giovedì 1 gennaio 2015

La Russia si prepara a difendersi da un attacco militare da parte dei suoi nemici


Глава РВСН РФ Сергей Каракаев

E' il primo aggiornamento sostanziale della dottrina militare della Russia pubblicata nel febbraio 2010. Il documento doveva essere rivisto entro la fine del 2014 in risposta alla crescente pressione esercitata sulla Russia dall'occidente dopo che Mosca ha rifiutato di riconoscere la legittimità del colpo di Stato in Ucraina. Una dottrina militare non offre tutte le risposte a singole minacce ma piuttosto fornisce una guida per contrastare le tendenze a lungo termine che minano la sicurezza del Paese. 
La versione rivista della dottrina descrive i seguenti fattori rappresentanti una minaccia per la Russia:
- Il crescente potenziale militare della NATO e la sua espansione che avvicina le infrastrutture militari dell'Alleanza ai confini della Federazione russa;
- Il dispiegamento di contingenti militari stranieri sui territori degli Stati adiacenti alla Russia;
- Costruzione e schieramento della difesa missilistica strategica del Pentagono minando la stabilità globale, l'attuazione del concetto di Prompt Strike e i piani per collocare sistemi d'arma nello spazio.
La dottrina fornisce indicazioni su come rispondere a minacce e sfide. Le nuove disposizioni sono introdotte in reazione agli eventi in Ucraina così come in Africa, Siria, Iraq e Afghanistan che minacciano la Federazione russa. Le caratteristiche specifiche del conflitto militare contemporaneo includono “il complesso uso della forza militare in combinazione con misure politiche ed economiche, la guerra dell'informazione e altre azioni di natura non militare realizzate con l'uso intensivo di potenziali protesta di massa” insieme all'uso di forze politiche e movimenti pubblici controllati e finanziati dall'estero. Gli autori del documento affermano apertamente che la Russia è pronta a contrastare gli organizzatori delle “rivoluzioni colorate”. La dottrina militare riveduta rimane di natura difensiva. 
La Russia ricorrerà all'uso della forza solo quando tutte le vie non violente per risolvere un conflitto sono esaurite. Al documento viene aggiunto una nuova disposizione sulla deterrenza non nucleare, che prevede l'attuazione di politica estera e misure militari per impedire l'aggressione contro la Federazione russa quando l'uso delle armi nucleari è prematuro o ingiustificato. Come si può vedere le armi nucleari non sono viste come unico mezzo di dissuasione. Con l'occidente che fa pressioni senza precedenti sulla Russia e rinnova discorsi sul ritorno alla postura da guerra fredda. 
Ciò rende la deterrenza nucleare strategica il fattore più importante per garantire la sicurezza. Il documento revisionato non prevede modifiche all'ordine del possibile utilizzo delle forze nucleari. Un attacco nucleare potrebbe essere effettuato in risposta all'uso di armi nucleari o altre armi di distruzione di massa contro la Russia e i suoi alleati o in caso in cui la Russia sia vittima di un attacco convenzionale, quando l'esistenza stessa dello Stato è minacciata. Bielorussia e altri partner, membri della Collective Security Treaty Organization, sono gli alleati che la Russia difenderà.
La leadership militare russa presta particolare attenzione al potenziamento della protezione nucleare. Lo stesso giorno in cui il presidente russo ha firmato il documento, un missile balistico intercontinentale (ICBM) RS-24 è decollato da Plesetsk colpendo con successo un bersaglio nel poligono di Kura nella penisola di Kamchatka in Estremo Oriente. Gli ICBM a propellente solido Topol-M e Jars progettati per piattaforme mobili e silos costituiscono la spina dorsale del potenziale strategico della Russia contemporanea. Oltre 20 ICBM Jars mobili terrestri saranno aggiunti all'arsenale delle forze missilistiche strategiche della Russia, l'anno prossimo. 
