domenica 12 luglio 2015

L'Europa del nord odia l'Italia



Parlando del comparto delle esportazioni agroalimentari ormai l’abbiamo capito tutti che l’Italia ha sempre rappresentato in questo settore, ma non solo, per molti Paesi dell’Europa del nord, in particolare: Danimarca, Germania e Olanda, “un grosso peso sullo stomaco”, e questo perché abbiamo prodotti agroalimentari di pregio ambiti in tutto il mondo. Per limitare o eliminare questo nostro punto di forza “gli amici” dell’Ue si sono sbizzarriti più volte nell’inventare formule magiche per penalizzare le nostre produzioni agroalimentari. 

Clamoroso, tra i tanti, il tentativo di annullare il nostro parmigiano con l’invenzione del “Parmisan”. Non dimentichiamoci poi la questione del cioccolato dove l’Unione Europea ci ha imposto di aprire i nostri mercati anche al cioccolato ottenuto con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao, penalizzando fortemente i
nostri prodotti dolciari di alta qualità. Poi si è passati al prosciutto dove ci è stato imposto di consumarli due su tre di provenienza non italiana, e, ancora, la limitazione sulle quote di frutta da produrre, mandando al macero le eccedenze. A seguire altre
imposizioni che ci hanno penalizzato come sull’olio, sui nostri vini, sulle vongole, sul pesce, ecc. ecc. 


Ora si sta tentando di distruggere i nostri formaggi di nicchia imponendoci di utilizzare per la loro produzione latte liofilizzato proveniente dalle industrie olandesi e tedesche. Un’assurdità perché i nostri formaggi di alta qualità, ambiti in tutto il mondo, possono essere fatti solo con latte fresco. Aggiungere, per imposizione di industriali teutonici, latte in polvere significherebbe dire addio a 500 prodotti caseari italiani di alta
qualità. 


Forse a qualche big dell’Ue non va giù che l’export dei formaggi italiani, rispetto agli altri Paesi europei, è aumentato del 9% negli ultimi mesi e tende ad aumentare ancora. Quindi ora si sono inventati la formuletta del latte in polvere per distruggere le nostre
esportazioni nel comparto caseario. Ma allora che senso ha parlare ancora di Europa Unita quando ci dobbiamo difendere dalle “furbate”, cattiverie e ingiustizie della stessa Europa?

Al momento possiamo contrapporre a questo volgare attacco contro i nostri prodotti caseari la legge del Parlamento Italiano dell’11 aprile 1974 che vieta l’uso del latte in polvere per l’alimentazione umana. Forse riusciremo a superare questa nuova minaccia degli “amici” del parlamento europeo verso i nostri prodotti agroalimentari, ma se ci riusciremo prepariamoci poi alla “vendetta” delle industrie alimentari teutoniche che entro la fine di quest’anno sicuramente inventeranno qualche altra “fantastica” stangata contro i nostri prodotti agroalimentari.

Morale della favola, ma questa Europa a chi serve?

Filippo Mariani


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