mercoledì 13 novembre 2019

Iraq. Che ci stanno a fare i militari italiani...?

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Che ci stanno a fare i militari italiani in Iraq? Quando mai la questione è stata affrontata in parlamento. Quali giornali o telegiornali ne hanno dato conto al loro pubblico? Chi ne ha deciso l'invio in Iraq, nel Kurdistan iracheno, per addestrare miliziani Peshmerga? Incredibile. Ogni volta che si ha a che fare con il militare vengono fuori comportamenti opachi, coperti da segreto del tutto indebito e strumentale. In particolare riguardo cosa succede nelle nostre missioni all’estero, quali sono i veri compiti di quelle dette grottescamente “di pace”, seppure, guardacaso, sempre nel quadro di qualche aggressione o ingerenza di nostri alleati e sottratte alle decisione sovrana del popolo di partenza, come di quello di destinazione.

Al cittadino era stato comunicato tempo fa solo l'invio di un centinaio di soldati a protezione contro l’Isis della diga di Mosul (sotto il governo renzi ndr). Violando la sovranità dell'Iraq, il diritto internazionale e la trasparenza democratica, il governo ha spedito forze speciali da combattimento a sostegno di una milizia regionale separatista, perfino dopo il fallimento del referendum per l'indipendenza, per cui se sostegno doveva esserci, non doveva che essere da nazione sovrana a nazione sovrana, mica a bande di guerriglieri.

Ci sono contraddizioni e versioni diverse nei riferimenti alle dichiarazioni delle autorità militari e politiche che le cronache della stampa fanno all’interno della solita glorificazione del nostro ruolo militare nel mondo, “che ci dà credibilità e rispettabilità all’estero” (sì, specialmente tra coloro cui “andiamo a dare una mano” e che ne subiscono gli effetti). 

Un po’ sembra che stessimo accompagnando unità di Bagdad nel rastrellamento di cellule Isis. Un po’ eravamo lì solo per addestrare le milizie feudali dei capiclan Barzani e Talabani, dette Peshmerga, cui si farebbe risalire il trionfo sull’Isis, come in Siria ai curdi dell’YPG, mentre coloro che hanno lottato, sanguinato, sono morti e hanno  sconfitto, sia la congiura imperialista, sia i suoi mercenari, in Iraq e Siria, sono stati al 90% gli eserciti lealisti e le milizie popolari (il resto l’hanno fatto le bombe Usa-Nato, mirate essenzialmente a distruggere la gente e le infrastrutture dei due paesi arabi). Senza addestramento o compagnia del Col. Moschin, o di altre teste di cuoio italiane.


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