domenica 10 maggio 2015

Una circolazione spaventosa - Troppe auto sul pianeta



Da poco tempo il numero di autoveicoli circolanti nel mondo ha
raggiunto il valore di due miliardi, uno ogni 3 e 1/2 abitanti della
Terra. Tale numero comprende circa 750 milioni di autoveicoli
passeggeri e circa 250 milioni di autoveicoli commerciali “leggeri”,
definiti come quelli di peso inferiore a 3500 chili. A questi vanno
aggiunti circa 400 milioni di camion “pesanti”. A occhio e croce si
tratta di una massa di circa 3000 milioni di tonnellate di ferro,
alluminio, gomma, plastica, e poi rame, cromo, vetro, vernici,
eccetera, che circolano senza sosta nelle strade del mondo, che
trasportano, lungo le strade e nelle città, persone, e poi merci,
alimenti, benzina, macchinari, carta, legname, metalli, eccetera.

Un ininterrotto flusso di materiali che rappresenta il sangue
dell’economia, e che ogni anno “beve” 2500 milioni di tonnellate di
benzina e gasolio, che immette nell’atmosfera 9 dei 30 miliardi di
tonnellate complessivi di gas serra. In Italia gli autoveicoli
passeggeri sono circa 40 milioni, più di uno ogni due abitanti, a cui
si aggiungono altri quattro milioni di mezzi di trasporto commerciali.
Il traguardo “del miliardo” è stato raggiunto in poco più di un
secolo. Fino alla prima metà dell’Ottocento gli unici modi per
spostare persone e merci erano le proprie gambe e il cavallo. A
cavallo viaggiavano veloci e senza fatica le persone; i cavalli
trascinavano le carrozze per i passeggeri che volevano stare più
comodi, e i carri con le merci.

Il cavallo, fin dall’alba dell’umanità, è stato così importante come
fonte di energia che gli ingegneri, quando hanno voluto dare una
misura della potenza delle macchine, non hanno trovato di meglio che
confrontare la loro potenza con quella del cavallo e hanno chiamato
l’unità di misura “cavallo-vapore”, HP (Horse-Power), corrispondente a
circa 0,75 chilowatt. Il cammino degli autoveicoli è stato lento ed è
cominciato in forma modesta negli ultimi anni dell’Ottocento.
Abbastanza curiosamente, l’avvento del “veicolo che si muove da solo”,
l’auto-mobile, appunto, è stato all’inizio osteggiato: era rumoroso,
spaventava i cavalli, emetteva fumi e sollevava polveri...

Giorgio Nebbia
nebbia@quipo.it

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