La stampa ha denunziato nel Ministro dell'Interno Angelino Alfano un comportamento ampiamente nepotistico, e quindi gravemente dannoso alle Istituzioni. Una seria inchiesta dev'essere avviata, quindi le decisioni pertinenti devono essere prese.
A cominciare dalla moglie, Tiziana Miceli, del cui studio legale si dice sia stato favorito da parte di varie pubbliche amministrazioni.
Al fratello, che si dice abbia fatto una facile e rapida carriera alle Poste, cui ha corrisposto un'alta remunerazione.
A due cugini, che si dice abbiano raggiunto posti dirigenziali nelle ferrovie nazionali. Ad altri fatti minori.
È vero che Alfano è capo di un partito alleato, ma non per questo dev'essere tollerato; al caso un altro del suo partito subentrerà al suo posto.
È un campo, questo, in cui necessita una politica attenta e severa;
perché l'Italia è una nazione gravemente corrotta, proprio in campo politico e amministrativo. Si può dire che ogni settimana si scoprono nuovi scandali.
Si può dire che l'Italia sia tra le nazioni più corrotte d'Europa.
Nepotismo, clientelismo sono un vero flagello, che spesso mette in difficoltà le imprese dipendenti dalla pubblica amministrazione, sia per le spese indebite, sia per l'eccessivo numero di dipendenti.
Il Premier, in particolare, dev'essere attentissimo, anzitutto a ciò che attiene al governo e ai suoi membri, che devono essere irreprensibili.
Nessuna debolezza dev'essere tollerata.
Prof. Arrigo Colombo - Lecce, agosto 2016
Lettera aperta al Presidente Sergio Mattarella, al Premier Matteo Renzi, ai Deputati PierLuigi Bersani e Gianni Cuperlo
Arrigo Colombo, Centro interuniversitario di ricerca sull’Utopia, Università del Salento-Lecce
Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel. 0832-314160
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