sabato 26 gennaio 2019

Trattato di Aquisgrana, padroni d’Europa - Ordine pubblico e ordine internazionale


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I nostri acuti e astuti analisti di geopolitica, all’evento di Aachen (Aquisgrana) poche righe hanno dedicato. Perlopiù lo vedevano come uno zoppicante valzerino nel quale due governanti vacillanti si abbracciano per non finire in terra: uno con il fiato dei Gilet sul collo; l’altra a fine di un mandato morsicchiato da populisti di ogni risma. Un qualche sorriso lo suscitavano quei francesi ai quali bruciava la mano tedesca di nuovo su Alsazia e Lorena. Terre del resto popolate da genti germaniche da sempre. ma sottratte a Versailles, come, dall’altra parte, Prussia Orientale e Slesia un quarto di secolo dopo. Sono cose che si pagano.

Invece quel trattato suona a campana a morte per l’Unione Europea, sostituita da un direttorato tra i due paesi più grossi e forti del consorzio fabbricato con i soldi e le cattive intenzioni degli Usa. Hai voglia di puntare il dito sulla fragilità dei due firmatari. Fragili loro, ma puntellati dai ponteggi d’acciaio della grande industria e della grande finanza, loro e dei satelliti nord-europei. Con la Grecia già in discarica, restano da spolpare e poi buttare le appendici mediterranee. Per prima l’Italia, che nonostante questi abbiano fatto shopping industriale da noi, grazie a Prodi, per 70 miliardi, resta il concorrente produttore ed esportatore particolarmente fastidioso, alla faccia del surplus tedesco, il più cospicuo del mondo.

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Ordine pubblico e ordine internazionale

Ciò che è sfuggito ai nostri occhiuti geopolitici sono alcune clausole che alle due figurine del ballo sono state fatte firmare da chi ne muoveva i fili: organi e meccanismi inediti per coordinare e il più possibile unificare il militare, il controllo sociale, il neoliberismo, il neocolonialismo, l’industria bellica (Francia con l’atomica, Germania con gli U-Boot e molto altro; quello che ha mandato in rovina la Grecia), i posti all’ONU e le politiche europee e visavis gli Stati Uniti. Pezzo forte, l’Africa, dove la Francia, con la Legione e il CFA, è piazzata bene, ma solo nel Sahel e Subsahara e dove alla Germania toccherà rincorrere Israele, Usa e Cina. A questo punto, l’UE va tenuta in piedi a fare da cornice, ma il quadro lo occupa un apparato di controllo che la rende del tutto obsoleta. Con l’accelerato sviluppo delle rigogliose industrie militari dei due paesi, per un po’ ancora ancorate alla Nato, ma poi chissà, il militare diventa la politica dell’egemonia continentale e della proiezione esterna. Con l’occhio fisso sull’Africa, serbatoio di tutto quello che gli serve, tranne la gente. Che se la prendano Italia e Grecia, quelli nella gabbia.

Tutto questo va in direzione ostinata e contraria a quanto si augurava Washington, cioè la Lockheed, la Boeing, la Ratheon e altre, quando esigevano che il contributo degli europei alla Nato salisse perlomeno al 2%. Forse lo gradirà l’Oggetto Misterioso Trump, che della Nato diceva di averne sopra i capelli. E forse vanno visti alla luce dell’incombente, prepotente nuovo sacro impero il flirt tra Trump-Bannon e Di Maio-Salvini e l’uno due dei 5 Stelle al Macron colonialista e il loro ingresso nei Gilet Gialli. Altro che invenzioni elettorali, come, non sapendo a che altro attaccarsi (oltreché ai migranti), le declassificano i gufi. Uccelli che vivono nel buio, tale da non far filtrare neanche un po’ della fioca luce delle stelle. Cinque.

Si congiungono una potenzia economica e un nano militare, con una potenza militare e un colosso nucleare. L’esercito europeo sarà franco-tedesco, con atomiche finalmente condivise dai tedeschi. Gli altri faranno da riserva. L’ordine pubblico, nelle cui tecnologie di controllo e repressione i due sono maestri, sarà assicurato da interventi diretti delle rispettive polizie contro insubordinati, non solo nei due paesi ma, eredi di Eurogendfor, si occuperanno anche degli altri, sotto copertura residuale UE. Ricordate il tentativo di Fincantieri di prendersi la francese STX, andato in vacca? Succederà all’industria militare italiana, prima concorrente europea di quella francese. Avete visto le CRS contro i Gilet Gialli? Roba da fare apparire boy scout i nostri di Genova 2001.

Ad Aquisgrana muore l’UE e nasce un imperuccio non da poco. Gli altri diverranno marche imperiali, dove si va a passare le vacanze e a mettere resort cosmopolitici al posto delle città e dei territori d’arte, anche approfittando dei terremoti e, a lontananza visiva di sicurezza, discariche operose di migranti scampati a “tortura, stupro, assassinio” nei campi libici.

Sarà vero? Lo giurano i più fertili produttori di fake news della storia giornalistica europea. Vi si torturerebbe, stuprerebbe, ucciderebbe da otto anni, senza che nessun casco blù, bombardiere Usa, corpo speciale francese abbia mai trovato il tempo per porre fine a queste nequizie, a fotografare i segni della tortura, o un bambino bianco nato da una madre nera (i libici sono bianchi). Abbiamo visto una presunta vendita di presunti schiavi e un sacco di giovani maschi che affollano cortili. Tempo trovato in un battibaleno quando si trattò di cancellare dalla faccia della Terra il paese più felice e ricco dell’Africa. Sarà vero?. Come camperebbero le Ong senza quei campi?)


Fulvio Grimaldi - www.fulviogrimaldicontroblog.info

1 commento:

  1. Commento di Giorgio Mauri: "Personalmente sono stufo di una classe dirigente priva di nerbo come la nostra. Un Salvini che perde tempo a ribadire un concetto che quasi tutti gli italiani hanno "votato" (regolarizzare 'immigrazione) anzi che sentire il governo dire, con fermezza identica a quella di uno Schauble qualsiasi: "L'Olanda impiega una ONG per una operazione che noi consideriamo illegale, per cui deve immediatamente richiamare la nave all'ordine pena essere denunciata al tribunale (non so quale, ma ne esiste uno europeo). Quanto all'accordo bilaterale di Aquisgrana lo riteniamo totalmente contrario allo spirito europeo, per cui ne chiediamo l'immediata revoca, pena l'apertura di una crisi di tutti gli accordi europei."
    Farebbe piacere anche una denuncia al FMI (Troika compresa) per le politiche monetarie applicate alla Grecia.
    Quello che sfugge ai più è che la mission europea deve essere la creazione di opportunità di business per tutti i paesi europei, e non un sistema di colonie a tutto vantaggio della Germania !

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