giovedì 25 agosto 2022

Esportazione del petrolio e gas russo... gli schieramenti si fanno più serrati!

 


Il presidente Alexander Vučić ha confermato che dal 1º novembre 2022 la Serbia non potrà più importare petrolio dalla Russia.


Il petrolio russo costituiva il 17% delle importazioni serbe.

Qualche canale ha urlato al tradimento, ma stavolta tocca spezzare una piccola lancia in difesa di Vučić.

Quella di Belgrado è, in questo caso, una decisione forzata da fattori esterni.

L'"oro nero" russo arriva in Serbia tramite la Croazia. Le navi cisterna giungono, attraverso l'Adriatico, al porto di Omišalj, sull'isola di Krk. Qui il petrolio viene sversato e trasportato in Serbia attraverso l'oleodotto croato JANAF.

E i croati hanno deciso di applicare le sanzioni contro Mosca, quindi niente petrolio russo alla Serbia.

 E la Serbia si lascia strozzare dalla Croazia? Di nuovo, e proprio adesso?

Un consiglio: "Caro Vucic, petrolio russo via Danubio dal Mar Nero non si può? Le acque del Danubio non sono internazionali? Non c'è abbastanza fondale per piccole navi-cisterna? Oppure via Ungheria che non ha "aderito" alle sanzioni, sempre via Danubio o in altro modo, via E75 o ferrovia? Soluzione complessa, ma se lo fa la Cina attraverso il Pakistan per arrivare in Oceano indiano, e la Russia verso l'India attraverso l'Iran saltando il Baltico diventato NATO..."

(https://visionetv.it/bullismo-ue-bruxelles-impedisce-alla-serbia-di-acquistare-petrolio-russo-e-di-ricevere-lavrov/)




  Manlio Dinucci su Pangea Grandangolo n.59


Intanto, pure la Bulgaria ha calato le brache, come riportato da Il Piccolo del 24 agosto (che ha nella stessa pagina un articolo sulla questione Serbia in oggetto): "Senza petrolio e gas russo siamo alla fame, non ce lo possiamo permettere".


Il Piccolo Balcani - Fronte del gas anti Putin, la Bulgaria cambia rotta. La Bulgaria volta le spalle all'Ue e si prepara a bussare alla porta di Gazprom. «Impossibile fare a meno delle forniture russe» (Stefano Giantin 24 Agosto 2022)

Una "unione d'intenti" perlomeno solo economici, al momento, sarebbe mica male tra Ungheria, Serbia e Bulgaria: qualcuno deve pur cominciare a dire NO, poi magari altri in zona potrebbero seguire: Romania, Slovenia, Austria, Italia...
 Paesi  sia dentro che fuori Nato e UE...


Jure Eler


(Articolo collegato: Fronte del gas anti Putin, la Bulgaria cambia rotta - Il Piccolo)





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