domenica 14 maggio 2023

15 maggio 1948. Israele si insedia in Palestina


Con le buone (poche) e le cattive (moltissime) vengono “espulsi” da 530 villaggi gli sgraditissimi ospiti per far posto ai nuovi occupanti con la stella di David. 

So bene che Exodus (il film celebrativo dello sbarco dei “mille” in kippah) questo particolare lo ignorò in quanto insignificante, ma sempre storia certa è. Persino per quelle Nazioni Unite che permisero all’epoca il fattaccio e, nel corso dei decenni successivi, tutte le altre malefatte sioniste. 

Dalla Cisgiordania a Gaza, passando per Gerusalemme. Con relative occupazioni abusive di terre, case, moschee e pure asili da togliere ai palestinesi,  per insediare “coloni” armati e di presunta origine semita ebraica.

Si badi bene, non sto scrivendo delle guerre con gli Stati arabi confinanti e dei relativi esiti. Focalizzo, molto sinteticamente, proprio sulla Palestina di cui l’ONU era garante nel 1948.

Oggi, malgrado supercarceri e ciclopici muri supertecnologici circondino quel che rimane in loco dei “nativi” originari, con Gaza ridotta a  ghetto, nella ex Palestina viene impedito per legge di  commemorare la Nakba del 15 Maggio 1948.

Ovviamente in nome della democrazia espressa dallo Stato di israele, vero esempio di convivenza tra religioni e razze diverse.

Perdono, dimenticavo che i Palestinesi sono semiti di prima scelta… come la mettiamo con la storiella dell’antisemitismo dilagante?

Vincenzo Mannello




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