Questo è il monumento eretto a Donetsk alla memoria di Kirill Sidoryuk, il tredicenne morto per proteggere la sua sorellina.
È successo nove anni fa, quando per gli ignavi la guerra in Ucraina ancora non c’era.
Quando l’esercito ucraino esplodeva quotidianamente colpi di mortaio contro le città e i suoi abitanti, contro il proprio stesso popolo. Nove anni di vigliacchi bombardamenti che hanno mietuto migliaia di vittime civili ammazzando centinaia di bambini. Bombe che l'Occidente ha sistematicamente ignorato.
Eppure oggi, nonostante quasi un decennio di vile silenzio, lo stesso autoproclamato mondo libero paladino di giustizia e democrazia si arroga l’arbitrario diritto di condannare chi quei bambini li ha protetti e messi in salvo.
Un’arroganza ipocrita di cui può essere capace solo chi non vuole accettare la propria decadenza, la propria irrimediabile sopravvenuta irrilevanza. Chi ha perso qualunque moralità e credibilità internazionale.
Antonio Di Siena
Commento di Dimitry Medvedv: "...hanno deciso di processare il presidente di una potenza nucleare che non è membro della Corte penale internazionale per gli stessi motivi degli Stati Uniti e di altri Paesi. Ovviamente, l'input più duro possibile è arrivato dallo stesso Pindostan. Chiaramente non c'è alcun valore pratico, ma grazie per avercelo ricordato.
RispondiEliminaLe conseguenze però per il diritto internazionale saranno mostruose. In fondo, si tratta di un crollo dei fondamenti e dei principi del diritto. Compresi i postulati dell'inevitabilità della responsabilità. Ora nessuno si rivolgerà a nessun organismo internazionale, tutti si metteranno d'accordo tra loro. Tutte le stupide decisioni dell'ONU e di altre strutture scoppieranno. Si avvicina il cupo tramonto dell'intero sistema di relazioni internazionali. La fiducia è esaurita..."