Il libro prende spunto dagli elementi autobiografici dell'autore, dirigente di una nota azienda internazionale, che volge uno sguardo impietoso verso se stesso nelle sue interazioni con quello che in definitiva si può considerare il suo alter ego, il suo daimon personale, che lui chiama "il dreamer"(sognatore). Questo personaggio rivolge uno specchio crudele , un riflettore spietato sull'autore e sulle sue vicende, impugnando la spada affilata che lo porterà a rispondere, nel tempo, con il suo passaggio all'Essere, quello vero, senza risparmiargli gli attacchi feroci che il suo comportamento interiormente scriteriato e anarchico attira su di sé.
Il dreamer-daimon massacra il nostro, ne destruttura l'ego maciullandolo e tritandolo ad ogni colloquio che hanno, dapprima riducendo in briciole la sua autostima per poi fargli guadagnare l'accesso al paradiso interiore, tramite l'ovvio passaggio della "discesa agli inferi" caratteristica di ogni iniziazione (alla vita) quale questo incomparabile testo è.
Nel processo vengono esposte e smascherate tutte le scusanti e gli alibi che un'umanità malata racconta a se stessa per autosabotarsi e negarsi lo stato di divinità che le appartiene.
Un libro per chi è disposto ad ammettere le più tristi verità su se stesso non per compiangersi ma per usarle come trampolino di lancio verso una vita, finalmente, consapevole, e degna di essere vissuta.
Nel processo vengono esposte e smascherate tutte le scusanti e gli alibi che un'umanità malata racconta a se stessa per autosabotarsi e negarsi lo stato di divinità che le appartiene.
Un libro per chi è disposto ad ammettere le più tristi verità su se stesso non per compiangersi ma per usarle come trampolino di lancio verso una vita, finalmente, consapevole, e degna di essere vissuta.
Simon Smeraldo
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