Il
24 settembre 2016 a Roma si aprono i tombini
C’è
un presidente Usa che, obbedendo a ordini superiori, ma divertendosi
un sacco, fa il surf su un mare di sangue. Dopo l’Iraq,
l’Afghanistan, la Libia, la Somalia, sta sbranando la Siria e lo
Yemen. Un genocidio dopo l’altro, orrori che il mondo non aveva mai
visto. E quando si accorge di qualche perplessità in giro, fa
saltare per aria un po’ di cittadini suoi., a titolo di diversivo.
I teschi che galleggiano attorno a lui, falciati dalla sua tavola
affilata, sono milioni . Lo insegue, per succedergli, una psicopatica
con la bava alla bocca che vuol far meglio di lui e che già ha
esibito orgasmi quando Gheddafi veniva sodomizzato da una baionetta
consegnata dalle sue stesse mani. Questo nostro regime di cialtroni,
ladri, decerebrati e famelici, ha il 40% dei giovani fuori lavoro e i
suoi vecchi alla canna del gas, non contento di vedere cadere a pezzi
il paese e contribuire in tutti i modi a sfasciarlo, s’impegna a
collaborare negli stermini altrui. 500 soldati a Mosul, 4000 mila in
Afghanistan, 300 finte crocerossine e veri tagliagole a Tripoli, solo
per citare i crimini di guerra più recenti. Chi ci ordina tutto
questo se non i capobastone a Washington, Bruxelles e Tel Aviv?
Avete
visto anche un solo sorcio uscire dai tombini a protestare che così
gli si avvelena l’habitat?
Il
24 settembre 2016 a Roma scenderà in piazza tutto il cucuzzaro che, dall’11
settembre da esso entusiasticamente accreditato, alle scuse per ogni
guerra che ne è stata tratta, impesta l’ambiente con le bombe
puzzolenti della "nonviolenza, del pacifismo, dei diritti umani e del
femminismo". Ordigni sganciati sugli stessi obiettivi che vengono
colpiti dalla Nato e dai terroristi al suo servizio. Si mettono in
scena i curdi di Turchia, bene accetti da tutti per come li massacra
Erdogan, per poi, nel secondo atto, far emergere il protagonista
vero: i curdi di Rojava, quelli che, svaporati perché mai esistiti i
“rivoluzionari democratici che manifestavano pacificamente contro
il dittatore Assad”, sono diventati i vessilliferi di democrazia,
socialismo, partecipazione dal basso, femminismo.
Tutta roba
praticata in Siria da decenni, più onestamente e al servizio di
nessuno. Curdi che da minoranza inclusa nella nazione siriana si sono
involuti in microimperialisti che uggiolano al guinzaglio dei
megaimperialisti Usraeliani, si travestono da Forze Democratiche
Siriane (autentiche come il precedente Esercito Libero Siriano),
irrompono in territori arabi e ne espellono, all’israeliana, i
titolari. Sguatteri del piano padronale di frantumare la Siria. Siria
che, insieme all’Iraq, è il cuore di quella civiltà araba senza
la quale non avremmo nemmeno conosciuto né Aristotele, né Eschilo
e staremmo ancora lì a bruciare streghe e pagani.
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