Siria. Bashar al-Assad ha ottenuto la vittoria alle elezioni presidenziali del 26 maggio 2021, ha annunciato i risultati il presidente del parlamento siriano, Hammouda Sabbagh.
"Per il candidato Bashar al-Assad hanno votato 13.540.860 persone: ha vinto con la maggioranza assoluta dei voti. Il numero complessivo di persone che hanno votato in Siria e nei seggi elettorali di altri paesi ammonta a 18.107.109. Assad ha ricevuto il 95,1% dei voti", ha dichiarato Sabbagh.
Alcuni commenti internazionali:
Dall'Egitto. Il presidente del partito al-Jil [Generazione] Naji al-Shahabi e il Segretario generale del Fronte popolare arabo per l’Egitto unito Ala Abu Zayd affermavabo che il popolo siriano ha sventato i complotti nemici e dato una lezione al mondo su democrazia ed unità nazionale. Parlando al corrispondente della Syrian News Agency (SANA) a Cairo, al-Shahabi affermava che l’ampia partecipazione dei siriani alle elezioni presidenziali è un importante messaggio politico e nazionale al mondo. Il numero di cittadini siriani che si sono riuniti nei centri elettorali in Siria e all’estero ha dimostrato la loro adesione alla Patria e alla sovranità. “Tutti i tentativi dei nemici di impedire ai siriani di votare non hanno avuto successo”, aggiunse, osservando che la Siria inizierà una nuova fase dopo le elezioni. Da parte sua, Abu Zayd descrisse la partecipazione dei cittadini siriani alle elezioni presidenziali dopo 10 anni di guerra USA-sionista alla Siria come “meraviglioso evento democratico”.
Dalla Russia. La Russia affermava che le elezioni presidenziali in Siria sono un passo importante verso il rafforzamento della stabilità interna, notando che le dichiarazioni di certi Paesi occidentali sull' ”illegittimità” fanno parte della feroce pressione politica contro Damasco e tentativo di interferire nei suoi affari. Russia Today citava una dichiarazione del Ministero degli Esteri russo: “Consideriamo le elezioni presidenziali questione sovrana della Siria e passo importante verso il rafforzamento della sua stabilità interna, aggiungendo che le dichiarazioni provenienti da certe capitali occidentali sull’illegalità della elezioni prima che si tenessero fanno parte della feroce pressione politica contro Damasco e del nuovo tentativo di interferire negli affari interni della Siria coll’obiettivo di minarne la stabilità”.
Il Ministero degli Esteri russo indicava che nessuno ha il diritto di dettare ai siriani data e condizioni in cui eleggere il loro capo di Stato”, notando che la vittoria del Presidente Bashar al-Assad alle elezioni presidenziali è stata schiacciante. Il Ministero degli Esteri russo affermava che la Russia continuerà l’approccio risoluto a sostegno della sovranità, indipendenza e integrità della Siria, fornendo vari tipi di assistenza alla ricostruzione delle infrastrutture economiche e sociali raggiungendo la soluzione politica alla crisi attuata dagli stessi siriani, in conformità con la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Dagli USA. Il senatore dello Stato della Virginia Richard Black [in pensione] descriveva la vittoria delle elezioni presidenziali siriane del 2021 come “spettacolare”, affermando che ci si aspettava che il Presidente Bashar al-Assad vincesse, ovviamente, ma fu quasi una celebrazione della vittoria della guerra. “Il popolo sa che Bashar al-Assad vincerà perché, nonostante la guerra, rimane straordinariamente popolare tra tutte le classi. Dopo anni di leadership in guerra, a 55 anni il Presidente Assad è ancora tra i leader più giovani del mondo. E questa è una benedizione, perché fu il collante della nazione durante le sue peggiori prove. Il presidente e la signora Assad godono di enorme popolarità, derivante dalla loro umiltà e dalla modestia, dalla disponibilità a condividere i fardelli e i sacrifici del popolo”, affermava il senatore in pensione in una dichiarazione inviata a Syria Times. Indicava il fatto che gli elettori siriani si rivelarono nella sbalorditiva cifra di 13,5 milioni ad esprimere il voto. “Gli elettori erano allegri; l’atmosfera trionfante. La massiccia affluenza un grido di vittoria sui terroristi stranieri e le potenze che li sostenevano…
