venerdì 13 maggio 2011
Bioregionalismo e selvaticità - Per alcuni gli animali sono cattivi... come sradicare quest'idea dalla psiche collettiva?
"Gli animali sono cattivi? Le scimmie dicono di no... e l'uomo?" (Saul Arpino)
Ahimè, qualcuno ha insegnato a mia figlia Margherita (due anni e mezzo) che il lupo è cattivo.
- Papà ho paura a dormire da sola.
- Perché hai paura?
- Ho paura che arrivi il lupo.
- Perché hai paura del lupo?
- Perché è cattivo!
- Cattivo?
- Sì, mangia (gli animali).
Sei sicura che sia cattivo? Anche noi mangiamo gli animali e, oltretutto, uccidiamo i lupi, e non per mangiarli. Margherita, il lupo non è cattivo, non ha altra scelta, noi invece sì.
Non so quanto abbia capito, spero di averle trasmesso un semino su cui pensare. Inevitabilmente è caduta nella trappola del lupo "cattivo", perché qualcuno le ha detto che il lupo è cattivo, d'altronde lei non sa nulla e non può che affidarsi alle "verità" che le dicono. Lei non ha mai né conosciuto né visto un lupo, come tutti noi.
Le fiabe ci condizionano nel profondo. E' aberrante la simbologia di "Cappuccetto rosso", in cui il lupo rappresenta il “cattivo”e il cacciatore il “buono”, il “salvatore”! Povero lupo, che ne sa lui della cattiveria, lui che semplicemente "è". Povero lupo, che solo fra’ Francesco seppe amare, perché vide anche in lui, come in tutto, un fratello.
Anche noi cadiamo nella trappola del lupo cattivo, come in tante altre. Vi cadiamo ogniqualvolta la natura danneggia l'immagine che ci siamo fatti di noi o danneggia ciò che riteniamo sia di nostra esclusiva proprietà.
Per noi, oltre ai lupi, sono cattivi:
- i batteri che causano malattie,
- gli scorpioni, gli scarafaggi, le mosche, le zanzare e tanti altri insetti,
- i serpenti, i cinghiali, i pesci siluro, le meduse, gli squali, ...
- le piante "infestanti",
i terremoti, i maremoti, le frane, le valanghe, le inondazioni, le eruzioni vulcaniche.
Riteniamo corretto lo sterminio di pesci siluro e cinghiali perché sono troppi e fanno danni, ma cosa dovrebbero fare loro nei nostri confronti, noi che abbiamo invaso il pianeta, noi che siamo i più grandi predatori, noi che abbiamo riempito il mondo di cemento e immondizie? Oppure li condanniamo perché non autoctoni, così come facciamo con gli immigrati (se non altro non li ammazziamo). La Terra non appartiene a nessuno, è per - non di - tutti gli esseri viventi, che dovrebbero poter circolare liberamente, i confini sono a ben vedere un'assurdità.
Chissà se un giorno sapremo liberarci da questa visione antropocentrica, per abbracciare la visione dell’ecologica Profonda? Chissà se mai sapremo vivere in armonia non solo tra noi esseri umani, ma nell’Uni-verso cosmoteandrico, per dirla alla Raimon Panikkar?
Il mio augurio è che ciascuno almeno riduca il consumo di carne e di pesce e l'uso di cuoio e pellami nell'abbigliamento e nelle tappezzerie di sedili e divani.
Credenti, agnostici o atei che siamo, ringraziamo la Natura per le bellezze che ogni volta le sottraiamo e chiediamo perdono per la sofferenza che generiamo nel mondo. Produrre latte, formaggi, salami, frittate, torte, biscotti, bistecche, polli arrosto, che riempiono e spesso gonfiano le nostre pance, genera una sofferenza immensa nel mondo, sofferenza che ignoriamo o fingiamo di non sapere. Anche gli animali soffrono, lo vediamo osservando cani e gatti, così come gli insetti quando si contorcono e si dimenano quando sono colpiti, proprio come gli esseri umani. D'altronde siamo tutti "Esseri", ciò che ci distingue è un aggettivo: "umano".
Non è certamente bello vivere in un allevamento come gallina, maiale o mucca: essere uccisi in giovanissima età, non gustare mai in tutta la vita cibo naturale, non provare mai la vicinanza affettuosa della propria mamma e papà ed essere sgozzati in un mattatoio appena diviene deficitario il rapporto tra aumento di peso e calorie immesse, e tutto ciò per riempire gli scaffali dei supermarket e poi le pance già sature di proteine di quei privilegiati che possono permettersi di fare la spesa al supermarket.
Ciao, Lorenzo Molinari
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