lunedì 19 dicembre 2011

Una Lega di bassa lega... di Adriano Rebecchi

mascherata carnevalizia


Nel tentativo di recuperare i tanti voti ormai persi e di ingannare ancora una volta la sprovveduta base “padana”, i parlamentari della Lega si sono esibiti in rabbiose contestazioni sia al Senato che alla Camera, in occasione dell’esame della manovra finanziaria che "dovrebbe" evitare all’Italia di cadere nel baratro del fallimento che, casomai qualcuno non abbia capito bene, vuol dire scaffali dei supermercati vuoti, niente benzina, niente gas da riscaldamento, niente stipendi per gli statali, niente pensioni, niente indennità di disoccupazione ecc.

L’opposizione della Lega è solo un’esibizione di facciata, una pagliacciata per rifarsi la verginità perduta e nascondere le proprie pesantissime responsabilità a cominciare dal totale sostegno dato all’irresponsabile e stupido ottimismo di Berlusconi sulla crisi.

Ricordiamo poi agli smemorati che la Lega ha votato tutte le leggi “ad personam” che, per favorire Berlusconi e la sua lobby, hanno penalizzato l’Italia e gli italiani.

Ha votato l’abolizione del reato di “falso in bilancio”, un’autentica manna per i grandi evasori e per chi voleva creare “fondi neri”;
ha votato le varie sanatorie e condoni, che hanno premiato tutti i furbi che hanno speculato e si sono arricchiti alle spalle degli italiani onesti e rispettosi delle leggi;
ha votato i vari scudi fiscali, un autentico premio per gli esportatori illegali di capitali e per i riciclatori di capitali sporchi e illeciti;
ha votato la riduzione del termine di prescrizione dei reati, facendo la gioia di tanti delinquenti e umiliando le loro tante vittime che aspettavano giustizia.

La Lega, inoltre, è il Partito che è stato più a lungo di tutti nella stanza dei bottoni perché, nei 17 anni della cosiddetta Seconda Repubblica la Lega, oltre ad aver governato direttamente con Berlusconi per 9 anni, ha anche votato e appoggiato tra il 1995-1996 il governo “tecnico” di Lamberto Dini (ex Direttore Generale della Banca d’Italia!!!).

Infine, una breve notazione sulla presunta ricchezza privata degli italiani che ammonterebbe a circa 9.000 miliardi di euro, pari a oltre quattro volte il pur gigantesco debito pubblico che si aggira sui quasi 2.000 miliardi di euro.
Premesso che nella valutazione della ricchezza un peso importante ce l’ha la proprietà della casa (in Italia molto elevata), va tenuto conto che molte delle case di proprietà sono gravate da mutuo bancario e quindi, a fronte della ricchezza casa, c’è però un debito in essere da rimborsare.

Fatta comunque la tara per il debito dei mutui, se si prendono per buone le cifre sopra elencate, vuol dire che l’Italia HA UNA GRANDISSIMA QUESTIONE DI INGIUSTIZIA SOCIALE.

Perché da una parte abbiamo milioni di italiani con la pensione minima, milioni di famiglie che faticano ad arrivare a metà mese, milioni di disoccupati e precari in grandi difficoltà economiche, mentre dall’altra abbiamo una grande ricchezza privata che resta egoisticamente estranea al tessuto socio-economico generale.
Allora, il primo problema in assoluto per tutti, Partiti e Istituzioni, dovrebbe essere l’impegno all’attuazione di UNA PIU’ GIUSTA ED EQUA REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA.

Tanto per parlare chiaro e fuori dai denti!

Adriano Rebecchi

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