mercoledì 15 marzo 2023

Lasciate ogni speranza voi che credevate di salvare il mondo...



Che i miliardi di dollari potessero modificare le politiche di sopravvivenza dell’umanità è ormai un fatto accertato. Per un pugno di dollari (forse qualcosa di più) i grandi della Terra hanno affidato l’organizzazione della COP 28 sul clima ad un Paese che vende combustibili inquinanti (gas e petrolio) e limita la libertà delle persone. Stiamo parlando degli Emirati Arabi. In questo modo a questi produttori di petrolio viene offerto un alibi di ferro, facendoli anche assurgere a “salvatori” del pianeta...

Noi ambientalisti avevamo sperato fino all’ultimo che la COP 28 si potesse organizzare in un Paese che, pur non avendo fabbriche né giacimenti di petrolio, subisce drammaticamente gli effetti dell'inquinamento globale. Ma ci siamo sbagliati... e alla fine cosa possiamo fare noi poveri ambientalisti contro chi dispone di ricchezze illimitate e che grazie a ciò riesce anche a condizionare scelte geopolitiche?

A questo poi si aggiunge un nuovo grande pericolo che tra breve ridurrà la selva amazzonica in una vasta savana semidesertica. Con il boom dei collageni che come si sa vengono ricavati anche dalle ossa e dai muscoli degli animali, nuovi criminali hanno iniziato a disboscare vaste aree della foresta brasiliana per far posto a pascoli per i bovini; animali che poi finiscono per essere macellati in nome delle “bellezza eterna” soprattutto delle donne occidentali. E il governo Lula resta a guardare...

Il Sesto Sole 


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