Due delle più grandi potenze economiche del mondo sono sull'orlo di un
conflitto militare.
Washington pretende da Pechino lo stop alla costruzione di isole
artificiali e sta inviando aerei spia nel Mar Cinese Meridionale. La
Cina non vuole cedere alle pressioni e deve prepararsi ad un
confronto, riporta il giornale "Global Times", pubblicato dall'organo
principale del Comitato centrale del Partito Comunista Cinese (PCC),
il "Quotidiano del Popolo".
"Se gli Stati Uniti insistono con convinzione affinché la Cina cessi
le sue attività, la guerra sino-americana nel Mar Cinese Meridionale è
inevitabile. In termini di intensità il conflitto supererà quello che
la gente di solito definisce come "tensioni", prevede il giornale.
La portavoce del dicastero della diplomazia cinese Hua Chunying ha
detto che Pechino si oppone alle "azioni provocatorie" degli Stati
Uniti.
"La libertà di navigazione e di sorvolo in ogni caso non significano
che le navi militari ed i velivoli di Paesi stranieri possano ignorare
i diritti legittimi degli altri Paesi, così come la sicurezza della
navigazione aerea e marittima",
— ha sottolineato la Hua.
La Cina rivendica gran parte del Mar Cinese Meridionale, attraverso
cui, secondo la Reuters, annualmente vengono trasportate merci per un
valore di 5 trilioni di dollari. Alcune isole della regione sono allo
stesso modo rivendicate da Filippine, Vietnam, Malesia, Taiwan e
Brunei. Gli Stati Uniti invitano tutte le parti coinvolte nelle
contese a smettere di costruire isole artificiali nell'arcipelago
Spratly. Gli esperti di sicurezza negli USA e nei Paesi asiatici hanno
espresso preoccupazione per il fatto che la Cina possa imporre
restrizioni sulla navigazione marittima e sull'utilizzo dello spazio
aereo quando avrà ultimato la creazione di 7 isole artificiali.
Washington ha pubblicamente dichiarato che continuerà il
pattugliamento navale ed aereo nella zona.
Il popolare giornale vietnamita "Thanh Nien" ha pubblicato l'articolo
"Tre situazioni che potrebbero portare ad una guerra sino-americana
nel Mar Cinese Meridionale", citando l'opinione di Michael Auslin,
analista dell'American Enterprise Institute per la politica asiatica e
di sicurezza, pubblicata sul quotidiano britannico "Commentator".
Auslin elenca tre ragioni per questo conflitto. Una potrebbe essere un
incidente aereo tra velivoli americani e cinesi. Dopo il completamento
della costruzione delle piste e degli aeroporti nelle isole Spratly da
parte della Cina, considerando la portaerei Liaoning, Pechino sarà in
grado di controllare la maggior parte del Mar Cinese Meridionale e non
permetterà ai velivoli americani di entrare in questo spazio aereo. Un
conflitto armato tra la Cina e gli USA potrebbe essere infine causato
da un conflitto tra Pechino ed uno dei Paesi del Sud-Est asiatico, che
spingerebbe gli Stati Uniti ad intervenire a difesa del suo alleato,
come le Filippine.
Il vice direttore dell'Istituto di Studi Orientali dell'Accademia
Russa delle Scienze Dmitry Mosyakov ritiene più probabile il terzo
scenario per il conflitto.
"Nella politica degli Stati Uniti sul Sud-Est asiatico, è prioritaria
la libertà di navigazione per quanto riguarda gli interessi americani.
Un quarto del trasporto delle merci che passanno attraverso lo Stretto
di Malacca va verso i porti del Pacifico degli Stati Uniti. Nè la
difesa degli interessi dei Paesi della regione, né l'opposizione ai
tentativi della Cina di espellere gli Stati Uniti dal Sud-Est asiatico
sono così importanti quanto garantire il libero passaggio delle navi,
compresi quelle militari. Potenziando le sue forze, la Cina renderà
attuali le rivendicazioni sulle isole della maggior parte del Mar
Cinese Meridionale, che in precedenza erano solo formali. Il periodo
in cui la Cina rivendicava solo a parole i territori, affermando solo
di non controllarli, giunge ormai al termine con l'aumento del numero
di navi e aerei di pattugliamento e con la costruzione delle basi.
Quando il divieto di transito alle navi e agli aerei stranieri sarà
reale, ad ogni movimento e attività illegale, secondo il punto di
vista della Cina, seguiranno o lanci di missili o il decollo di aerei.
Sorgerà una situazione critica nella prospettiva dei prossimi anni,"
— ritiene Dmitry Mosyakov.
Fonte: http://it.sputniknews.com/)
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