sabato 1 dicembre 2018

(king) ONG - Il golem al servizio dell'alta finanza



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E’ da poco uscito il bel libro di Sonia Savioli: “ONG, cavallo di Troia del Capitalismo globale”, ed. Zambon, apprezzabile per le importanti informazioni fornite in uno stile brillante e sintetico. Descrive l’ipocrisia, la malafede e le malefatte di una serie di Organizzazioni Non Governative, che dovrebbero svolgere azioni umanitarie attraverso l’opera di volontari idealisti, ed invece risultano ampiamente finanziate da multinazionali, grandi gruppi finanziari, per cui svolgono un’azione di fiancheggiamento del Capitalismo imperialista, o di vero e proprio intervento.

La più famosa ONG, Amnesty International, è ampiamente diretta da ex dirigenti di multinazionali ed ex alti funzionari del governo USA. Uno dei casi più noti è quello di Suzanne Nossel, già alta funzionaria del Dipartimento di Stato USA e dirigente di multinazionali. I dirigenti di Amnesty prendono qualcosa come 200.000 dollari l’anno e ricevono liquidazioni con cifre davvero notevoli. Sonia Savioli segnala una liquidazione di 500.000 dollari! Non male per presunti volontari diritto-umanisti!

Amnesty scatenò una campagna contro i presunti crimini di Gheddafi insieme all’americana HRW (Human Rights Watch: Osservatorio dei Diritti Umani) che contribuì ad ammorbidire l’eventuale opposizione pacifista all’aggressione alla Libia del 2011, salvo poi fare delle smentite quando non serviva più e i giochi erano fatti. Sulla Siria sono state vomitate altrettante bugie. Ricordo personalmente che fu portata in giro per tutta Italia una mostra fotografica che mostrava corpi di persone che sarebbero state torturate ed uccise nelle carceri siriane e sarebbero state fotografate da un misterioso agente di polizia – nome in codice “Caesar”- che poi sarebbe fuggito dalla Siria. Peccato che nessuno ha saputo dire chi fosse questo fantomatico Caesar, dove si trovasse attualmente, e quali fossero i nomi e le storie delle persone uccise mostrate nelle foto, in genere irriconoscibili. Non vi era nemmeno alcuna prova che fossero siriani, ma questo ai funzionari di Amnesty non interessava. Sulle bugie sulla Siria e sulla Libia consiglio di consultare anche l’informatissimo sito “SibiaLiria” dovuto al lavoro ed alla abnegazione degli amici Marinella Correggia – che continua ad informarci con i suoi articoli – e Francesco Santoianni che continua a informarci e commentare con la sua rubrica “Pecora Rossa” e altri articoli sul suo sito. Né si possono dimenticare il sito dell’instancabile Fulvio Grimaldi, e gli interventi che compaiono ogni mese sulla “Voce di GAMADI”.

Ora Amnesty attacca la Prima Ministra del Myanmar (ex Birmania) Aung San Suu Kyi, già premio Nobel per la Pace quando l’Occidente la considerava una sua creatura, ma divenuta una “criminale” dopo che la signora, giunta al potere, ha difeso gli interessi del paese e si è rifiutata di troncare l’alleanza con la Cina. Si finge di ignorare che i ribelli musulmani Rohingya (di cui si denuncia la persecuzione) sono legati all’estremismo islamista fondamentalista ed hanno massacrato ed espulso i Buddisti delle loro zone rendendo necessario l’intervento dell’esercito.

Per quanto riguarda MSF (Medici Senz Frontiere) il loro fondatore, il medico Kourchner, è stato – insieme al mitico capo dei “Verdi” tedeschi Joschka Fischer, che allora era Ministro degli Esteri della Germania – uno dei principali fautori degli interventi e delle guerre contro la Jugoslavia. Kourchner è poi divenuto Ministro Degli Esteri della Francia con il governo Sarkozy, quello che ha fatto piovere le prime bombe sulla Libia. In Siria MSF si è specializzata nel denunciare presunti bombardamenti di ospedali e attacchi chimici nelle zone occupate dai Jihadisti dove MSF ha aperto ospedali da campo in sostegno ai “ribelli”. Quando chiedemmo, come organizzazione NO-WAR-Roma, quali erano le fonti su cui avevano basato la loro denuncia del famoso attacco chimico su Goutha del 2013, non seppero risponderci e alla fine con grande imbarazzo citarono genericamente fantomatiche “fonti locali”.

