venerdì 25 febbraio 2022

Gli "yankee" tornano a "liberarci"... (ma le sanzioni contro la Russia sono in realtà contro l'Europa!)

 


Per la Cupola globalista e gli Usa, suo principale strumento offensivo, il fine della strategia provocatoria in Ucraina era quello di troncare ogni inclinazione europea, soprattutto tedesca, francese e, in coda, italiana, a un riavvicinamento alla Russia, politico, economico, diplomatico, commerciale. 

L’evidenza degli sviluppi di questi giorni, con le “sanzioni mai viste” dirette contro Mosca, dagli effetti dannosi, ma contenibili grazie alle ampie alternative che Putin vanta in Cina, Asia e negli altri continenti, ci dice che l’intera operazione ucraina di Washington con l’esito programmato delle sanzioni, aveva l’obiettivo di rioccupare e ricondizionare ogni mossa tattico-strategica dell’Europa.

Venne creata, per volontà statunitense, dopo la guerra per superare i prevedibili ostacoli di Stati europei indipendenti e sovrani e ridurli a componenti di un organismo uscito dal copia e incolla economico, sociale e culturale, del modello USA. Ma ora, con i tre Stati centrali del consesso che davano segni preoccupanti di interesse a proficui scambi con la Russia e con la Cina, primi partner commerciale e di investimenti, si trattava di drasticamente ridurne peso e capacità di iniziativa.

Con l’azzeramento delle forniture di gas russo, già quasi metà del fabbisogno UE, a partire dal blocco del gasdotto North Stream 2, abbiamo in strada colonne di autotrasportatori esasperati dai prezzi e tutta una popolazione, con la qualità della vita già compromessa dallo strumento della pandemia, a rischio di crisi economica, se non di indigenza. Stesso discorso di coloro che davano un contributo al sostentamento nazionale attraverso le esportazioni, principalmente dell’agricoltura italiana, già punita pesantemente dalla politica agricola dell’UE e ora minacciata di obliterazione dal multinazionalismo feudatario del Grande Reset.

Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/




Integrazioni: 

Ucraina chiede la pace, poi ci ripensa... - Scrive Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino: “La Russia ha comunicato all'Ucraina il suo parere favorevole per organizzare i negoziati di pace, la parte ucraina ha dichiarato di riconsiderare l'idea di tenere colloqui con la Russia a Minsk, di aver scelto Varsavia, dopodiché è scomparsa. Intanto la pausa delle riflessioni di Kiev sui negoziati è accompagnata dal dispiegamento di lanciarazzi nelle zone residenziali delle città, anche a Kiev.”


Pacifinti e dissonanze cognitive: chiedere pace e armi alla NATO - “...dissonanze in questo report da Napoli e Milano. https://www.youtube.com/watch?v=kgqV_gEUS4g - Altra verifica, nella 'sinistra' italiana. Altro NE'-NE', per bene che vada, perchè c'è di peggio. Da Pap a Bellaciao, dalle bandiere UE e CGIL al nazionalismo più becero. Che ci faccia una bandiera palestinese là in mezzo non è dato sapere. Unico serio, il tipo di Emergency che si è presentato con la bandiera russa rischiando il linciaggio, per poi metterla via e discutere pacatamente la contraddizione tra chiedere pace e armi alla NATO...”


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