Templum, tempio: il luogo dove il Dio risiedeva ed in cui si facevano i riti con il volo degli uccelli. Osservando il loro volo si poteva cercare di intuire il desiderio del Dio a cui ci si rivolgeva.
Cum-templum, osservare una porzione enorme di cielo e trarne un insegnamento.
Fin da piccolo per me era facile vedere gli spiriti nelle cose. Sapevo istintivamente quali sentieri andavano percorsi e quali abbandonati. Un giorno, però, stremato, iniziai a seguire ciò che appariva più facile; seguii le sorti delle correnti degli adulteri. Adulteri erano coloro che adulteravano i messaggi degli Dei, continuamente. Per farlo, in maniera convincente a se stessi, ricorrevano ad un sacerdote.
Seguendo i loro percorsi mi persi molte volte e dovetti faticare non poco per tornare in me. Dopo qualche anno trovai le parole. Le parole giuste.
Basterebbe capire quali sentieri sono sbagliati e quali sono quelli giusti. Ma se non sei stato educato ad osservare, non vedrai mai ciò che per alcuni è evidente.
E’ domenica e sto correndo. Mi si affianca un amico in bicicletta. E’ pieno di dubbi. Domande su domande che s’insinuano anche nei silenzi fra una frase e l’altra. Posso vedere i suoi pensieri, tanto sono stremato dalla salita e dagli impegni che s’attaccano al mio corpo come il peso in eccesso.
Correre serve a svuotarsi, svuotarsi è fondamentale per riempirsi nuovamente; così si può far posto alla vita. Osservare che segni emanano gli uomini, come uccelli che disegnano traiettorie sopra al tempio.
Arrivo alla fontanella dei 6 chilometri. Bevo, anche per ritrovare la giusta umidità in gola per poter parlare. Le parole escono taglienti, pesanti come enormi lame affilate.
Il mio amico è abituato. Se lo aspetta. Sono anni che anticipo cosa sarebbe accaduto come Cassandra o Laocoonte. Mi aspetta per parlare di cose che lo imbarazzano. Aspetta che io sia solo.
Continuo a ripetere quasi le stesse cose, le arricchisco con nuove immagini, pezzi di vita rubata ad osservare i tempi e i sacrifici degli uomini.
Quando scegli sacerdoti crudeli, gli Dei che stai scegliendo, sono enormemente più grandi e crudeli di te e dei sacerdoti a cui ti rivolgi. Ti premiano per ogni centimetro che fai distanziandoti dal sentiero.
Quando sei troppo lontano, poi, ti abbandonano. Iniziano vessazioni e ricatti da cui risulta difficile allontanarsi. In fondo lo sai; lo sai di aver sbagliato. Se sei troppo distante dalla pace, inizi a credere che sia impossibile tornare sui tuoi passi e prosegui.
Dopo molti anni, ieri, a due amici, ho consegnato solo parole sbagliate. Era tanto che non mi accadeva.
Le parole sbagliate sono quelle parole che allontanano le persone dai sentieri giusti. E le riconosci poiché appena escono, tu, inizi a distanziarti da quel sentiero che in te genera pace. E ti vedi perderti e li senti perdersi; ancora di più.
Capita quando sei stanco. Più sei stanco e più smetti di contemplare il mondo. Vedi il sentiero allontanarsi e vorresti aiutare, ma non puoi farlo, proprio perché sei lontano anche tu, anche se solo di un metro da ciò che va bene.
Puoi avere tutte le ragioni, puoi ripeterti che ormai siamo bombardati da intelligenze, contaminanti, perfino da cibi, artificiali, che s’insinuano in ogni nostro passo e modificano ogni nostra reazione; puoi giustificare ogni tua reazione di rabbia con scuse di un buon fine.
Ma il sentiero è lontano e gli effetti si vedono.
Qualcosa mi dice di lasciarli e lasciarmi andare.
Non m’aspettavo questo post. Sono ritornato nel sentiero. E’ bastato sentirmi lontano dal contemplare una enorme porzione di cielo.
La misura delle cose è l’effetto che quelle cose producono in noi. Le parole e le scelte giuste hanno come diretta conseguenza la pace.
Puoi non raccogliere nulla dalle cose giuste…ma se hai pace… nulla è più importante.
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