sabato 21 gennaio 2017

Questione "migranti", senza peli sulla lingua...


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Sulla questione dei "migranti", bisogna innanzitutto esaminare le cause del fenomeno che sono a monte di queste tragedie.

Una  parte di coloro che si mettono in cammino fuggono da paesi in guerra che i governi occidentali hanno messo a ferro e fuoco (Afghanistan, Siria, Libia, Iraq, Somalia, Sudan, ecc.) mediante guerre dirette o indirette, o paesi sottoposti a sanzioni (Siria, Eritrea, ecc.), o paesi devastati dallo sfruttamento neo-coloniale e colpi di stato indotti dall'esterno (ad es. paesi dell'Africa Occidentale ex-francese), o paesi dell'Est Europa devastati dall'ondata liberista (la popolazione rumena è diminuita di vari milioni dall'epoca di Ceaucescu, mentre la disoccupazione, inesistente all'epoca del tanto deprecato Ceaucescu, è giunta a livelli che sfiorano il 50%).
 
Penso che molti cittadini, se stessero decentemente nel proprio paese, non avrebbero voglia di emigrare. Ecco dove l'analisi internazionale ci aiuta a interpretare i fenomeni al di là di facili emozioni (magari abilmente indotte da chi ha interesse a farlo).

Penso anche che la demagogia della Merkel e di certa parte dell'ex "sinistra" europea ("venite tutti, c'è posto per tutti, ecc.") sia direttamente causa di naufragi, affogamenti e morti per gelo. Molti si mettono in marcia affrontando deserti, mare in burrasca, scafisti e trafficanti che li sfruttano e derubano, perché falsamente convinti da questa demagogia di trovare il paese di bengodi e di poter sfruttare il tanto decantato stato sociale europeo. La realtà è diversa. 

Lo stato sociale europeo è in crisi. Se non abbiamo nemmeno i fondi per dotare l'Abruzzo delle turbine da neve, o per frenare il livello di disoccupazione, sotto-occupazione e povertà crescente, dove trovare i fondi per inserire utilmente i migranti?

La verità è che molti finiranno nei campi di concentramento, o per strada a delinquere o ad arrangiarsi con lavoretti marginali, o saranno espulsi.

Non bisognerebbe nemmeno gettare la croce sui cattivoni come Orban, che elevano muri. Certi paesi non particolarmente ricchi, come la Serbia, l'Ungheria, la Grecia, devono affrontare le conseguenze di un rapporto migranti/popolazione locale ben più alto di quello esistente in paesi più ricchi come la Germania o la Francia.

Inoltre andrebbe approfondito l'effetto destabilizzante anche voluto da parte di chi ricatta l'Europa con l'ondata migratoria (vedi la Turchia o l'opposizione armata siriana), o di chi tende ad indebolire la concorrenza (dietro ci sono anche gli USA).

Forse, nell'interesse stesso dei migranti, varrebbe la pena non fare della facile demagogia, atta a creare facili emozioni, ma fare un'analisi approfondita di chi abbia realmente diritto d'asilo e di chi possa essere utilmente inserito nelle nostre economie. In questo caso si potrebbero andare a prendere le persone interessate direttamente oltre mare e oltre confine, evitando i pericolosi viaggi dell'illusione e della disperazione.

Ne riparleremo con più calma, ma devo dire che la demagogia ipocrita pro-migranti dell'ex-"sinistra" divenuta guerrafondaia, e quindi responsabile del fenomeno, mi ha disgustato. Molto meglio, ad es. , la posizione più sfumata dei 5 Stelle....  

Enzo Brandi

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1 commento:

  1. Tenersi pronti – “La nostra civiltà è agli sgoccioli e possiamo aspettarci solo il crollo ignominioso e generale. Un tracollo annunciato e temuto e auspicato…  ed infatti da più parti si preconizza la fine del sistema come evento liberatorio. Non voglio far la parte del catastrofista ma vi consiglio di cominciare attivamente a trovare soluzioni alternative, basate sulla  personale conoscenza ed esperienza “pratica” di ognuno per affrontare i rischi a venire. E buon divertimento nella sopravvivenza… (P.D.A.)”

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