La Nato vuole attaccare la Russia? Ma non tutti ci stanno. Ad esempio l'Ungheria, che ha deciso di rifiutare qualsiasi appoggio all'aggressione occidentale alla Russia. Per le cieche pseudo-sinistre europee filoatlantiche è Orban, quello cattivo, un rappresentante del popolo che lavora per il proprio popolo, facendo il suo dovere. O Vučić, che sostiene la volontà del popolo di Serbia. Esempi di democrazia e per questo diffamati. Pure la Croazia non ne vuole sapere di fare d'ariete per conto NATO, e si accoda alla linea di Berlino. Mica come Macròn o B. Johnson o Draghi, o Polonia e Baltici, e la UE (21 su 27 sudditi NATO) vergogna del mondo: un conglomerato di Paesi "democratici" che delle volontà e necessità immediate e future dei popoli che dovrebbero rappresentare se ne fregano, portandoli al disastro economico e politico confermando la loro sudditanza ai dettami di Washington e dei suoi apparati economici, finanziari, politici, militari, che della guerra come distruzione creativa hanno una necessità vitale. Sono il nostro nemico storico contro cui combattere, e contro il quale creare alleanze fuori dagli schemi dittatoriali UE e atlantici.
L'Europa occidentale è spezzata, la UE non esiste se non sulla carta, il Re è nudo: grazie a Putin.
Resistiamo e opponiamoci, in nome di un'altra umanità.
(Jure Eler)
Arte, non guerra
Arte, non guerra
Raccomandiamo la visione e diffusione di questo film d’arte (in formato di corto), che sarà trasmesso domenica 13 febbraio alle 21 su Byoblu, canale TV nazionale 262. Il film, ispirato a un fatto reale, è stato realizzato nel Donbass dai registi Maya Nogradi (regista di Grandangolo) e Luca Belardi, che vengono intervistati da Byoblu. La storia che racconta è oggi più drammatica che mai. Di fronte ai russi di Donetsk sono schierati 150 mila soldati ucraini, dotati di missili, di fatto agli ordini della NATO sotto comando USA.
Manlio Dinucci
PROMO
https://drive.google.com/file/
SILENZIO! SPETTACOLO IN CORSO
“Silenzio! Spettacolo in corso’’ trae spunto dalla vera storia del Donbass Opera, rimasto aperto nel 2014 durante i bombardamenti nonostante le privazioni e i pericoli crescenti.
Allo scoppio della guerra in Donbass, stretto nella morsa dell’assedio, il Teatro dell’opera e balletto di Donetsk ostinatamente prepara uno spettacolo. Sotto le bombe il personale lavora senza stipendio, cibo, riscaldamento ma non si arrende. Alla fine lo spettacolo si farà e, anche se solo per una notte, la macchina degli interessi mondiali dovrà fermarsi, dovrà aspettare, finché questo spettacolo non finirà.
Questa vicenda, locale e sconosciuta, viene estesa a valore universale da un forestiero, capitato per caso al teatro: lo storico di Pietroburgo, Lev Michajlovic Rutenburg.
SILENZIO! SPETTACOLO IN CORSO assume come modello di riferimento, in luogo degli stereotipi hollywoodiani, i valori della cultura russa, della sua arte, della sua storia.
Il messaggio è chiaro: cio' che rende uomini non è il denaro, ma lo spirito; e la soluzione non e' fuggire, né arrendersi, ma resistere, in nome di un'altra umanità.
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