Il giorno prima il comandante delle Forze missilistiche strategiche della Russia Colonnello-Generale (tre stelle) Karakaev ha annunciato ufficialmente lo sviluppo di un missile balistico pesante a propellente solido noto come RS-26. Dal 2016 l'RS-26 rafforzerà il gruppo dei missili a propellente solido, come i Topol-M e Jars delle forze missilistiche strategiche. Le caratteristiche sono classificate, ma si sa che il missile è già ribattezzato dai media “Killer della difesa missilistica” potendo spezzare qualsiasi tipo di difesa missilistica. Anche i sistemi basati sui silo vengono aggiornati. Gli RS-20B Voevoda (classificazione NATO - Satan) è la più potente arma nucleare in servizio oggi. Può penetrare la difesa missilistica multi-strato schierata dagli Stati Uniti. E' in servizio dal 1980. La sua vita operativa è stata estesa, ma il tempo è vicino per la sua sostituzione. In pochi anni ilSarmat da 100 tonnellate ne prenderà il posto. Sarà prodotto solo da imprese russe escludendo rischi, come nel caso del Satan per esempio, quando alcuni componenti sono stati prodotti dall'ufficio di progettazione e produzione ucraina Juzhnoe. Il missile balistico pesante Sarmat sarà schierato ad Uzhur (regione di Krasnojarsk) e a Dombarovskij (regione di Orenburg). 
C'è una notizia stimolante a conferma della forte volontà politica della leadership russa. La Russia fu abbastanza imprudente da mettere fuori servizio il sistema ICBM ferroviario RT-23 (nome in codice NATO SS-24 Scalpel). Una piattaforma su un treno potrà coprire un migliaio di chilometri al giorno e sarà impossibile seguirla via satellite, dovendo rilevarla tra migliaia di altri treni in movimento. Il comandante delle Forze Missilistiche Strategiche Colonnello-Generale Sergej Karakaev ha dichiarato che il nuovo sistema missilistico ferroviario soprannominata Barguzin è stato sviluppato per le forze missilistiche strategiche russe. Un progetto di R&S è stato implementato per sviluppare un nuovo missile balistico intercontinentale mobile su treno il cui primo prototipo sarà completato nel 2020. 
La mobilità dell'arma rende difficile rintracciarla, complicando così un attacco preventivo. Da parte sua, il Viceministro della Difesa russo Anatolij Antonov ha detto che il nuovo sistema non viola il Trattato START, che stabilisce che ciascuna parte ha il diritto di decidere autonomamente struttura e composizione del suo potenziale nucleare strategico. Un reggimento (un treno) del nuovo sistema ferroviario Barguzin comprenderà sei missili Jars a testata MIRV (veicoli di rientro multiplo a puntamento indipendente). Il sistema Scalpel comprendeva tre missili balistici intercontinentali RT-23. Le forze strategiche avranno una divisione con cinque piattaforme missilistiche ferroviarie (reggimenti) in continua evoluzione muovendosi attraverso le vaste pianure del paese. La piattaforma ICBM ferrovia Scalpel aveva disturbato tanto gli statunitensi da farli insistere nel far dismettere il sistema. Si può solo immaginare che incubo sarà il Barguzin per gli USA. L'operatività del sistema perdurerà fino al 2040.
La portavoce della NATO Oana Lungescu ha risposto con una dichiarazione secondo cui l'alleanza "non costituisce una minaccia per la Russia o qualsiasi nazione. Qualsiasi provvedimento adottato dalla NATO per garantire la sicurezza dei suoi membri è chiaramente di natura difensiva, proporzionato e in conformità alle leggi internazionale”, ha detto. Ignora l'evidente contraddizione con i fatti il discorso della portavoce secondo cui “In realtà, sono le azioni della Russia, come attualmente in Ucraina, che violano il diritto internazionale e minano la sicurezza europea”. Tali dichiarazioni sorprendono, soprattutto dopo che Washington ha dichiarato che la Russia è ai confini della NATO, non il contrario. Il rappresentante ufficiale dell'alleanza ha aggiunto che la NATO cerca un rapporto costruttivo con la Russia. È logico supporre che la dottrina militare rivista e le misure adottate dal governo russo per aggiornare la Difesa del Paese daranno nuovo impulso a tale processo.
Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora

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