Lo stesso mestiere è stato svolto dagli Elmetti Bianchi, ONG fondata dall’ex militare ed ex dirigente dei servizi segreti inglesi Le Mesuriere, e dal SOHR (Osservatorio Siriano dei Diritti Umani), un’agenzia di stanza a Coventry in Inghilterra notoriamente finanziata dai servizi segreti britannici. In Italia il compito di disinformare e denigrare la Siria è svolto anche da Un Ponte Per, ONG ampiamente finanziata con denaro pubblico, dopo che ne sono stati emarginati i membri più coscienti.

Potrebbero moltiplicarsi gli esempi, ma intanto ricordiamo che spesso i membri di base di queste organizzazioni sono giovani o meno giovani ingenui ed in buona fede, e che possiamo salvare qualche singola organizzazione. Da salvare, ad esempio, è Emergency, di cui ricordo personalmente l’iniziativa di lanciare una manifestazione pacifista quando si profilava l’attacco alla Libia, proposta sabotata da PD, CGIL e gruppi “disobbedienti” e Trozkisti, ed accolta molto tiepidamente da ARCI e FIOM. Emergency si è sempre distinta in varie situazioni, ad esempio in Afghanistan, per cercare di rimanere neutrale e sviluppare il proprio lavoro di assistenza verso tutti.

Uno dei principali finanziatori di varie ONG è la Open Society che fa capo al finanziere speculatore George Soros, già finanziatore del gruppo Otpor, che ebbe un ruolo fondamentale nel colpo di stato contro Milosevic, e di gruppi che hanno partecipato al colpo di stato nazista in Ucraina. L’ultima provocazione antirussa di questi fantocci nelle mani della NATO nel canale di Kerch, ad Est della Crimea, dimostra tutta la pericolosità della situazione creata ad arte da Soros ed i falchi USA. L’annullamento dell’incontro Trump-Putin – che apprendo nel momento in cui scrivo – è una diretta conseguenza di questa situazione.

Altro grande finanziatore di varie ONG è Bill Gates, oltre a varie agenzie legate al governo USA ed alla CIA. Nel libro della Savioli c’è una buona documentazione.

Un capitolo del libro è dedicato al ruolo delle Ong nel fenomeno migratorio, con gli interventi delle navi gestite da MSF ed altre ONG specializzate e ben finanziate da Soros e compagni, tanto da far parlare di business della migrazione. Pur sapendo che questo è un argomento delicato e controverso, è necessario sottolineare che l’azione delle ONG finisce sotto i riflettori nel momento particolare del salvataggio dei barconi, ma nulla in genere viene detto o fatto in relazione a quello che avviene prima e dopo. Così apprendiamo che molti migranti fuggono da situazioni di guerra, come quelle della Siria, Libia e Afghanistan, di cui sono responsabili gli stessi governi che proteggono le ONG, a volte esse stesse complici o impegnate direttamente nei conflitti. Apprendiamo che molti migranti “economici” o falsamente “politici” si spostano anche in relazione allo sfruttamento che i governi protettori delle ONG operano nei paesi ex coloniali (ad esempio l’Africa Occidentale ex francese che continua ad essere ferocemente sfruttata dalla Francia), o perché i loro paesi sono sottoposti ad isolamento e sanzioni (come nel caso dell’Eritrea e della stessa Siria). Vediamo che in vari casi (come nel caso della stessa Siria e dell’Eritrea, e non solo) c’è una precisa volontà di svuotare questi paesi delle forze migliori per colpirli ed alimentare contemporaneamente un nuovo commercio di schiavi. 

Le ONG non si interessano nemmeno di quello che succede dopo quando i migranti (a parte un buon numero di Siriani che hanno potuto usufruire dell’ottimo livello di istruzione assicurato nel loro paese) finiscono col delinquere perché emarginati, o vanno a formare un “esercito di riserva” disponibile anche per lavori umili, faticosi e pericolosi per salari irrisori, scatenando anche una guerra di poveri con i lavoratori locali.

Oggi si è scatenata una polemica sulla prossima conferenza di Marrakesh sul Global Compact, che dovrebbe riguardare una regolamentazione delle migrazioni a livello mondiale. Lega e Fratelli d’Italia sono contrari alla partecipazione dell’Italia che sarà decisa dal Parlamento. Anche su questa conferenza sarebbe necessario un approfondimento, che pe ragioni di spazio rimandiamo ad una prossima volta. Si può solo dire che gli esiti della conferenza sono incerti per lo scontro tra governi favorevoli e contrari all’iniziativa (tra cui gli USA) ed anche per gli effetti dell’azione propagandistica e lobbistica che le ONG ed i governi che le manovrano eserciteranno. Ne riparliamo. 

Vincenzo Brandi, 29 novembre 2018


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