È stato presentato il 10 luglio 2016 al Festival della partecipazione de L'Aquila, il libro di Stefano Martello e Biagio Oppi "Disastri Naturali: una comunicazione responsabile? Modelli, casi reali e opportunità nella comunicazione della crisi", edito da Bononia University Press.
La pubblicazione, già oggetto di riflessione in due incontri a Bologna e a Cento (FE), propone un articolato percorso sulla comunicazione di crisi prendendo spunto dall'esempio dei due terremoti che hanno colpito L'Aquila e l'Emilia Romagna e considerando i due differenti approcci che hanno caratterizzato i vari momenti, da quelli di piena crisi alla ripresa sociale ed economica.
Il libro percorre e affronta con costruttive osservazioni i passaggi più significativi nelle circostanze di calamità naturali, dalla gestione del pubblico - soffermandosi sull'importanza della comunicazione interna - agli strumenti ed al ruolo della comunicazione e del comunicatore.
Particolarmente interessante il contributo sulla comunicazione ambientale, con una riflessione sul suo delicatissimo ruolo e sulla necessità, da parte dei comunicatori, di … “agire a monte favorendo una percezione dell'ambiente come un tema di interesse reale nel dibattito pubblico-politico nazionale e locale”, intendendo con ciò anche la possibilità di avere … “amministratori più consapevoli dei temi ambientali, impegnati nel governare l'emergenza (magari con apposite war room dove dovrebbe sempre sedere anche chi si occupa di comunicazione)” (…).
Realizzato grazie alla cura (Martello e Oppi) ed ai contributi (Massimo Alesii, Monica Argilli, Luca Poma, Sergio Vazzoler) di numerosi soci Ferpi (Federazione relazioni pubbliche italiana), nonché di Margherita Russo, dell'Università di Modena, e del team di ricerca Energie Sisma Emilia, il libro è stato già recensito da Toni Muzi Falconi che lo ha inquadrato nelle tematiche “resilienza, capitale sociale e issue management per una comunicazione responsabile”.
Giova ricordare che i diritti d'autore saranno destinati ai progetti di giovani ricercatori sul tema.
(Fonte: Arpat)
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