martedì 20 settembre 2016

Siria. Bombe USA-vere - Roma. Vaselina paci-finta

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Il 24 settembre 2016 a Roma  si aprono i tombini

C’è un presidente Usa che, obbedendo a ordini superiori, ma divertendosi un sacco, fa il surf su un mare di sangue. Dopo l’Iraq, l’Afghanistan, la Libia, la Somalia, sta sbranando la Siria e lo Yemen. Un genocidio dopo l’altro, orrori che il mondo non aveva mai visto. E quando si accorge di qualche perplessità in giro, fa saltare per aria un po’ di cittadini suoi., a titolo di diversivo. 

I teschi che galleggiano attorno a lui, falciati dalla sua tavola affilata, sono milioni . Lo insegue, per succedergli, una psicopatica con la bava alla bocca che vuol far meglio di lui e che già ha esibito orgasmi quando Gheddafi veniva sodomizzato da una baionetta consegnata dalle sue stesse mani. Questo nostro regime di cialtroni, ladri, decerebrati e famelici, ha il 40% dei giovani fuori lavoro e i suoi vecchi alla canna del gas, non contento di vedere cadere a pezzi il paese e contribuire in tutti i modi a sfasciarlo, s’impegna a collaborare negli stermini altrui. 500 soldati a Mosul, 4000 mila in Afghanistan, 300 finte crocerossine e veri tagliagole a Tripoli, solo per citare i crimini di guerra più recenti. Chi ci ordina tutto questo se non i capobastone a Washington, Bruxelles e Tel Aviv? 

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Avete visto anche un solo sorcio uscire dai tombini a protestare che così gli si avvelena l’habitat?


Il 24 settembre 2016 a Roma  scenderà in piazza tutto il cucuzzaro che, dall’11 settembre da esso entusiasticamente accreditato, alle scuse per ogni guerra che ne è stata tratta, impesta l’ambiente con le bombe puzzolenti della "nonviolenza, del pacifismo, dei diritti umani e del femminismo". Ordigni sganciati sugli stessi obiettivi che vengono colpiti dalla Nato e dai terroristi al suo servizio. Si mettono in scena i curdi di Turchia, bene accetti da tutti per come li massacra Erdogan, per poi, nel secondo atto, far emergere il protagonista vero: i curdi di Rojava, quelli che, svaporati perché mai esistiti i “rivoluzionari democratici che manifestavano pacificamente contro il dittatore Assad”, sono diventati i vessilliferi di democrazia, socialismo, partecipazione dal basso, femminismo. 

Tutta roba praticata in Siria da decenni, più onestamente e al servizio di nessuno. Curdi che da minoranza inclusa nella nazione siriana si sono involuti in microimperialisti che uggiolano al guinzaglio dei megaimperialisti Usraeliani, si travestono da Forze Democratiche Siriane (autentiche come il precedente Esercito Libero Siriano), irrompono in territori arabi e ne espellono, all’israeliana, i titolari. Sguatteri del piano padronale di frantumare la Siria. Siria che, insieme all’Iraq, è il cuore di quella civiltà araba senza la quale non avremmo nemmeno conosciuto né Aristotele, né Eschilo e staremmo ancora lì a bruciare streghe e pagani.


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