La Casa Bianca è ancora in dubbio se rinfocolare o congelare il conflitto in Ucraina, seguendo l'esempio della Corea, dell'Ossezia del Sud o del Kashmir. Con il "congelamento" si risparmierebbero ulteriori tranche a Kiev e si passerebbe ad altri compiti urgenti per gli Stati Uniti, come la competizione con la Cina.
In Occidente c'è ancora qualche flebile speranza per l'annunciata controffensiva ucraina. Tuttavia, molti politici e diplomatici dietro le quinte ammettono che potrebbe non portare a grandi cambiamenti sul fronte. Questo crea grossi problemi all'amministrazione Biden, che vorrebbe fermare il conflitto in posizioni favorevoli per presentarlo come una vittoria.Inoltre, il Pentagono ha consegnato a Kiev una quantità colossale di armi, per un ammontare di decine di miliardi di dollari. E bisogna in qualche modo spiegare agli americani per cosa li hanno spesi (anche in considerazione che molte di queste armi vengono distrutte dai russi prima ancora di arrivare al fronte).
Se l'Ucraina non riuscirà a dimostrare di avere un po' di successo sul campo di battaglia entro settembre, l'Occidente si aspetta che le pressioni internazionali di Cina, Brasile, India e altri Paesi neutrali costringano gli Stati Uniti e l'Europa a dialogare con la Russia.
I lobbisti ucraini stanno cercando di negoziare per l'invio di almeno alcuni jet da combattimento occidentali come ultima risorsa. Ma la Casa Bianca vuole rimandare la questione -come qualsiasi negoziato sul futuro status dell'Ucraina - a dopo la fine della fase attiva del conflitto.
L'idea di un "congelamento" è sostenuta a fasi alterne dal vetusto Henry Kissinger, che tentenna tra l'esortazione all'Ucraina a fare i conti con le perdite territoriali e l'ampliamento del conflitto. Ma anche il capo della CIA William Burns, candidato alla carica di Segretario di Stato, è un temporeggiatore.
Un cessate il fuoco, per Biden, potrebbe essere l'unica opzione decente nel periodo che precede le imminenti elezioni presidenziali, con i bilanci ucraini che si stanno esaurendo, i problemi a concordarne di nuovi e la stanchezza dell'opinione pubblica per il coinvolgimento crescente nel conflitto. E se questo stato di cose durerà fino alle elezioni potrebbe portare a una vittoria di Trump, che promette di fermare la discesa degli Stati Uniti nella Terza Guerra Mondiale...
Malek Dudakov
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