giovedì 13 marzo 2014

"Cual revolucion?" - La rivoluzione possibile contro l'invadenza socio-economica anglofona


Da sempre gli anglofoni vogliono dominare il mondo schiavizzandolo economicamente con esperimenti socialistici in ambiti non anglofoni (Cfr. Rudolf Steiner, "Esigenze sociali dei tempi nuovi", Milano 1971, nota 20, pag. 300). 

Vedi ad esempio anche l'odierno proficuo rapporto dell'Inghilterra e dell'America con l'euro e con l'eurozona: come si intrapresero in Russia esperimenti socialistici che per precauzione non si vollero intraprendere in Occidente, generando la prima guerra mondiale, e poi la seconda come contraccolpo, così oggi le medesime potenze anglofone fanno esperimenti monetari a spese dell'eurozona. È quanto io evinco dalla lettura delle conferenze di Steiner sopra citate. Occorre dire la verità. 

La carta geografica della suddivisione dell'Europa dopo il 1918, cioè all'indomani della prima guerra mondiale, fu pubblicata già 28 anni prima (1890) dall'inglese Labouchère sul settimanale "Truth" con Austria e Cecoslovacchia indipendenti, con la Germania suddivisa e con lo spazio russo sul quale erano scritte le parole: "Deserto. Stati per esperimenti socialistici" (Arthur Polzer-Hoditz, "Kaiser Karl", Zurigo 1928, pag. 91, in R. Steiner, op. cit.). Oggi, "nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario" (Orwell). Eppure "la saggezza è solo nella verità"(Goethe). Oggi solo persone risolute sono in grado di divulgare verità. 

Il documentario "Cual revolucion?" prodotto da Leonardo Facco, è un esempio di tale risolutezza, e quindi di libera cultura promotrice di triarticolazione sociale. Davanti a un mondo statalista in cui il pilatismo nichilistico ed anacronistico si straccia volentieri le vesti al solo sentire termini come "verità" o "libertà", l'individuo in grado di farsi giustizia da solo - cosa oggi più che mai necessaria - non può più essere quello della lotta armata, o di classe, o della falsa democrazia, ma esclusivamente quello che dice la verità dei fatti interpretati secondo mera logica di realtà. Coloro che apprezzano l'opera di Rudolf Steiner non possono non apprezzare opere come "Cual revolution?". 

Oggi è il tempo in cui di necessità l'individuo dovrà comprendere che socialismo, libertà di pensiero, e scienza dello spirito sono tre cose che non possono essere separate una dall'altra. Devono stare insieme perché solo così ci si può difendere dalla tirannia delle superpotenze anglofone miranti all'attuazione del cosiddetto nuovo ordine mondiale. Il vero socialismo non può essere tirannico, dato che "nel suo intimo, rappresenta la lotta contro il principe usurpatore di questo mondo, che appare quando [...] non si affida l'organizzazione esteriore alla pura fraternità sociale" (R. Steiner, "Lo studio dei sintomi storici", Milano 1961, pag. 220). 

Nereo Villa 


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