venerdì 17 luglio 2015

Intolleranza religiosa e razziale - USA come ISIS: Le chiese "nere" bruciano

Nelle ultime settimane negli USA sono arrivate a sette le chiese afro-americane (battiste, metodiste, avventiste, tra le altre) andate a fuoco dopo la strage nella chiesa metodista afro-americana Emanuel AME Church di Charleston, nel South Carolina. Strage che per mano del giovane bianco Dylann Roof è costata la vita a 9 persone, tra cui il senatore nero Clementa Pinckney. Non in tutti i casi è chiara la natura dolosa e razzista dell’incendio, tant’è che - mentre la FBI porta avanti le sue indagini - online è nato l’hashtag #WhoIsBurningBlackChurches (chi brucia le chiese nere).

Ma i roghi - che ricordano quelli dell’Ku Klux Klan - hanno indotto una serie di leader religiosi statunitensi a indire dal 12 al 18 luglio una “Settimana di legittima resistenza” o Week of Righteous Resistance (WORR), che ha già il suo hashtag #ThisIsWORR, per segnalare via Twitter tutte le iniziative che verranno messe in campo contro il razzismo e a favore di una società riconciliata. L’idea è quella di creare maggiore consapevolezza in tema di ingiustizia razziale, ma anche di manifestare la propria resistenza alla “supremazia bianca” negli stati del sud, dicono gli organizzatori, tra cui figurano la pastora Mae Elise Cannon, la pastora Jacqui Lewis della Middle Collegiate Church di New York City, e il pastore Michael McBride del The Way Christian Center a Berkeley, in California. In programma marce per la pace, conferenze sui diritti civili, culti e concerti, sit-in di giovani, ma anche la ricostruzione delle stesse chiese bruciate.

E intanto, in segno di solidarietà e sostegno con le congregazioni che si sono viste bruciare i propri luoghi di culto, la United Church of Christ ha deciso di lanciare una raccolta fondi tesa alla ricostruzione delle chiese, perché “come chiesa siamo chiamati a preoccuparci per tutti i figli di Dio”, 

#BlackLivesMatter. 

Fonte: http://www.nev.it/

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