Questi nativi sono spesso soggetti a forti emicranie e a improvvise infiammazioni muscolari o ad improvvise febbri.

Paolo D'Arpini

9° incontro per lo studio dell'I Ching e dello zodiaco cinese. Appuntamento a Treia alle h. 10 di domenica 10 aprile 2011. Portare con sé carta e penna per gli appunti e  cibo vegetariano che verrà poi condiviso. Nel tardo pomeriggio è prevista una gita ad Ancona.

Info. 0733/216293 - circolo.vegetariano@libero.it


.................

Aggiunta di un pensiero ed un'immagine di Franco Farina


“A volte le cose sembrano difficili ma c’è sempre un modo di farle.

La vita vince sul caos.

Anche quando le cose sembrano le peggiori si può sempre fare qualcosa a riguardo.

Dobbiamo vedere da dove possiamo cominciare e, una cosa alla volta, la facciamo;

ed otteniamo il lavoro completato.

Si può sempre fare qualcosa a riguardo.

Fare niente significa dichiararsi già vinti.”


Franco Farina
artefarina@tiscali.it

Sopra l’immagine di un mio recente quadro “Angels” dipinto su tela cm 60x80

martedì 8 marzo 2011

La biomassa di Benito Castorina


(Energia dalla natura - Nell'immagine di Franco Farina)

Inno alla biomassa

Biomassa, biomassa e fiaschi de vin!

La nella valle c’è la biomasssa

Porca pupassa,

porca pupassa..

La nella valle c’è la biomassa

E c’è chi scassa (la campagna)

Ma ghe piase el vin!



Il sole scarica 1 kw di energia su un mettroquaddro di ssuperficcie

E le piante ne fanno buon uso

s‘io fosse no biologo e me piacesse la biodiversitàs

parlerebbe il biomassese p’applicà li mia studdi

lo fotovortaico converte no centesimo de lenergia solare

nzomma è na sola, ma se l’intendo è de fa ricchi li tedeschi

e recuperà quarche lirozza anzi e-urina facenno li sembrici vennitori…



me dicheno che spremenno er pannello fotovortaico esce er petrollio

e cor petrollio se fano le machine, li farmaci, li mobili, li pesticidi,

li concimi pe le piante, lo GAS SERRA, se fa tutto,

mi padre faceva tutto co le materie prime vegetali e animali,

ma non je arriusciva mai de fa lo gasserra, Esso,

annava a cortivà er grano nel Magreb, pe sfamà la povera gente de laggiù e

ciamo sfamato puro li cinesi durante la rivoluzione cinese appunto

eremo nu paese de inventori

mo semo nu paese de inventati e vennitori de fotovortaico

e come dire che quello che avevamo… semo diventati!



La mia fortuna è che voi sete cervelli e quindi ve ne annate dall’Italia!

Viva l’Italia libbera!

Er sor benito che ve saluta e qua rimane!



La nella valle c’è la biomasssa

Porca pupassa,

porca pupassa..

La nella valle c’è la biomassa

E c’è chi scassa

Ma ghe piase el vin!

Biomassa, biomassa e fiaschi de vin!


Benito Castorina

lunedì 21 febbraio 2011

Il mondo fantastico del pittore Franco Farina....




Buongiorno!

un pensiero sull'arte e gli artisti.

Anche Lei è l'artista nel suo mondo, no?

"Ritengo che l¹artista debba far sognare, e non debba opprimere con le sue opere.

L¹artista può essere originale, può essere bizzarro, può attirare l¹attenzione in vari modi, in particolare con la bellezza e la particolarità delle sue opere d¹arte.

Che sia un quadro o un brano musicale o una poesia, questa comunicazione deve avere una qualità estetica.

Un artista è un creatore di nuovi mondi.

Come vogliamo che siano questi mondi?

Li vogliamo belli come un sogno o tetri come un incubo?

C¹è della bellezza anche negli incubi. Ma dato che ci sono già persone che si arrogano il dovere di deprimere altri creando problemi, odio, inimicizia e guerre facendo leva su conflitti primordiali insediati nell¹uomo; quindi ritengo che l¹artista anche se potrebbe farlo ma non le conviene deprimere le persone.
Anzi dovrebbe con la bellezza ed estetica creata nelle sue opere sollevare le persone, farle sognare; far piangere il diavolo e far sorridere gli angeli, o far piangere per l¹emozione così bella che si prova.

Il punto è che questo mondo è creato da tutti Noi.
Se ci accordiamo per crearlo in disarmonia, bruttezza, odio e razzismo, otterremo quello. Ma se ci accordiamo per crearlo bello ed armonioso otterremo quella bellezza ed armonia.
C'è da lavorare ma si può fare.

Non sottovalutiamo quello noi possiamo creare anche solo col nostro pensiero.
Possiamo decidere che sia un nuovo giorno entusiasmante o una nuova settimana ricca di eventi graditi; o possiamo pensare ad una nuova era.

Ignoriamo gli schiamazzi e gli odi fomentati dagli agitatori di piazza e dai giornali, e mettiamo l¹attenzione su creare cose belle, cose gradite alle persone che ci stanno accanto.
Facciamo cose che ci piacerebbe ricevere, e man mano creiamo armonia ed estetica nel nostro mondo.
E facendolo magari ci sentiamo anche più felici.

Buon lavoro.

Franco Farina
www.francofarina.it
www.francofarina.net

Nella foto soprastante un mio dipinto "Il fiore dell'anima" olio su tela cm 60x80