mercoledì 9 maggio 2012

Fantapsicologia del bene e del male... Fermati un attimo a riflettere!

Vi prego di leggere con attenzione (cioè riflettendo) quello che sto per scrivere giacchè scrivere mi porta via più tempo ancora di quanto non mi sia occorso per leggere e se lo scrivo è solo per l'altrui giovamento... ringrazio perciò in anticipo dell'attenzione concessami.

Innanzitutto premetto che riguardo al minestrone alla veneta non oso pronunciarmi per la semplice consapevolezza di non saper nulla di cucina storico-semantica, infatti la mia supercazzola di risposta consiste giusto nel frutto della mia esperienza (un po' come chiunque dovrebbe sempre limitarsi a fare) che non è quello che posso avere appreso per esempio in questa sede; ma solo e unicamente quanto ho constatato sentendolo, avvertendolo, intuendolo etcetera dentro di me.

Ne ho lette di tutti i colori: dall'immortalità alla razza rettiAliena passando per l'anima, lo spirito e chissà che altro (in cui come già detto non entro nel merito per semplice ignoranza) tutto per giungere alla disarmante conclusione che sono state parole vane giacchè la sola conclusione che se ne trae è che ci sono i buoni e i cattivi, che sempre così e stato e che sempre così sarà. Escludendo perciò a priori una soluzione (non a caso da qualche parte ho letto pure che la soluzione non è stata ancora trovata) a quel peculiare problema che ha dato luogo in ognuno alla legittima ricerca della Verità che, nonostante il più che plaudibile studio, purtroppo non è stata compresa: e cioè che proprio la cacca concima la terra dove solo pertanto crescerà quel grano dal quale poi si otterranno gli spaghetti.

Basti pensare alla pittura di un quadro che può riuscire meraviglioso oppure orribile e a cosa potrà renderlo mai tale: se i vari particolari in sé oppure la coesistenza armonica degli stessi e, così come una splendida melodia resterà tale quand'anche suonata con l'ultimo dei violini scordati anzichè con uno Stradivari se a suonarla sarà l'estro di un Paganini piuttosto che quello di un boscaiolo, nello stesso modo non si giungerà mai alla Verità se ci si limiterà ad analizzare solo talune parti del vero. Difatti, vuoi per mancanza di reperti o fonti scritte, vuoi per la non veridicità di alcune di queste ultime, vuoi perchè certe cose non si riescono a spiegare perché magari il "diavolo" c'ha messo la coda, vuoi quello che vuoi, alla fine occorre comunque convenire all'impossibilità che un singolo individuo possa riuscire ad analizzare ogni singolo aspetto dello scibile umano del quale la storia, da sola, non costituisce che una minima parte.

Magari potrebbero farlo in molti, ma non possedendo ognuno che una parte dell'equazione nessuno di essi potrà dire cosa rappresenti realmente il quadro bensì appena una sempre misera porzione. Ed ecco perchè a un certo punto l'uomo si abbandona, si affida, confida, spera ecc in dio... sbagliando dal momento che dio è solo una sua creazione tanto quanto satana, il bene e il male stessi, che altro non sono se non mere astrazioni delle umane azioni.

La verità infatti è che qualunque quadro, per orribile o splendido che possa essere, quando ha senso non è altro che l'opera di una mano cosciente, mentre quando non ne avesse frutto del caso. E in entrambi i casi nessun uomo potrà darvi una spiegazione sensata: nel secondo caso perchè non ne esisterebbe alcuna e nel primo perchè dio, se davvero esistesse, non ha mai detto a nessuno qual'è il suo piano e, anzi, pare proprio che non voglia si sappia. Dunque perchè scervellarsi sul perché? Non è forse più vantaggioso per tutti cercare di risolvere il problema?

Qualcuno disse che se hai un problema e puoi risolverlo è inutile preoccuparsi tanto quanto lo sarebbe se soluzione non ci fosse... ecco perché ci preoccupiamo: perchè sebbene una soluzione esista non è stata ancora trovata. Ebbene i problemi si possono risolvere in tanti modi, ma il metodo più semplice e infallibile è quello di non porseli nemmeno. Mi spiego: il problema da non porsi dovrebbe essere quello di dire che "siccome sei stato cattivo ti punisco". Resta però quello da porsi: e cioè che adesso c'è qualcuno che si comporta malvagiamente da aiutare per fargli in seguito capire, o meglio intuire, che agendo male anche la sua vita sarà peggiore perchè in un modo o nell'altro alla fine dovrà sempre rapportarsi alle vittime del suo male.

