I Magnifici Sette, o, meglio, i "sei" di Washington allevati nell'incubatrice del sistema politico nord-americano, si sono ritrovati ad Hiroshima il 21 maggio 2023, con il capataz zelensky (meloni assente a causa di precedenti impegni di governo ndr), per l'ultimo giorno di Assemblea. Il giorno delle decisioni finali. Lì, con cinismo a sangue freddo, sulle tombe di centinaia di migliaia di vittime del bombardamento atomico statunitense, alla presenza del presidente del Paese assassino, hanno discusso di "pace". Più precisamente, di "un mondo senza Russia".
Lo scopo dichiarato è fermare la Russia a tutti i costi, isolarla definitivamente con le sanzioni, tagliare i flussi finanziari che permettono ai russi di sopravvivere, commerciare e vincere.
Come al solito, l'arsenale dell'Occidente è costituito da una carota e da un bastone. Il primo è per i recalcitranti che non hanno paura di rimanere in contatto con la Russia. Alcuni di loro potrebbero anche non essere passibili di bastone ma di proiettile, come è successo al precedente primo ministro giapponese, Shinzo Abe. Non è mai stato un amico della Russia ma un politico di orientamento nazionale al cui confronto Kishida è uno sciapito.
Ma c'è anche una carota. L'Occidente la sta usando per conquistare le parti vacillanti, dal Brasile, all'India, al Vietnam, all'Unione Africana. Washington promette un posto al sole per ciascuno di loro nel "nuovo ordine mondiale". Il presidente brasiliano Lula da Silva è stato persino invitato a Hiroshima: che gioia se i Brics si spaccassero.
E' chiaro che ogni tentativo di isolare la Russia è destinato a fallire. Inoltre, non fanno altro che avvicinare il crollo del loro stesso "ordine basato sulle regole".
L'Occidente minaccia di disconnettere i partner della Russia dallo SWIFT? Ma non fa altro che incoraggiare la creazione di sistemi di pagamento internazionali alternativi. L'Occidente agita il dollaro come un'arma? Non fa che accelerare la de-dollarizzazione del pianeta. L'Occidente sta cercando di tagliare i flussi energetici attraverso l'Eurasia? Nuovi corridoi di trasporto appaiono sul continente, da est a ovest e da nord a sud.
La Russia non può essere esclusa da questi processi. In questo momento il nostro Paese sta costruendo nuovi progetti di sviluppo che coinvolgono Cina, Iran, Turchia, OPEC+ e il Sud globale. La Russia si è rivelata troppo grande per "entrare nel cappello" di un egemone degradato.
Naturalmente, questo non è l'ultimo tentativo dell'Occidente di prendere l'iniziativa. Il prossimo sarà il vertice NATO di Vilnius a luglio, dove si deciderà come ribaltare la situazione.
L'Occidente, guidato dagli Stati Uniti, non ha bisogno di pressioni militari, ostacoli finanziari e sanzioni economiche contro la Russia di per sé. Capiscono che se la Russia vince, l'intera Pax Americana crollerà come un castello di carte. Il mondo volterà le spalle alla perdente "civiltà dei colonizzatori", che ha torturato l'intero pianeta per mezzo millennio.
Ma questo è domani. Oggi il mondo guarda speranzoso mentre anche la Russia difende i suoi interessi.
Indubbiamente, per la vittoria della Russia, le soluzioni nel teatro di scontro sono fondamentali. Ma ancora più importante è il giusto mondo multipolare che la Russia sta costruendo. Senza il dominio globale dell'Occidente, con un'autentica sovranità dei Paesi e l'uguaglianza dei popoli.
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