giovedì 20 febbraio 2020

La distruzione di Dresda come simbolo di una politica...


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Il mio “Giorno della Rimembranza”, coincide – guarda il caso! - con le 48 ore, dal 13 al 14 febbraio 1945, in cui migliaia di carnefici in volo, della RAF e dell’USAAF, spediti da Churchill, hanno cancellato dalla faccia della Terra Dresda, il più prezioso gioiello barocco d’Europa. E poi anche Lipsia e Berlino e Amburgo e Monaco. 

Forse questo mio “Giorno della Rimembranza” è balenato anche a quelli che recentemente in Germania Est, belli o brutti che fossero, non hanno votato come si converrebbe. Come sarebbe andata bene alle signore e ai signori del vero e del giusto, dei sacrosanti giorni della memoria e del ricordo, dalla Merkel alla Von der Leyen, da Macron a Mattarella, da Stoltenberg (NATO) al “manifesto”. E, dunque, senza nemmeno andare a vedere cosa dicono e cosa vogliono, e perché siano tanti e crescano, e per quali regioni detestino il governo che li ha annessi e colonizzati, questi depravati sono stati sotterrati sotto una slavina di “fascisti”, “neonazisti”, “razzisti”


Io mi riservo di studiare chi e perché stia vincendo elezioni in Germania Est, mentre ho già un’ideuzza del perché vadano scemando i voti operai e proletari di SPD e CDU, forze di un capitalismo cannibale nei confronti dei propri fratelli, anche se meno esplosivo e incendiario degli aerei alleati. Forze predatrici che di una DDR, in cui nessuno aveva troppo e nessuno troppo poco, hanno distrutto, rubato, devastato tutto e quel che restava l’hanno portato via. Proprio come certi compari dall’URSS al tempo di Eltsin...


Stralcio di un articolo di Fulvio Grimaldi 

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2 commenti:

  1. Commento-integrazione di Jimmie Moglia:

    "Va anche detto che subito dopo la guerra, Churchill cercò di attribuire la responsabilità della strage di Dresden a 'Bomber Harry'. Disgustato, il medesimo protesto' aspramente emigro' in South Africa.
    Nell'ultimo libro della sua storia di WW2 Churchill ha scritto (p. 560) "...(in the last months) we made a heavy raid on Dresden" (Alla faccia!! ndr. Bel modo di liquidare 135,000 vittime civili - quando l'Armata Rossa era a 80 km dalla citta'.)
    Pur sapendo di toccare tasti sensibili, va detto che Churchill escluse la possibilità di ogni trattativa con la Germania, addirittura imprigionando Captain A.H. M. Ramsay, membro del parlamento, per tutto il periodo della guerra. Il quale a guerra finita pubblico' un libro illuminante, "The Nameless War."
    Chi scrive ha zero simpatia per il nazismo, ma avendo la mia famiglia, come altre migliaia di famiglie italiane sofferto (casa distrutta inter alias e amici non tornati dalla campagna di Russia, etc.), non si sente in alcun modo 'riconoscente' a Churchill. E se ci fosse veramente libertà di espressione, anche molti in Inghilterra (e non solo quelli che non bevono le notizie edulcorate o avvelenate di parte), cambierebbero le proprie idee.
    A chi ha tempo suggerirei di leggere il libro su Churchill scritto da David Irving, e basato ESCLUSIVAMENTE su documenti autentici, "Chirchill's War." Anche se e' impossibile trattenere una rabbia storica paragonando certi documenti autentici alla favola storica raccontata al colto e all'inclita.
    Infine, per chi interessasse, ho dedicato (2) video episodi della serie "Historical Sketches" al massacro di Dresden, prodotti per un College di Portland e ritrasmessi anche da altre stazioni in vari stati.
    Part 1 https://youtu.be/_V8aV5l5f9k
    Part 2 https://youtu.be/0BQL9nkr_SM
    Churchill riuscì a diventare primo ministro grazie ai trucchi, all'appoggio e al finanziamento massiccio di un gruppo chiamato "The Focus," una congerie di mammasantissima della stessa congrega, capeggiati da Sir Robert Waley-Cohen, direttore di British-Shell, un sionista estroverso, definito dal suo biografo come la "vera forza carismatica del The Focus..."

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  2. Commento di P.S.: "Non c'è stata solo Dresda completamente distrutta dai bombardamenti alleati.
    Sono più di cento le città tedesche, tra cui Amburgo, rase al suolo con bombe incendiarie che trasformavano le città in giganteschi roghi da cui non avevi scampo.
    Winfried Sebald in "Storia naturale della distruzione" documenta con precisione la scelta del comando alleato, Churchill in particolare, di colpire le città tedesche non per motivi militari ma per puro terrorismo.

    Si chiede anche come mai questo comportamento non sia stato sottoposto a critica da parte,, in primis dei tedeschi ma non solo, a guerra terminata.
    La completa rimozione della guerra operata dalla società tedesca è stata foriera di mostri come vediamo bene..."

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