Gli strumenti della globalizzazione, dopo le fasi “soft” delle manovre persuasive, manipolatrici e ricattatrici (vedi UE) diventano, nei momenti delle svolte storiche, quelli del collaudato processo colpa-punizione-premiazione, che una popolazione ipnotizzata dai dogmi socialmente coercitivi si fa imporre. Dogmi, pensieri unici che, grazie alla pervasività dei media unificati, la gente ha di fatto interiorizzato e continua ad autogenerare.
Quanto verificatosi negli Stati Uniti, oltre un passato di genocidi e stermini che non hanno l’uguale nella Storia, con la capacità di una classe straordinariamente abbiente e potente di manipolare la realtà e imporre la frode, ci avvicina fortemente all’obiettivo finale dell’élite.
Con il concorso compatto di tutti i poteri non eletti, tecnocratici e antidemocratici, le loro avanzatissime tecnologie e la disponibilità di mezzi sconfinati per corrompere, hanno installato nella Casa Bianca un vecchio arnese del sistema, senile, ma dimostratosi affidabile durante mezzo secolo di gangsterismo internazionale.
Finchè si muoverà passabilmente, appeso ai fili, lo faranno marciare in quel Lock Step vaticinato da Rockefeller fin dal 2010. Poi passerà una Parca e il filo lo taglierà. Così anche da noi. Fin qui il processo del globalismo “semper ad majora” gli è riuscito. Per fermarlo, “ad majora” dovremmo marciare noi. In lock step, al passo, meglio di loro, senza fili.
Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/
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"Il rapporto 2021 del Forum Economico Mondiale è un compendio di minacce e di squarci di apocalisse che si imporrebbero all’umanità sempre che non adottasse le ricette “salvifiche” elaborate dagli attuali manovratori del mondo - digitali, chimico-farmaceutici, militari - operanti sotto la Cupola della storica Grande Finanza Tribale. I primi rappresentati, essenzialmente, dal regime USA con i suoi sicari europei e dalla Cina. Se pensate che questo sia “complottismo”, accusa mossa a chi si permette di dare un’occhiata dietro ai sipari menzionati da Frank Zappa, dedicate un po’ di tempo alla lettura del “Rapporto Rischi Globali” compilato dal Forum Economico Mondiale in vista del suo annuale convegno a Davos in Svizzera. Si va dalla catastrofe ambientale, all’estinzione delle biodiversità, alla fine del lavoro umano, alla robotizzazione globale, alla disgregazione sociale, allo spegnimento intellettuale. E gli unici che possiamo far qualcosa siamo noi. Modernamente mai eletti. Non vi rappresentiamo per niente, fossimo matti. E non si tratta di previsioni, ma di intenzioni..."