martedì 17 dicembre 2019

Lettera aperta a Fratel Zanotelli

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Caro Alex Zanotelli, ti saluto in quanto frate missionario, frate giornalista, frate che fa gli appelli e, visto l’approvazione che hai concesso al nuovo movimento ittico, frate Sardina. Ti scrivo in questo periodo del Santo Natale – o, se mi permetti – del santo ritorno della luce dopo il solstizio, festeggiato dai nostri avi pagani – in cui tutti dovremmo essere, oltre che più consumatori, anche più buoni e più disponibili verso il prossimo. Mi permetto di sottoporti alcune narrazioni alternative a quelle di cui ti dici con evangelica sicurezza convinto. Ultimamente il pneumadiscorso delle Sardine.

In quanto missionario, cioè incaricato di evangelizzazione, che per sua natura  qualche irrecuperabile anticolonialista afferma essere prevaricatrice e alienante, diffido di te come di tutti tuoi simili, avendo avuto esperienza diretta e indiretta, tra i popoli che tu e io conosciamo, delle sciagure che hanno causato tutti gli invasori, religiosi, militari ed economici. Ingerenze e interferenze religiose giustificate nel nome dell’”unica vera fede” e dell’”unico vero dio” e che, secondo certi critici forse blasfemi, aprirebbero la strada al saccheggio, alla manipolazione, all’oppressione. Costoro prendono a esempio, quasi fosse un destino ineluttabile di ogni evangelizzazione, quanto missionari e relativo seguito (Vaticano, Usa, Israele) hanno combinato provocando con accanimento la secessione del cattolico Sud Sudan. Tu, comboniano, lo conosci bene e sai anche come da allora sia immerso in un lago di sangue in cui nuotano coloro che se ne contendono il petrolio. Anche qualche prete.

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Nessun dubbio che la tua coscienza è immacolata grazie a queste tue invettive contro le armi, il loro commercio, i loro trafficanti. Ma, se mi consenti, hai mai pensato di unire a codesti anatemi anche uno contro coloro – i nomi li trovi negli annuari dei capi statunitensi, britannici, Nato e israeliani - che tali armi usano per aggredire, devastare, uccidere in nome dell’Occidente, della democrazia, del dollaro e del suo unico vero dio? Posso suggerire a te e al tuo vicario in Terra qualche nome? Tipo Bush, Obama, Trump, Ben Gurion, Begin, Netaniahu, Stoltenberg…? La maggior parte dei tuoi confratelli e delle tue consorelle in Siria, sapendo da che parte sta la verità e la giustizia, in otto anni di carneficine inflitte a quel popolo dalla civiltà cristiana occidentale e dai suoi mercenari jihadisti, hanno innumerevoli volte fatto sentire la loro denuncia degli aggressori e la loro solidarietà con lo Stato siriano, rispettoso di religioni ed etnie, pluralista e laico, aggredito ed eroico nella sua difesa. Capisco quanto hai da fare a Forcella e per lanciare appelli, ma le hai mai ascoltate?...

Fulvio Grimaldi 

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