Parliamo di Rizhao, una metropoli di circa 3 milioni di abitanti, situata nella penisola dello Shandong, sulla costa settentrionale cinese. Come primo impatto leggendo, sembra così lontana dalla città più inquinata del mondo, per contrasto Pechino. Sono invece molto attuali gli impegni garantiti dal governo cinese che entro il 2010 garantirà che il 10% del consumo energetico del paese dovrà derivare da fonti rinnovabili. In questa città Rizhao, che in cinese quel dire letteralmente “la città del sole splendente”, il 99% degli edifici sono dotati di pannelli fotovoltaici e solari termici per il riscaldamento. Anche l’illuminazione delle strade, così come il funzionamento dei semafori viene assicurato dal sole. Circa 6 mila abitazioni utilizzano il solare per cucinare, e più di 60 mila fattorie sparse nelle campagne, vanno avanti con la loro produzione rurale grazie al sole.
La città del sole splendente non ha caso, ha ottenuto un enorme successo, e viene definita la “città del futuro”. Per quanto riguarda l’ inquinamento del nostro Pianeta, si considera Rizhao, una delle migliori 13 città del mondo in merito ai progetti innovativi per la tutela dell’ambiente. Tutto questo ci fa sperare in maniera positiva, se si pensa che la Cina è posta tra le maggiore potenze industriali altamente inquinanti. Rizhao viene quindi posta al fianco di città quali Malmo e Melbourne, tradizionalmente considerate capitali ecologiche per eccellenza. La Cina e Rizhao hanno così scommesso su l’ energia pulita con il marchio di alcuni investitori, uno per tutte la Daewoo, successivamente sono arrivati i soldi per le nuove acciaierie e per il porto.
L’esempio è stato dato dalla classe politica e la pubblica amministrazione che si è “convertita al solare”. Hanno fatto seguito anche notevoli incentivi dati ai privati, e facilitazioni per le imprese. Il prezzo di un impianto fotovoltaico è sceso così tanto da eguagliare un impianto tradizionale, consentendo di risparmiare mediamente per ogni famiglia cinese 120 dollari, l’equivalente di una volta e mezza del salario medio di un operaio cinese. Non ci resta che prenderne atto e dire che forse se anche in Italia si fossero adottati i pannelli solari in tempi di crisi economica, per le famiglie sarebbe stato meno dura, pensando anche ti mantenere pulito l' ambiente ed il Pianeta.
Rita De Angelis.
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