martedì 26 maggio 2015

La nuova schiavitù, che piace al sistema...


 

Su La Stampa di Torino la storia di Balde, un giovane immigrato Nigeriano alloggiato in un centro vicino a Foggia. Balde lavora nei campi a piantare pomodori e ne pianta circa 5600 al giorno. Ma Balde è “assunto” da Hassan, un “caporale” Tunisno che lucra sul suo lavoro e si fa pagare persino per portarlo dal centro ai campi dove si lavora. Alla fine della giornata, la paga di Balde è di € 2,50 all’ora.

Al di là dei ridondanti discorsi che i politici fanno ogni volta che la TV li intervista sul problema dell’immigrazione e che sottolineano la necessità, il dovere morale dell’accoglienza, questa di Balde è la realtà che rimane dopo le chiacchiere..!
La verità concreta è che importiamo mano d’opera Africana per farne degli schiavi moderni e che i vari “Padroni” li sfruttano con la complicità dei “Caporali” che da sempre sfruttano la miseria e la necessità indipendentemente dal colore della pelle degli schiavi.

Lo hanno fatto con i braccianti italiani e lo stanno rifacendo con quelli di pelle nera.
Balde non sa se potrà avere il permesso di soggiorno in quanto in Nigeria, da dove proviene, non ci sono né guerre, né persecuzioni, ma c’è la fame e la miseria.
Se l’Italia, ma anche l’Europa ed il mondo “civilizzato” nel suo insieme volessero tentare di risolvere il grande problema dell’immigrazione per fame, che è senza alcun dubbio la quota maggioritaria dell’immigrazione, potrebbero spendere quei soldi che spendono per il soccorso in mare e per l’accoglienza per SEMINARE in quei Paesi un poco di benessere e di progresso sociale che EVITEREBBERO  la necessità dell’avventura migratoria che, nella gran maggioranza dei casi si trasforma in tratta degli schiavi per soddisfare la cupidigia disumana di pochi sfruttatori.

Senza contare che 1 euro speso la, equivale a 10 euro sperperati qui…

E’ un concetto semplice, logico e di buon senso: curare le cause del fenomeno anziché tentare di curarne gli effetti quasi sempre incontrollabili..

Come sempre la politica, incapace di risolvere i problemi, si perde nella ricerca di scuse e di ipotesi assurde per giustificarsi.


Alessandro Mezzano

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