Paolo D'Arpini al lavoro nella postazione di Treia
Care, cari,
stamattina il cappuccino era bollente, Giovanna, la mia barista di Treia, ha imparato come mi piace berlo... Così ho avuto più tempo per leggere il giornale.
In particolare due notizie mi hanno colpito. La prima è che Bagnasco, capo CEI, sollecita il governo ad attivarsi contro gli evasori fiscali (per risolvere il problema del debito pubblico in Italia), si vede che Bagnasco è masochista..
Infatti è risaputo che il primo evasore assoluto in Italia è la chiesa cattolica (seguita dalle banche). Il Vaticano detiene il 30% del patrimonio immobiliare sul suolo nazionale e non paga tasse, non solo per le chiese, i conventi, etc. ma nemmeno le ex chiese ed ex conventi che sono diventati alberghi di lusso o supermarket (con vendita diretta dei loro prodotti). Inoltre il vaticano non paga imposte per i servizi ricevuti anzi viene foraggiato dallo Stato Italiano con contribuzioni salatissime (conseguenza dei tristi patti lateranensi). Ma cosa potremmo aspettarci da Gioolio Tramanti? E' il commercialista "estero" del Vaticano.
Seconda notizia "esilarante", sempre relativa ai modi per far cassa per ripagare il debito (causato dagli stessi che ora vogliono sanarlo) il governo si vuole vendere uffici e caserme... Giusto, visto che l'esercito italiano è stato smantellato e reso una forza privata agli ordini del ministro della difesa cosa ce ne facciamo di tutte quelle caserme vuote.. meglio venderle.. e d'altronde in Grecia non si stanno vendendo pure le isole (sempre per via del debito pubblico)? In Italia isole ce ne sono poche, magari in futuro potremmo vendere la Sicilia alla Mafia e la Sardegna alla Fininvest, ma ora è prematuro... vendiamo le caserme e prossimamente pure il Colosseo, la Mole Antonelliana, la Torre di Pisa, i ruderi di Pompei.. tanto per lo stato son solo spese.. ed è meglio risparmiare (con i costi della politica altissimi da soddisfare).
Insomma il debito pubblico creato dal sistema politico, oltre due mila miliardi di Euro, ha buggerato gli Italiani ed oggi gli Italiani devono assumersi le conseguenze, mentre i Politici (che lo hanno procurato) ci ridono dietro.
Il cappuccino era davvero bollente!
Paolo D'Arpini
Portavoce European Consumers Tuscia
sabato 20 agosto 2011
Il debito pubblico... ed il cappuccino bollente di Treia
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