E per risolvere davvero un problema occorre estirparlo alla radice, ossia ragionare sul semplice... su quanto qualunque ignorante possa capire, giacchè molto spesso il male viene compiuto involontariamente appunto da persone niente affatto malvage - e su tanto sono certo che nessuno oserebbe dissentire.

E questa radice non va ricercata nel passato per due motivi: il primo perchè, essendo appunto passato, automaticamente diventa se non impossibile quasi da comprendere ed il secondo perchè, quand'anche si riuscisse a comprendere tutto e stratutto del passato, questo non giustificherebbe un bel niente nel presente.

Poniamo il caso si riuscisse a scoprire che l'essere umano è stato creato da un dio (bene) come semplice animale da allevare in un giardino recintato - magari per non farlo "soffrire" un po' come quella mamma che tiene sotto la campana di vetro il proprio figlioletto - e che poi un diavolo (male) lo avesse tentato a "mangiare il frutto proibito" che cresce sull'albero della conoscenza... A quel punto sapremmo di essere in qualche modo noi stessi progenie del male. Che faremmo? Un suicidio di massa? Ne dubito... piuttosto ci arroccheremmo su posizioni di comodo, le più molteplici.

Forse allora è anche meglio non sapere perchè beata l'ignoranza... Non importa.
Ciò che conta è risolvere il problema alla radice, e come si è detto della freddezza della Merkel (che io non conosco) si potrebbe dire di Monti o di qualunque altro essere umano che ormai per sintesi chiamiamo "burattino" ma che, fino a prova contraria non è di un altra "specie". La differenza fra me, uno di voi e Soros non sta nel DNA - vi prego di capire questo punto altrimenti stiamo freschi a risolvere il problema alla radice, casomai lo alimentiamo - bensì nell'esperienza di vita.

Eccomi: sono l'avvocato del diavolo. In primo luogo perchè il diavolo non esiste ma è dentro ognuno di noi e pertanto, un giorno, chiunque di noi potrebbe apparire agli occhi dell'altro come diavolo o malvagio e in secondo luogo perchè solo mettendo in atto quella compassione umana e solidarietà (alle quali aggiungiamoci pure l'empatia) che riconosciamo come "evoluzione" dei buoni ai quali molto comodamente pretendiamo di andare a fare capo potremo produrre l'acqua necessaria a spegnere il fuoco dell'intelligenza di fregare gli altri che riconosciamo come "evoluzione" dei malvagi cui ovviamente ci contrapponiamo. Senza contare che, fosse anche solo per puro istinto di sopravvivenza, con tutta probabilità i malvagi in questo momento stanno facendo il medesimo ragionamento a giustificazione di altrettante malefatte... sempre ammesso che i buoni siamo veramente noi e che loro sono i cattivi.

Insomma con la guerra ai cattivi dove vogliamo andare, se non in guerra? E quanto altro male genereremo con essa in rapporto a quello sterminato seminandolo in noi stessi e spogliandoci dunque di quella veste di buoni che così tanto ci piace indossare per solo sembrarlo?

Molto probabilmente un giornalista verrà licenziato, se manderà in stampa una notizia espressamente ritenuta scomoda dal suo direttore, ma quand'anche così fosse avrà comunque mantenuto salda la sua rispettabilità e soprattutto avrà diffuso la verità... e forse proprio per questo diventerà anche più famoso di chi lo ha licenziato. Allo stesso modo chi tira i fili alla Merkel è il direttore e la Merkel il giornalista: la Merkel potrebbe agire per il bene anzichè per il male, ma non lo fa perchè è malvagia... Quanto vogliamo scommetterci che se la Merkel naufragasse su di una piccola isola non segnata sulle mappe abitata da una tribù primitiva dove nessuno la conosce prima di morire di vecchiaia coglierebbe l'opportunità di "convertirsi al bene"? E se pure lo facesse per causa di forza maggiore, una volta provato il bene la Merkel intuirebbe cos'è il bene. Per non parlarne poi se qualcuno potesse addirittura aiutarla a comprendere.

Quello che voglio dire è che possiamo sempre scegliere fra bene e male... proprio perchè entrambi albergano dentro di noi (senza fare troppo i rigorosi alla Monti per sancire se nell'anima piuttosto che nello spirito o nel cervello anzichè nel buco del c...) e, in ultima analisi, mi permetto di ricordare che se esistiamo è proprio in virtù di un concepimento frutto del "bene" fra due amanti cui fa seguito un parto, spesso pure cesareo, che almeno a quanto si dica in giro fa molto male ma che viene ricompensata con una medaglia che consta perciò di entrambe le facce.

Spero di essere stato d'aiuto alla "causa".

Con affetto, Marco Carlino

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