Esaminiamo per primo il fenomeno Trump. Per la prima volta questo
vulcanico candidato alla presidenza USA supera di poco nelle previsioni di voto
la “democratica” Hilary Clinton.
Apriti cielo! Tutta la finta “sinistra” di regime a livello mondiale si strappa
i capelli e si augura che gli Statunitensi si turino il naso e votino per la
Clinton, una delle politicanti più guerrafondaie della storia americana (come
del resto lo sono state l’ex Segretaria di Stato Madeleine Albright, la “consigliera per la sicurezza” di George
Bush, Condoleeza Rice, e la vice
della Clinton, Victoria Nuland,
organizzatrice del colpo di stato nazista di Kiev). Parliamo di quella stessa
Clinton che ballava di gioia quando massacrarono Gheddafi e premeva su Obama
per una politica più “muscolare” verso la Siria.
Per contro il “pazzo” Trump
(come giustamente sottolineato dall’amico Mario Albanesi in un suo editoriale)
ha fatto un’interessante apertura verso la Corea del Nord offrendo finalmente ,
in cambio della rinuncia coreana all’arma di dissuasione nucleare, un trattato
di pace che gli USA hanno negato alla Repubblica “Popolare-Democratica” nordcoreana
per più di 60 anni, caratterizzati da embargo e minacce militari continue.
Trump ha anche aperto alla Russia e promesso addirittura un salario minimo e
l’assistenza medica pubblica gratuita.
La finta “sinistra” di regime si è
stracciata le vesti anche quando in Austria si è profilata una vittoria del
populista di destra Hofer, riuscendo
a far eleggere – con una campagna mediatica basata sulla paura - per una
manciata di voti un rassicurante candidato “verde”, in realtà fedele esecutore
di tutti i diktat liberisti della UE ed amico fedele della NATO. Hofer è
sicuramente un candidato fascistoide e xenofobo che predica la chiusura delle
frontiere, ma dovrebbe far riflettere che per lui hanno votato l’86% (ottantasei per cento !!!) degli operai
austriaci, mentre il vincitore ha avuto molti voti tra le classi borghesi
medio-alte. Il fatto è che la finta “sinistra” affronta il problema dei
rifugiati (impropriamente definiti “migranti”, come se fosse un fenomeno
naturale come quello degli uccelli migratori) con grandi dosi di “buonismo” e
tanta ipocrisia. Non vengono mai esaminate infatti le cause reali e le
conseguenze del fenomeno “migratorio”. Non viene detto che questo fenomeno (in
particolare quello che parte dalla Siria, dalla Libia, Iraq e Afghanistan) è causato
proprio dalle guerre spietate e distruttive che noi paesi della NATO, europei e
nordamericani, sotto la direzione degli USA, e con l’aiuto di orribili regimi
dittatoriali locali (come l’Arabia Saudita e la Turchia), abbiamo condotto
contro questi paesi.
Queste guerre non sono che episodi
quella che è la politica globale del blocco imperialista USA-NATO, che pretende
di continuare a dominare il mondo spazzando via ogni paese che si frapponga ai
propri piani di potenza ed usando il ricatto militare verso i paesi più forti
che non possono essere direttamente distrutti. Così prosegue l’accerchiamento
della Russia con nuove installazioni di batterie di missili cosiddetti
“difensivi” in Romania nella base di
Deveselu ed in Polonia presso il confine russo sul Baltico, allo scopo di
annullare la possibilità di risposta della Russia ad un eventuale “primo colpo”
della NATO. Altre installazioni sorgono nella Corea del Sud, ancora
militarmente occupata dagli USA da oltre 70 anni, con la scusa della “minaccia
nord-coreana”. Proseguono le provocazioni anti-cinesi nel Mar Cinese
Meridionale con operazioni navali e di spionaggio aereo, mentre, con manovre
diplomatiche ed accordi militari, si cerca di portare dalla propria parte
l’India, e persino il Vietnam, in funzione anti-cinese. Nelle basi italiane di
Aviano e Ghedi si sostituiscono le vecchie bombe nucleari B61 con le più
moderne bombe “tattiche” B61-12, mentre il nostro governo, completamente
succubo della NATO, finge di ignorare anche le timide proteste antinucleari che
si elevano da alcuni gruppi pacifisti.
Da parte sua la finta “sinistra” di
regime si appresta, in Italia ed in Europa, a rinnovare il 1° giugno, nel
silenzio generale, le durissime sanzioni
che affamano la Siria, e che impediscono persino le rimesse in danaro alle
famiglie rimaste in Siria e qualsiasi commercio (anche di medicinali di uso
corrente) o operazione finanziaria (mentre non vengono applicate sanzioni sulle
zone controllate dai “ribelli” islamici). Ci risulta che solo il Movimento 5 Stelle e (diamogliene
atto!) la Lega abbiano presentato in
Parlamento mozioni che invitano il
governo a non rinnovare le sanzioni. E’ partito anche un appello in tal senso del gruppo
pacifista No-War, che ha raccolto
migliaia di firme, mentre molti gruppi finto-pacifisti legati alla “sinistra”
di regime ignorano l’avvenimento, o continuano addirittura una campagna
finto-umanitaria tesa a colpire il governo Assad, unico riconosciuto anche in
sede ONU!
La finta “sinistra” finge anche di
non accorgersi delle conseguenze destabilizzanti dell’ondata migratoria,
indotta dalle guerre ( e concordata anche in certa misura con il regime
fascista turco di Erdogan, che
riceve in cambio miliardi di Euro) ,
che rischia obiettivamente di avere conseguenze destabilizzanti sui già fragili
equilibri sociali europei. Benché sia doloroso dirlo, non si può infatti
ignorare che un fenomeno così vasto rischia di favorire l’attacco in corso ai
diritti dei lavoratori europei. Il vecchio Marx aveva sviluppato il concetto di
“esercito dei lavoratori di riserva”,
cioè una massa di diseredati sotto-occupati o disoccupati usata come arma di
ricatto verso i lavoratori. Su questo occorre ragionare seriamente, cercando di
agire sulle cause, senza lanciare parole d’ordine demagogiche e finto-umaniste,
del tipo “facciamo entrare tutti”. Atteggiamenti del genere hanno indotto grandi
avanzate dei movimenti populisti europei, come in Francia (dove moltissimi
operai ex-comunisti votano per il “Front
National” di Marie Le Pen), in
Grecia, Polonia, Ungheria, Germania, Austria, ed anche in Italia con la Lega
(zeppa di operai ex-comunisti).
La “sinistra” di regime modello
Tony Blair- Renzi-Hollande, da parte sua, continua in Italia, Francia, Belgio,
e altri paesi, ad attaccare i diritti dei lavoratori con nuove
legislazioni-capestro sul lavoro, tipo “Jobs Act”. Per fortuna in Francia ed in
Belgio alcuni settori di lavoratori protestano vivacemente. In Italia si nota
una certa rassegnazione, mentre Renzi continua l’offensiva proponendo ulteriori
tagli alla costituzione, l’istituzione di un docile Senato non elettivo, e
difendendo a spada tratta una legge elettorale anti-democratica e
ultra-maggioritaria.
L’ex-Presidente Napolitano, scavalcando lo scialbo
Mattarella, si fa padrino, con arroganza, di tutta l’operazione, tesa a dare
poteri straordinari all’esecutivo.
Speriamo che gli Italiani, in un
soprassalto di rabbia ed orgoglio, votino almeno NO al referendum di ottobre
sullo stravolgimento costituzionale, e mandino a casa la banda che imperversa
sulle nostre teste.
Roma
25/5/2016 Vincenzo
Brandi
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