...è un po' di tempo che non
vi parlo del cappuccino bollente... a dire il vero ora che sono in "vacanza" in Emilia il rito della colazione si è fatto più
veloce, ho dovuto accelerare i tempi, si vede che l'aria emiliana è
più frizzante, qui siamo al nord e non si perde tempo "bisogna
laurar..", lavorare e produrre, pagare le tasse e comprarsi la
tv ultimo modello o l'ultimo tablet. Altrimenti come si fa ad essere
aggiornati sulle notizie del mondo e dell'immondo? Sarà così,
oppure gli è che è stata diramata una direttiva regionale, o forse
nazionale non so, per cui i dipendenti pubblici non possono andare a prendere il
caffè senza prima aver "smarcato", per cui è diventato
complicato anche allontanarsi dall'ufficio per soli 5 minuti. Un
dirigente sanitario, evidentemente non allineato con la normativa autoritaria, ha commentato "...e se uno deve andare a cagare, cosa
fa? Smarca prima di andare al cesso?".
Ma le restrizioni valgono
solo per gli impiegati, dirigenti e lavoratori semplici, mentre gli
amministratori politici, quelli che bivaccano nelle camere del potere, possono continuare a fare i loro comodi
e farsi pagare dallo Stato pernottamenti fuori sede, cene, pranzi e merende di "lavoro"...
(vedi i pranzetti di lavoro luculliani, a base di aragoste, del
pistolotto provinciale di Firenze).
Beh, ritorno al cappuccino
bollente, ieri mattina lo era davvero e così mi son potuto attardare
un minuto in più a leggere la prima pagina de La Stampa (mica le
cronache marchigiane, La Stampa nazionale, quella di Torino - ex
FIAT), a caratteri cubitali il battibecco fra Letta e Renzi:
"Strumentalizzi il referendum di ottobre per farti pubblicità..."
- "Taci tu che quando eri presidente del consiglio non hai fatto
nessuna legge". Una cosa sembra vera, il buon Letta durante il
suo breve premierato, prima di essere licenziato con il laconico invito "stai sereno Enrico!" di leggi contro il
popolo non ne fece alcuna. Al contrario dell'etrusco che ne ha
emanate una caterba. Leggi e leggine a favor suo delle banche delle
multinazionali degli Usa degli amici e degli amici degli amici,
nessuna a vantaggio del popolino bue che non l'ha votato (salvo che
alle primarie con quella milionata di extracomunitari e di
forzaitalioti mascherati da "democratici").
Per quanto
riguarda poi l'utilizzo positivo o negativo del referendum, va notato
che quello sulle trivelle andava boicottato, bisognava andare al
mare, invece questo per l'approvazione delle riforme
"anticostituzionali" va seguito passo passo con tanto di
comitati referendari per il "si", battage televisivi e
radiofonici, paginate di giornali mainstream, gruppi e gruppuscoli
facebook, dichiarazioni di alte cariche dello stato a cominciare
dagli ex presidenti sino all'attuale, tutto un coro di "sì alle
riforme", per crescere e prosperare, per garantire all'Italia un
allineamento con il mercato e con il NWO... E soggiogare il popolo
bue definitivamente e per sempre.
A fianco della notizia in prima
pagina, un'altra bella notizia: "Pene più severe per chi
offende politici e magistrati".
Tranquilli ragazzi, questa è
vera "democrazia"!
Paolo D'Arpini - Portavoce European Consumers Tuscia
......................
Video in sintonia: https://www.youtube.com/watch?v=9bFqZJlauM0
Commento di Paolo Sensini:
RispondiEliminaA un parlamento completamente screditato e illegittimo non è bastato imporre, sotto minaccia della galera e di ammende salatissime, cosa è giusto o ingiusto pensare ai cittadini di alcuni eventi (ma solo di alcuni!) della storia passata. In Unione sovietica c'era il Gulag, qua ce la "caviamo" con il politicaliticamente-mediaticamente corretto. Ora, per blindarsi da ogni critica, la Casta degli statalesi si accinge a varare una norma la quale prevede che le pene stabilite per alcuni reati, tra cui la diffamazione a mezzo stampa (art. 595 c.p), siano “aumentate da un terzo alla metà se il fatto è commesso ai danni di un componente di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario a causa dell’adempimento del mandato, delle funzioni o del servizio”. E siccome l’articolo 13 della legge n. 47 del 1948 (diffamazione a mezzo stampa con l’attribuzione di un fatto determinato) prevede il carcere da 1 a 6 anni, se entrasse in vigore il 339 bis, la pena massima aumenterebbe della metà: cioè 9 anni (6+3).