martedì 3 gennaio 2017

Giudei, cristiani delle origini e redazione (concordata) dei vangeli canonici


Epifanio, vescovo di Salamina in Cipro (IV sec.D.C.) , sostiene che i primi Cristiani erano chiamati Iessaei (da Iesse, padre di Re Davide,supposto antenato di Gesù) o Nazorei e produssero un "Evangelo secondo gli Ebrei" molto diverso dai Sinottici del Canone(1): il perduto Protomatteo o "Fonte Q". L´apologista Giustino Martire (circa 140-160 D.C.) scrisse il "Syntagma" (Compendio) contro le eresie, purtroppo scomparso. Dalle opere di Giustino che ci rimangono sembra che le Memorie Degli Apostoli cui fa riferimento non fossero identiche ai nostri quattro Vangeli canonici(1).

I Vangeli sono il frutto di un lungo lavoro redazionale , svolto più con un intento catetetico, in modo da venire incontro alle esigenze sociali e di culto delle prime comunità cristiane , che propriamente storico(2) e non possono essere considerati biografia nel senso moderno del termine (3). Il Vangelo di Giovanni pare sia stato composto ad Efeso dal maestro gnostico Cerinto, come ad esempio sostiene nel II secolo Gaio, presbitero di Roma (4).

Senz´altro  i Vangeli stavano assumendo la loro forma attuale proprio nel II secolo: si presume quindi che l´opera di Giustino sulle eresie facesse troppa luce su tutte le controversie che vi furono nelle comunità cristiane primitive in merito al Canone delle Sacre Scritture, perché se ne volesse ancora fare uso(1).

Un´altra delle designazioni dei Nazorei era quella di  EBIONITI (Ebìonìm) o "Poveri Uomini", dall´ebraico "Ebion" che significa appunto "Povero" (un titolo che tra l´altro si attribuivano anche gli Esseni ). Il termine "Ebion", secondo Renan, fu un sinonimo di "Santo" e "Amico di Dio"; il nome di Ebioniti fu per lungo tempo quello dei cristiani giudaizzanti della Batanea e dell´Horan (regioni ad est della Galilea), che restarono fedeli ai primitivi insegnamenti di Gesù, affermando di avere tra di loro i discendenti della Sua Famiglia (5).

Gli Ebioniti speravano in una specie di rivoluzione sociale che avrebbe innalzato il povero al disopra del ricco(1), sostenendo che "solo i poveri saranno salvati" (5). Consideravano Gesù un uomo perfetto, un grande Maestro, figlio carnale di Maria e Giuseppe, che divenne profeta e Cristo (Unto) al Suo Battesimo, quando in Lui discese lo Spirito (1). Gesù sarebbe ritornato come Messia e Re per instaurare sulla Terra un regno millenario di pace, giustizia e prosperità coadiuvato dagli Eletti di Israele(1).

Edoardo Schurè (1841-1924) sostiene che Gesù divenne Figlio di Dio all´atto del Battesimo, quando la colomba, simbolo del Femminino Celeste, o Spirito santo, si librò sul Suo capo e aggiunge che nel primitivo Vangelo Ebraico e nei primi Sinottici si leggeva in merito all´episodio: "Questi è il Mio Figlio prediletto.Oggi Io l´ho generato", cui più tardi si sostituì "in cui ho messo tutto il mio affetto" (6).

L´Ebionismo conservò la tradizione dei primi convertiti dall´insegnamento pubblico di Gesù , basandosi su una raccolta dei Suoi Detti; Egli era sì il Cristo, ma tali sarebbero stati tutti coloro che avessero, come Lui, adempiuto la Legge (la  Torah) e Paolo di Tarso si scontrò con esso nel suo sforzo di uscire dall´esclusivismo giudaico gentilizzando il Cristianesimo (1).

Gli Ebioniti, che evidentemente non avevano alcun concetto trinitario della Divinità, affermavano l´assoluta unità di Dio e l´umanità assoluta di Gesù, l´unità della Creazione, la totale priorità della Legge, in quanto espressione perfetta della volontà di Dio, aborrivano Paolo che consideravano un apostata per le sue posizioni rispetto all´osservanza della Legge da parte dei pagani convertiti (7) e  perché predicava una nuova dottrina, diversa da quella originaria, più adatta al mondo pagano. Prevalse poi la tesi paolina che considerava la Legge superata dalla Grazia e gli Ebioniti si separarono dal resto della comunità che si adeguò alle decisioni di Paolo e del suo cosmopolitismo; tra le loro guide rimasero Giacomo, il fratello del Signore (4) e Simon Pietro, che secondo antichi testi non andò mai a Roma (tesi portata avanti in funzione anti-Cattolica da Voltaire (8) e da frange pentecostali del protestantesimo americano) ma predicò solo in Oriente(1).

