mercoledì 24 agosto 2016

L'illusione del denaro, proiettata nel futuro - Parabola Sufi



A Uwais Al-qarni fu offerto del denaro.
Lui disse: “Non mi serve, perché ho già una moneta”.
L’altro disse: “Quanto ti durerà? Non vale niente”.
Uwais rispose: “Garantiscimi che vivrò più a lungo di quanto mi durerà questa somma e accetterò il tuo dono”.

I soldi sono il simbolo del futuro. Perché si accumula denaro? Per il futuro. Il denaro è futuro, futuro nascosto. Per questo le persone che non vivono nel presente si aggrappano sempre al denaro. Possono permettersi di perdere l’amore, ma non di perdere soldi, perché l’amore non è una promessa per il futuro. Può andare bene adesso, ma che cosa farai quando sarai vecchio? Sii avaro, accumula soldi, perché in futuro ti sarà utile.

Perché la gente impazzisce dietro ai soldi? Sono un simbolo del futuro. I soldi sono futuro, sono futuro condensato in una moneta, in una banconota. Sono una promessa per il futuro. Ogni banconota dice: “Ti prometto che questa somma di denaro, quando ti servirà, sarà a tua disposizione”. È una promessa per il futuro. Gli avari non vivono mai qui, non possono. Vivono nei loro soldi.

Uwais era un maestro illuminato. 
Gli offrirono del denaro. È un simbolo, un simbolo del futuro. Gli offrirono del futuro, mettiamola così.
Lui disse: “Non mi serve, perché ho già una moneta”.
Ho già una moneta, non mi serve. In questo preciso istante sto vivendo, disse. E questo momento è abbastanza. Ho già una moneta. Che moneta? Questo istante è la moneta. Una sola, molto piccola. Puoi viverla qui e ora, ma non è di grande aiuto per il futuro. È una moneta così piccola che faresti la figura dello stupido a serbarla per il futuro. Un momento è così piccolo, è una moneta. Il tempo è un assegno post-datato: mille euro, un milione di euro, un miliardo di euro. Il tempo è denaro, grosse cifre. Un momento? È solo una goccia, una monetina.

“Non mi serve, perché ho già una moneta” disse Uwais. 
L’altro probabilmente non capì. Difficile. È difficile quando parli con un uomo come Uwais. Parla una lingua diversa dalla tua e la comunicazione diventa impossibile.
L’altro disse: “Quanto ti durerà? Non vale niente”.
E guardava la moneta, pensava alla moneta, non capiva ciò che Uwais stava dicendo. Disse: “Quanto ti durerà?”. Il momento presente: quanto può durare? È una moneta così piccola, finirà prestissimo.

“Non pensare al momento” dicono gli pseudo saggi. “Pensa al futuro” dicono. Essi dicono: “Non pensare all’immediato, quanto durerà? Pensa al futuro”. E io dico, questi saggi sono gli avvelenatori dell’umanità. Vi hanno avvelenato la mente completamente, perché l’immediato è la sola cosa che esiste. Il momento immediato è l’unica realtà che esiste. Per quanto piccola, è la sola realtà. E i vostri assegni post-datati, per quanto grandi siano le somme promesse nel futuro, sono solo promesse. Il futuro non arriva mai. Nessun direttore di banca può darvi la garanzia del futuro. Futuro? Chi può garantire? Chi può prevederlo? Non è niente, solo un istante.

Gli pseudo  saggi dicono: “Non vivere la vita nel momento”. Dicono: “Pensa al futuro”. Dicono: “Non vivere qui e ora soltanto, guarda avanti. Sii lungimirante, non solo rispetto a questo mondo, ma anche rispetto all’altro mondo. Pensa al paradiso e all’inferno, a moksha, a brahman, al nirvana”. E io vi dico, questi saggi sono avvelenatori. La vera saggezza consiste nell’essere qui e ora, perché per la vera saggezza è l’unica esistenza, non ne esiste un’altra. È l’unica esistenza.
Uwais rispose: “Garantiscimi che vivrò più a lungo di quanto mi durerà questa somma e accetterò il tuo dono”.

È un bellissimo dialogo. Uwais disse: “Garantiscimi che vivrò più a lungo, più a lungo di questo momento, di questa monetina. Puoi assicurarmi che sarò vivo domani? Se non puoi, per favore lasciami vivere oggi. Se non puoi garantirmi il prossimo istante, per quanto breve sia, lasciamelo vivere adesso. Una volta perso è perso per sempre, e tu non puoi garantirmi il momento successivo. Quindi perché mai dovrei sprecare la mia monetina per monete più grandi che non possono essere garantite?”.


da: Osho, Just Like That 



(Fonte: http://www.oshoba.it//index.php?id=articoli_view_x&xna=210)

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