È possibile che le piante, e perfino i grandi alberi, manifestino spontaneamente sentimenti ed emozioni, particolarmente la gioia e l'esultanza, agitandosi, fremendo, scuotendo i rami come per battere le mani, il tutto non come reazione ad una presenza umana, ma come movimento spontaneo della loro essenza, della loro personalità. La conseguenza inevitabile che dobbiamo trarre da tali moti spontanei della pianta è che essa costituisce una entità vivente dai confini ben più vasti di quelli che siamo soliti concederle.
Noi crediamo di sapere tutto del mondo della natura. In genere, però - almeno nella prospettiva della scienza occidentale moderna - abbiamo trascurato di considerare la presenza di una dimensione spirituale che, così come si manifesta nell'uomo, indubbiamente è presente in ogni altro ente naturale: animale, vegetale, minerale, acqua ed aria comprese.
Vi è un abete rosso tuttora vivente, in Svezia, la cui età è stata stimata in circa 8.000 anni: ciò significa che era già un grande albero millenario prima ancora che sorgesse l'Impero Romano, prima che Socrate insegnasse a filosofare e prima che Buddha indicasse agli uomini la sua strada per uscire dal dolore e dalla sofferenza.
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