Gli Atti Degli Apostoli vennero compilati proprio per riconciliare il disaccordo tra Pietro e Paolo, selezionando e unendo insieme vari Atti più o meno leggendari (1) e per dimostrare una inesistente continuità di Paolo e della Chiesa con Cristo e gli Apostoli, rendendo le divergenze meno gravi di ciò che in realtà furono (4).

Alla fine del II secolo "gli Ebioniti",scrive Renan, "rimasti estranei alla vita delle altre chiese, sono dichiarati eretici e per spiegare il loro nome si inventa un preteso eresiarca di nome Ebion"(5).

Eusebio di Cesarea (ca. 265-ca. 340) riferisce nella sua "Storia Ecclesiastica" che i discendenti di Cristo ,o Desposyni (gente del Maestro), furono a capo di diverse chiese basandosi su una rigida successione dinastica; nel 318 otto loro capi incontrarono personalmente l´allora vescovo di Roma (papa Silvestro) nel Palazzo Laterano, per chiedergli di revocare le nomine dei vescovi di Gerusalemme, Antiochia, Efeso ed Alessandria per affidarle a membri del loro gruppo, nonché a considerare legittima Chiesa Madre quella di Gerusalemme. Le loro richieste furono naturalmente respinte con la motivazione che ormai la Chiesa Madre era a tutti gli effetti quella di Roma e solo essa aveva l´autorità di nominare i suoi vescovi(9).

Tra l´altro i Nazorei non conoscevano per niente il racconto dell´infanzia di Gesù a Nazareth, che venne elaborato più tardi(1): la cittadina infatti non è menzionata negli scritti degli storici e dei geografi prima del III secolo e il termine "Nazareno" deriva dall´ebraico "Nazir" ,che significa "puro", "consacrato a Dio" (nell´Antico Testamento è ben descritto il voto di Nazireato in Numeri 6,1-21 e in Giudici 13,1-7), perciò non si può escludere che il nome di Nazareth sia stato usato successivamente per giustificare un appellativo non più compreso dopo il distacco del Cristianesimo dal Giudaismo (10), o si trattò di un trucco per dissociare il Messia paolino da quello nazoreo(4). Secondo Marcello Craveri "Nazareno" potrebbe anche derivare da "Natzar" (segreto,nascosto) o da "Nèzer" (ramo,rampollo - della Casa di Davide?) o da Nasayà^ (protetto da Dio), ma non certo da Nazareth "che pare non esistesse nemmeno ai tempi di Gesù"(11).

Gli Ebioniti, la cui dottrina riuscì ad estendersi fino alla Persia e ad essere nonostante tutto molto influente in Palestina e Siria, soppravvissero fino al IV secolo assimilando concezioni gnostiche(1).

Molti insegnamenti nazareni furono recepiti dai Nestoriani , dalla Chiesa Celtica e da varie sette mediorientali (9).

 
Ricerca di Alberto Sordi
 

Bibliografia:

(1) G.R.S. Mead   "Gnosticismo e Cristianesimo delle origini"   (Melita)

(2) Enciclopedia Della Letteratura   ,vol.8, voce "Vangeli"  (De Agostini)

(3) Hegel   "Vita di Gesù",introduzione del prof. Paolo Miccoli   (Newton)

(4) David Donnini   "Nuove Ipotesi su Gesù"   (MacroEdizioni)

(5) Ernest Renan   "Vita di Gesù"   (Newton)

(6) Edoardo Schurè   "Il Sogno Della Mia Vita"   (Laterza)

(7) Umberto Delle Donne   "La Torre DiArgilla"   (Filadelfia Editrice)

(8) Voltaire   "Dizionario Filosofico"   (Newton)

(9) M.Baigent/R.Leigh/H.Lincoln   "L´eredità messianica"   (Marco Tropea Editore)

(10) Enciclopedia Nuovissima, vol.III, voce   "Gesù Cristo"

                "                 "        ,  vol.IV, voce  "Nazareth"   (Il Calendario Del Popolo)

(11) "I Vangeli Apocrifi",  a cura di 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.