venerdì 7 dicembre 2018

Decreto "sicurezza" ma non per le vittime della caccia...


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A chi, come Salvini, fa della sicurezza degli italiani il problema dei problemi, i cittadini si sentono a buon diritto di chiedere perché quella minacciata dai   cacciatori non lo tocchi.

A fronte del Bollettino di Guerra dall'Associazione Vittime della caccia monitorato dal 1 settembre al 30 novembre e nonostante due successive richieste di incontro inviate dall'Associazione al Ministro dell'Interno, lo Stesso continua a non rispondere, eludendo qualsiasi confronto.

Qui di seguito, i numeri delle vittime per armi da caccia e per mano di cacciatori della stagione in corso. Inviamo per Pec ai Ministri dell'Interno edell'Ambiente e pubblichiamo sul nostro sito anche tutta la cronologia da cui sono stati estratti gli allarmanti dati, in modo che non si possa non sapere.

Nel solo Ambito Venatorio sono 10 i morti e 30 i feriti, tra cui 2 bambini. Due morti e nove feriti non sono cacciatori.

"Eludere le richieste dell'Associazione Vittime della caccia significa non ascoltare le tante, tantissime persone indifese che ogni giorno ci contattano con i loro Sos in cui chiedono come difendersi dalle armi da caccia e da personaggi che sparano ad ogni costo." dichiara Maurizio Giulianelli, che aggiunge "basterebbe leggere con attenzione e senso di responsabilità quanto scaturisce dalle quotidiane rassegne stampa per capire l'entità dell'allarme sociale prodotto dalla caccia, ma l'Illustre Ministro tira dritto e difende a spada tratta il mondo venatorio.

Morti e feriti durante la stagione venatoria e oltre, sempre per mano di chi esercita la caccia, non sono tragiche fatalità, signor Ministro!Sono solo gli effetti di una caccia sempre più devastante e permissiva a cui il suo partito - vedasi i recenti voti in Regione Lombardia - da' una buona mano, approvando la caccia alla volpe tutto l'anno e concedendo ai 17enni di ottenere la licenza di caccia, comporterà la drastica riduzione di questo predatore, ultimo rimasto insieme al lupo, e la conseguente grave alterazione degli equilibri di specie, già ampiamente compromessi.

Il Ministro dell'Ambiente Costa purtroppo sinora ha ben poco inciso nella politica ambientale e faunistica di questo governo, adducendo limiti delle competenze del Suo Dicastero, anche di fronte alla devastazione ambientale del Veneto e al pronunciamento dell'ISPRA, che ha ribadito la necessità di chiudere la caccia per tutta la stagione venatoria in questa regione.

Il Ministro Costa non può altresì ignorare che la Legge 157 del 1992 all'art.Art. 10., dispone che la pianificazione venatoria del territorio tenga conto "...per quanto attiene alle specie carnivore, alla conservazione delle effettive capacità riproduttive e al contenimento naturale di altre specie...".

Infatti, ci chiediamo come mai il Minsitro Costa esiti ad impugnare la legge della Lombardia, appurato il grave danno che una guerra vera e propria contro le Volpi comporterà ai già compromessi equilibri di specie, visto che il cacciatore, da anni, si è sostituito a tutti i predatori naturali, altro che ambientalista!

Infine al Ministro Salvini si chiede, ancora una volta, cosa intenda per sicurezza se, negli effetti, non vi è distinzione alcuna, quando un normale cittadino resta colpito dall'arma di uno sconosciuto o da quella di un cacciatore (sconosciuto!).

ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA

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