giovedì 14 maggio 2015

I comunisti di Cipro e Turchia concordano sulle cause destabilizzanti dell'area Mediterranea



Dichiarazione comune di AKEL (Cipro) e Partito Comunista (Turchia)

I due partiti si sono confrontati in merito ai drammatici sviluppi nel Medio Oriente, alla guerra che infuria in Siria e Iraq, agli interventi militari e a quelli illegali delle forze della NATO, al ruolo reazionario delle organizzazioni terroriste fanatiche e sull'instabilità generale. Inoltre, hanno anche affrontato la situazione in Palestina e ribadito la loro solidarietà al popolo palestinese.

I due partiti hanno espresso l'opinione che i piani degli Stati Uniti e della NATO per un “nuovo Medio Oriente”, la destabilizzazione e l'attuale spartizione delle ricchezze naturali nella regione, rappresentano le cause delle guerre e dei conflitti. Questa destabilizzazione viola i principi fondamentali del Diritto Internazionale, porta al massacro dei popoli e incentiva nazionalismi e odio. Entra in conflitto con la causa della pace, dei diritti e degli interessi dei popoli della regione, compresi i popoli cipriota e turco. I nostri partiti stanno lottando per il diritto dei popoli alla sovranità, alla libertà e alla pace in tutta la regione.

I due partiti si oppongono alla militarizzazione del Mediterraneo, chiedono un Mediterraneo libero da truppe e armi nucleari, nel rispetto dell'integrità territoriale e della sovranità di ogni Stato. Essi danno il benvenuto all'iniziativa del movimento per la pace a Cipro e in Turchia, come pure alla significativa iniziativa dei sindacati di classe dei lavoratori greco-ciprioti e turco-ciprioti, che conducono le loro lotte nelle condizioni delle barbarie imperialista.

I due partiti hanno anche discusso sugli sviluppi in merito al problema di Cipro. Essi ritengono che la situazione di stallo nei colloqui sia dannosa. Inoltre, ritengono che le azioni unilaterali del governo turco, in particolare per quanto riguarda la direttiva NAVTEX all'interno della Zona Economica Esclusiva della Repubblica di Cipro, rappresentino un altro esempio della politica espansionista neo-ottomana. I due partiti denunciano la colonizzazione in corso che danneggia sia i greco-ciprioti che i turco-ciprioti.

I due partiti ritengono che la soluzione del problema di Cipro sia una necessità urgente; una soluzione deve essere trovata attraverso colloqui per arrivare a un accordo per Cipro libera da occupazione, smilitarizzata, senza la minaccia di interventi, per Cipro riunificata sulla base di una federazione bi-comunale, bi-zonale, con un'unica sovranità, una sola personalità internazionale e una sola cittadinanza, con uguaglianza politica come sanciscono le relative risoluzioni dell'ONU.

Essi esprimono la convinzione che la lotta comune dei greco-ciprioti e dei turco-ciprioti per la soluzione del problema di Cipro sulla base delle risoluzioni dell'ONU e del Diritto Internazionale è parte integrante di un futuro di pace e prosperità.

I nostri partiti hanno concordato di lavorare più intensamente per far si che una parte sempre più grande dei popoli dei due paesi riconosca l'esigenza della fraternità, della pace e della cooperazione contro qualunque interesse delle forze che coltivano l'odio e lo sciovinismo.
Fonte:  http://www.marx21.it/comunisti-oggi/nel-mondo/25605-dichiarazione-comune-di-akel-cipro-e-del-partito-comunista-turchia.html#sthash.yHz7CgAl.dpuf

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