martedì 2 agosto 2022

Dare voce alla Nonviolenza...

 


E' possibile tentare comunque di proporre candidate e candidati della nonviolenza in elezioni palesemente truccate? Forse sì...

Il meccanismo elettorale costruito su misura per far vincere o la destra neofascista o la destra tecnocratica potrebbe tuttavia incepparsi.
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Faccio un solo esempio, e mi scuso se farò riferimento a una persona cui non ho chiesto il permesso di citarla.
Supponiamo che si realizzino liste orientate alla nonviolenza, caratterizzate quindi dall'opposizione alla guerra, all'ecocidio, al razzismo, allo schiavismo, al maschilismo.
E supponiamo che in un collegio uninominale, a Verona, questa lista candidi una persona veronese che ha dedicato l'intera sua vita alla nonviolenza e che in quella citta' tutti conoscono ed apprezzano.
Se le macchine politiche del regime della corruzione candideranno a Verona personaggi discutibili o di basso profilo, non e' forse possibile che quella persona possa vincere?
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L'esempio di Verona e' certo peculiare.
Ma in quanti altri luoghi non si potrebbero verificare situazioni analoghe?
Mi viene ora in mente Ferrara: anche li' ci sarebbe una persona che ha dedicato l'intera sua vita alla nonviolenza e che in quella citta' (ed in quella regione, considerando anche i prestigiosi incarichi istituzionali ricoperti) tutti conoscono ed apprezzano.
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E non e' forse vero che l'intera Italia civile vorrebbe vedere in parlamento a fare le leggi l'autrice de "L'infamia originaria" o l'autrice de "L'ordine simbolico della madre"?
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Il tempo e' certo poco per organizzare liste della nonviolenza, femministe ed ecologiste, socialiste e libertarie, pacifiste e solidali, e per raccogliere le firme necessarie.
Ma non varrebbe comunque la pena di tentare?
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Scrivo queste parole sapendo che non potro' dare alcun fattivo contributo a questo impegno, il che forse implica che dovrei tacere, ma a tacere non ci riesco.
Forse altri cantera' con miglior plettro.

Peppe Sini - Viterbo, 2 agosto 2022




Mittente: c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.

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