Il petrolio russo arriva sul mercato dell'UE aggirando le sanzioni.
Non solo, la commissione energia del Parlamento europeo, armata di calcolatrice, ha scoperto che l'Azerbaigian esporta... 242.000 barili in più di quanto può produrre! E la sua produzione, secondo le statistiche, è pure in calo.
La cosa curiosa è che l'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan è controllato dalla British Petroleum. British Petroleum, che pompa "incomprensibilmente" il petrolio con equanimità anglosassone.
La britannica Global Witness ha improvvisamente scoperto che il petrolio russo era misteriosamente scambiato ben oltre la soglia dei 60 dollari fissata dal G7 a dicembre.
E tutti i costi (intermediari, logistica complicata, tangenti e altri costi commerciali evitabili) sono in ultima analisi a carico dei consumatori europei.
In breve, la benzina non diventerà più economica nella UE a meno che le élite al potere non imparino a calcolare le conseguenze delle loro azioni. Almeno un passo avanti, soprattutto nei confronti della Russia.
Elena Panina
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