...All'omicidio di Daya Dugina rischia di aggiungersi qualcosa di molto più grave, dal momento che la centrale atomica di Zaporizhzhia resta a rischio di incidente, non essendo stata rimossa dai target dei missili ucraini, anzi.
E l’allarme di Zelensky, che ha dichiarato che questa settimana, in concomitanza con la celebrazione dell’indipendenza di Kiev, i russi potrebbero fare qualcosa di grave, suona piuttosto come una minaccia che altro.
D’altronde se i media occidentali continuano a giocare col fuoco, perseverando nella stolta propaganda che indica nei russi i responsabili di un eventuale disastro radioattivo – propaganda che ricorda quella che circolava durante la guerra siriana prima degli attacchi chimici attribuiti falsamente ad Assad -, nulla importando i gravi rischi del caso, la cosa è ancora più seria.
I russi stanno vincendo questa guerra e non hanno alcun interesse per un incidente del genere, che invece potrebbe consentire alla controparte di ribaltare il tavolo, che li vede sicuri perdenti, e magari portare a un intervento diretto della Nato nel teatro di guerra (giustificato dalla gravità del disastro), con i rischi di escalation connessi.
A conferma di quanto scritto sullo sviluppo del conflitto, la nota del New York Times che relativizza i recenti attacchi ucraini alla logistica russa, celebrati dai media mainstream come dei grandi successi militari, che preluderebbero a un ribaltamento delle sorti della guerra.
In realtà, scrive il Nyt, questi attacchi in profondità, se pure hanno rallentato l’esercito russo, rendendo meno martellante l’azione della sua artiglieria, non l’hanno affatto arrestato. I momenti di tregua ottenuti dall’Ucraina, scrive infatti il giornale della Grande Mela, “potrebbero essere solo temporanei, perché le forze russe si adattano alle minacce contro le loro linee di rifornimento e trovano altri modi per trasportare le munizioni al fronte”.
“E sebbene i funzionari occidentali abbiano lodato la strategia di questi attacchi in profondità dell’Ucraina, la Russia ha continuato a fare progressi striscianti nel territorio dell’Ucraina orientale usando una tattica collaudata di scatenare enormi raffiche di artiglieria contro città e villaggi, con il sostegno di carri armati e truppe di fanteria”.
Non c’è modo di evitare la sconfitta ucraina, che prima o poi arriverà. E se la guerra prosegue con questa intensità, Kiev rischia la disfatta totale, con l’esercito messo in rotta e una leadership privata, in tal modo, di un qualche potere negoziale. Tutto il contrario di quanto affermano tanti analisti e politici d’Occidente secondo i quali più armi si inviano in Ucraina più essa sarà forte al tavolo dei negoziati.
E resta il pericolo incombente del Generale Inverno, che porterà severe restrizioni ai cittadini europei a causa delle sanzioni anti-russe, rafforzando la posizione di Mosca.
Anche per questo si vuole chiudere la guerra in fretta, ma senza concedere la vittoria a Putin. Un incidente nucleare, nelle menti malate degli Stranamore che affollano i circoli atlantisti, potrebbe essere foriero di una risoluzione siffatta.
Per fortuna, anche se ridotti al silenzio, non tutti i politici d’Occidente sono incantati da queste sirene di guerra.
Integrazione - Dmitry Medvedev ha citato l'Apocalisse nell'intervista con il canale francese LCI: "Spero di no, e finora la situazione è stata contenuta. Ma se si vuole fare un paragone biblico e ricordare le parole del Libro dell'Apocalisse di Giovanni Evangelista: "E il primo angelo suonò, e si formarono grandine e fuoco" - beh, almeno il primo angelo suonò. Ma l'apocalisse non è ancora arrivata e speriamo che non arrivi. Dobbiamo fare di tutto per evitare una terza guerra mondiale e le nostre politiche mirano proprio a questo. Diciamolo senza mezzi termini, un'operazione militare speciale è in corso in Ucraina anche per garantire che non ci sia una terza guerra mondiale. Perché? Per una semplice ragione: se l'Ucraina si unisse alla NATO, e poi uno dei folli governanti ucraini iniziasse un'azione militare contro la Russia, ad esempio contro la Crimea, significherebbe l'inizio della Terza Guerra Mondiale."
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