Da una fonte siriana accreditata: Il Golpe dei militari turchi è fallito grazie all'intervento dei servizi segreti israeliani, mobilitatisi dalla base militare israeliana a Konya, in Turchia.
Sembra che l’Amministrazione USA inizialmente abbia preso posizione a favore dei golpisti.
Secondo questa fonte, l’intervento del Mossad, all’insaputa degli americani, ha permesso il sabotaggio del Golpe, mandandolo letteralmente in tilt.
Il “Califfo” ottomano risulta sempre più vicino ai rabbini e non sarà lui ad interrompere questo percorso di avvicinamento ad Israele ereditato dai suoi avi.
Andando a fondo delle questioni, trovi sempre lo zampino di Israele. Questo spiega l’atteggiamento attendista dei governanti europei e della Casa Bianca durante la prima fase del Golpe.
Israele è sempre al di sopra di ogni legge e di ogni sovranità’ europea, americana, turca e ataturca.
La “mano nascosta” di Israele.
A Tal proposito, quello che, secondo noi, sfugge a tutti gli osservatori o che viene volutamente omesso è’ la mano di Israele nelle tormentate vicende del Medio Oriente.
La continuità’ dello stesso Stato ebraico trova le sue basi in un M.O. In subbuglio, trascinato dal caos delle strategie degli USA e dei loro alleati, sauditi, qataroti e turchi.
Il conflitto apparente di religione fra sunniti integralisti e sciiti rientra in questo quadro
ed è stato in buona parte alimentato da Israele, dall'Arabia Saudita e dalla regia USA.
Washington e la monarchia saudita da anni finanziano ed appoggiano tutte le fazioni integraliste sunnite , dai F.lli Mussulmani ad Al Qaeda e gli altri gruppi in Egitto, in Iraq, in Siria ed in Libano.
Di questi gruppi poi gli USA si servono per le loro finalità geopolitiche (balcanizzazione del Medio Oriente).
Il vecchio concetto del “divide et impera” risulta ben presente a Tel Aviv come a Washington.
L' ISIS ed i gruppi fondamentalisti islamici sono i migliori alleati per l’egemonia degli USA e dello Stato sionista nella regione.
La Siria è fuori gioco, dilaniata da un conflitto devastante, Hezbollah è impegnato in Siria, la Giordania è governata da un monarca “marionetta” degli USA e di Israele,
l’Egitto si trova nella peggiore crisi economica e sociale degli ultimi 25 anni, l’Iraq è stato fatto tornare all'età del bronzo e, tanto per finire, una Turchia islamizzata ed in mano ad Erdogan il neo sultano, è la migliore alleata di Israele nella regione.
Indovinate chi si giova di questa situazione.
Luciano Lago
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“...gli sviluppi in
Turchia possono solo indicare che Ankara potrebbe cedere
sull’intervento in Siria. L’obiettivo della Turchia è impedire
la formazione del Kurdistan ai confini col tacito appoggio degli
Stati Uniti (che Israele accetta) e su tale piattaforma Siria, Iran e
Iraq sono “alleati naturali” di Ankara. D’altra parte, senza la
Turchia, Arabia Saudita, Qatar o altri sceiccati del Golfo potrebbero
pensare di non poter continuare col ‘cambio di regime’ in Siria.
In poche parole, Israele è ridotto a muto testimone dei cambiamenti
drammatici nel vicinato senza alcun ruolo o capacità di influenza
politica o militare. Probabilmente, Israele e Arabia Saudita sono i
maggiori “perdenti” del fallito colpo di Stato in Turchia...” Fonte: Indian Punchline,
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