sabato 2 ottobre 2021

L'informazione perduta... in rete



Il pensiero te lo puoi anche tenere, ma la lingua te la taglio

Ma ora l'atomica politico-culturale-sociale con cui si sono annichiliti i fruitori degli unici mezzi di comunicazione lasciatici da quando le parole e le espressioni si perdono tra i germi delle mascherine, è partito da un privato che più privato non si può. Al quale nulla più è possibile opporre, nessuno essendo stato portato, a forza di scomparsa di ogni alternativa, a una tale obesità, da fargli occupare ogni spazio di ogni scambio di ogni trasmissione, dichiarazione, informazione, partecipazione, relazione, diffusione, propalazione. Essendo privato, non gli spetterebbe la minima intrusione negli affari dei cittadini sovrani. Ma è anche re e imperatore e più pontefice di colui che ne condivide gli intendimenti in Vaticano. Se la cava benissimo, anche perchè al tempo dei regicidi è sopravvissuto solo quello dei genocidi.

Mi spiego. Ora in capo a ogni gerarchia che sovrintende al vivere sociale c'è il privato. Al punto da agire come pubblico e tale essere considerato. Il sommo consesso Privato-Pubblico regna sul mondo da Silicon Valley. E il sommo dei sommi è Google. Riunisce in sè, per universali riconoscimenti e riconoscenze, tutti i titoli qualificativi assunti, o assegnati a preti, vescovi, cardinali, parlamentari, ministri, papi, presidenti, sovrani, santi.  E', lui, ora, il detentore unico del "verbo". Avendoci dato la parola, si ritiene che possa anche togliercela. Il Verbo fu in principio, poi ce l'eravamo preso e ora, se ce lo tolgono, il cerchio si chiude... 

Così, con lo Stato - cioè, per finta o per vero, noi -  ci siamo giocati anche la rete. Dice, restano giornali e telegionali. Allora ditemi: sono giornalisti, secondo voi, Giannini (La Stampa), Fontana (Corriere della Sera), Molinari (Repubblica), Da Milano (L'Espresso), Floris ((Dimartedì), Mentana (La7) e andare? E' un servizio pubblico la RAI? Da come rispondete si vedrà se avete capito che Google sta alla comunicazione come il giornalismo italiano sta all'informazione e, quindi, il privato sta all'interesse pubblico, che si diceva rappresentato dallo Stato, come Torquemada stava alla carità.

Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/




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