C’è una certa tendenza a supporre che la vita degli ambasciatori sia una sorta di permanente ricevimento pomeridiano, con i camerieri in guanti bianchi, le signore con le perle e lunghi discorsi sugli handicap a golf tra i presenti.
A maggio di quest’anno l’agenzia Associated Press ha invece riferito dello sfortunato incontro in un parco austriaco tra l’Ambasciatore di Sua Maestà britannica a Vienna, Mr Leigh Turner, e un cinghiale inferocito.
Secondo quanto riportato dall’agenzia, l’Ambasciatore Turner era andato a fare una passeggiata in un parco naturale nei pressi di Vienna, il Lainzer Tiergarten, quando si è imbattuto in un branco degli animali accompagnati dai loro piccoli - questi ultimi simpaticamente detti Frischlinge in tedesco, “suinetti”, Turner annota.
Ogni diplomatico sa che la migliore difesa è la pacata ritirata. L’Ambasciatore decide di girarsi e, evitando movimenti bruschi, comincia ad allontanarsi lentamente. Sente però un rumore alle spalle che somiglia a quello di un cavallo al galoppo e scopre, allarmato, che si tratta di un enorme cinghialone che arriva alla carica.
Osserva una vicina pila di tronchi d’albero e, supponendo di poterla scalare con più facilità della bestia che lo insegue, avanza al possibile rifugio. La sua supposizione si rivela però in parte sbagliata. I tronchi, resi scivolosi da una recente pioggia, lo tradiscono e cade malamente, procurandosi “lividi e lacerazioni multiple”.
Il cinghiale guarda la scena incuriosito e dopo un po’ se ne torna al branco, che scompare nel bosco viennese. Il diplomatico, dopo una visita medica, assicura che le sue ferite sono di poco conto e inoltre precisa che “sono tutte auto-inflitte. Il cinghiale non è mai entrato in contatto diretto”.
Meno male. Così possono salutarsi educatamente la prossima volta che s’incontrano.
James Hansen - hansen@hansenworldwide.com
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