Adesso che in Israele si sta formando un governo dal netto segno razzista, che già ha dichiarato di volersi appropriare delle poche aree rimaste in mano ai palestinesi, non si è vista alcuna presa di posizione in difesa quantomeno dell’ONU e del diritto internazionale. Questi partiti usano la borghesia palestinese, totalmente priva di spina dorsale politica, a livello d’immagine, senza aver mai votato una mozione in favore della Palestina, o aver denunciato gli abusi e le sofferenze inflitti a quel popolo.
Credo che, alla resa dei conti, quando il governo israeliano attuerà i suoi propositi di divorare i resti della pur sempre ventilata realtà statuale palestinese, forse lì potrà esserci una risposta della popolazione. Parrebbe l’ultima opportunità per la Palestina di tornare ad una prospettiva che non sia quella dell’annientamento. Vedendo come la Siria in dieci anni di lotta sia riuscita a sopravvivere a un’aggressione delle maggiori potenze della regione e del mondo (grazie anche all’appoggio russo, che, però, è negato ai palestinesi) e come l’Iraq si stia riprendendo spazi d’autonomia e di opposizione agli Stati Uniti, dopo aver debellato con le sue sole forze l’invasione Isis appoggiata da Turchia, Golfo e Usa, credo che possano riaprirsi spazi e prospettive anche per il popolo palestinese. Purché rinneghi gli errori compiuti nei confronti dei fratelli arabi aggrediti e riesca a far parte di un grande fronte della resistenza, dall’Iran alla Libia. Ripeto: la storia ci riserva sempre delle sorprese.
Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/
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