venerdì 1 novembre 2019

Salviamo le reliquie Maya dalla distruzione che viaggia sui binari di AMLO


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Il neoeletto presidente messicano Andrés Manuel López Obrador (AMLO) vuole inaugurare il suo mandato realizzando un mega progetto ferroviario denominato “Treno Maya” per trasportare masse di turisti dalle spiagge di Cancun, la Riviera Maya, fino alle rovine di Palenque e altri siti archeologici.

Il treno viaggerà per 1.500 chilometri attraverso cinque stati messicani e attraverserà la Foresta Maya, parte della più grande e continua foresta umida tropicale in Mesoamerica il cui contributo alla stabilità del clima è fondamentale.

Molte delle comunità contadine locali ed indigene si oppongono al progetto.  Avrebbero dovuto ricevere con il dovuto anticipo, nel rispetto dei loro usi e consumi tutte le informazioni sugli impatti del progetto. Questo è previsto dalla legge: la Convenzione ILO 169 che il Messico ha ratificato. Dovrebbe essere effettuato anche uno studio completo sugli impatti ambientali e sociali del progetto. Ma tutto questo ad oggi non è stato fatto.

Dal canto suo il presidente ha organizzato recentemente un rituale cerimoniale con la collaborazione di alcune comunità indigene per chiedere il permesso alla Madre Terra per costruire il progetto del Treno Maya, e pertanto  il progetto si realizzerà.

Informati e firma la petizione al Presidente messicano chiedendo di evitare il passaggio del Treno Maya attraverso le Riserve della Biosfera e i territori indigeni

Gli  attivisti messicani  invitano a dire "No"  alla costruzione del Treno Maya, dopo aver svolto una consultazione, definendola un "ecocidio" e un "progetto faraonico che beneficia solo impresari e politici vicini al Presidente López Obrador".

Salviamo la Foresta


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