La folla ha riempito le strade con numeri enormi, incredibili. L’atmosfera era gioiosa ed esilarante. Furono per le elezioni, ma anche una celebrazione della vittoria, come se il popolo gridasse alla NATO, ai turchi e ai sauditi: “Abbiamo vinto. Hai violentato, torturato, decapitato, ci hai crocifisso. Ma non hai potuto sconfiggerci!” L’ex-senatore Black aggiunse: “Ho visitato il Presidente Assad nel 2016 e di nuovo nel 2018. Il suo ufficio era piccolo e modesto. Contrastava coi palazzi cavernosi e ostentati preferiti da altri leader mondiali. Il Presidente Assad era famoso per aver guidato i visitatori col proprio SUV. Non ha alcun interesse a ricchezza o vantaggio personale. Da quanto ne so, la vita del Presidente al-Assad e della signora Asma al-Assad sono interamente dedicate ai figli e alla nazione”. Affermava che le elezioni siriane sono note per l’equità. “Molti elettori scattavano foto, mostrando con orgoglio le impronte viola indelebili che garantiscono che ogni elettore abbia dato un voto. In Siria, gli elettori devono presentarsi di persona per votare. Negli Stati Uniti, persone sconosciute riempiono i punti di raccolta con migliaia di schede e nessuno sa chi davvero esprimei voti”. Continuava dicendo: “Per gli Stati Uniti, che hanno una lunga e colorata storia di brogli elettorali, criticare una nazione come la Siria, che non li fa, è pura ipocrisia”.
È ironico che gli Stati Uniti, che hanno subito una frode così massiccia nelle ultime elezioni presidenziali, abbiano condannato le elezioni siriane molto più oneste prima ancora che si tenessero. Le nazioni che si lamentano sono le stesse che rovesciarono il governo popolare della Libia lasciandola in rovine fumanti. Cosa gli dà diritto di imporre la propria volontà ai siriani? La Siria è più brava a tenere elezioni valide degli Stati Uniti, dove un’ampia percentuale di nordamericani ritiene che le elezioni presidenziali statunitensi del 2020 siano state fraudolente e invalide. Perché gli Stati Uniti non chiedono a gran voce la supervisione delle Nazioni Unite sulle proprie elezioni? L’idea che le nazioni sovrane non possano condurre elezioni senza la supervisione dell’ONU è ridicola. Se le Nazioni Unite hanno bisogno di essere nelle elezioni in Siria, perché non dovrebbero controllarle negli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania ed Italia? Con quale autorità l’ONU gestisce gli affari interni di nazioni sovrane?
“Guardate le aree della Siria occupate da Turchia e Stati Uniti. Vi sono elezioni libere ed eque? Dov’è la democrazia? Dov’è la libertà? No, hanno cercato disperatamente di impedire ai siriani di votare in quelle aree. Le potenze occupanti non hanno mai pensato di tenere le elezioni perché i loro burattini sarebbero estromessi: sono troppo occupati a saccheggiare le ricchezze del popolo siriano per preoccuparsi delle elezioni nelle aree in cui governano. Stati Uniti, Regno Unito e Francia sostenevano accanitamente i terroristi di al-Qaida dall’inizio della guerra. Finora, sostengono e sovvenzionano i terroristi che controllano la provincia di Idlib. Non gli chiedono di condurre le elezioni, perché non si preoccupano di elezioni o libertà. Il loro obiettivo sono terrore e occupazione.
Nonostante 10 anni di guerra, nessun terrorista ha mai avuto popolarità nel popolo siriano. I siriani disprezzano i terroristi per aver violentato le loro figlie, decapitato e ridotti in schiavitù i figli”. Inoltre, il senatore ricordava che alle elezioni del 2014 le potenze straniere fecero tutto il possibile per impedire ai siriani di votare”. Poco prima delle elezioni, molte nazioni chiusero le ambasciate siriane per impedire agli espatriati di esprimere la volontà. La chiusura delle ambasciate fu orchestrata dagli Stati Uniti, che temevano che un voto schiacciante a favore del Presidente al-Assad imbarazzasse il dipartimento di Stato e minato la sua campagna contro la Siria”. Concluse dicendo: “La storia registrerà a lungo come una piccola nazione come la Siria abbia resistito alla potenza militare ed economica combinata di due terzi delle nazioni del mondo e abbia vinto. Queste elezioni hanno un significato enorme non solo per il popolo siriano ma per il mondo civilizzato”.
Traduzioni di Alessandro Lattanzio - http://aurorasito.altervista.org/?p=17556
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